Fabrizio Del Dongo
Genius
7 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il quadro, realizzato tra il 1862 e il 1863, è esposto al Musée d’Orsay a Parigi e presenta personaggi a grandezza naturale.
  • La scena raffigura quattro persone in una radura: una donna nuda in primo piano, due uomini vestiti e una donna che fa il bagno sullo sfondo.
  • I colori contrastano tra i toni chiari del carnato femminile e i toni scuri degli abiti maschili e della vegetazione.
  • Il quadro fece scandalo per la sua rappresentazione realista e provocatoria, lontana dalle idealizzazioni mitologiche dell'epoca.
  • Dettagli simbolici come un ciuffolotto e una rana arricchiscono il significato dell'opera, suggerendo attenzione e alludendo alla prostituzione.

Indice

  1. Descrizione del quadro
  2. Contrasti cromatici e stilistici
  3. Influenze artistiche
  4. Victorine e la provocazione
  5. Elementi simbolici e tecnici

Descrizione del quadro

Il quadro realizzato fra il 1862 e il 1863, è esposto al Musée d’Orsay a Parigi. Si tratta di un quadro di grande formato i cui personaggi sono rappresentati a statura naturale: esso misura 208 x 263 cm.
Il dipinto presenta quattro persone in una radura sulla riva alberata di un fiume. In primo piano, abbiamo una donna nuda che ha lo sguardo rivolto verso lo spettatore e che supponiamo si stia asciugando al sole dopo aver fatto il bagno nel corso d’acqua presente sullo sfondo in cui sta bagnandosi una seconda donna. La sua immagine è frutto di un “collage”: il viso è quello di Victorine Meurent, abituale modella del pittore, mentre il corpo è quello di Suzanne, compagna e poi moglie di Manet. Accanto alla donna nuda sono seduti due uomini, vestiti di scuro che discutono e non sembra che le prestino attenzione. In primissimo piano, nell’angolo inferiore sinistro del quadro sono depositati i vestiti della donna nuda, un cestino di frutta (fichi e ciliege e quindi appartenenti a stagioni diverse) e del pane, disposti come se si trattasse di una natura morta e, presumibilmente resti di un pic-nic.

Contrasti cromatici e stilistici

I colori utilizzati da Manet determinano un contrasto: colori chiari del carnato femminile, colori scuri dei vestiti maschili e degli alberi; le larghe pennellate sono ben visibili come della vegetazione alle spalle dell’uomo sdraiato o nel fogliame dello sfondo.
Manet si era formato alla scuola di un pittore accademico di fama, da cui però, a poco a poco, egli prese le distanze. Quando iniziò a dipingere la tela aveva 30 anni. Abitualmente i dipinti di grande dimensione erano riservati a tematiche storiche e non a semplici scene di vita quotidiana. La tela colpì dal punto di vista emotivo tutta la Parigi di fine secolo che la considerò di una volgarità estrema, realizzata in uno stile decadente e in un modo distante dal reale. Lo sguardo dello spettatore è inevitabilmente attirato dal corpo nudo della donna, per di più circondata da due uomini vestiti di tutto punto. La donna seduta attrae l’attenzione per l’apparente bianchezza della carnagione e per l’intensità del suo sguardo. Esse non sembra né impacciata, né pudica, affermando così la sua totale libertà. L’effetto di contrasto con l’ambiente è reso soprattutto dalla luce totalmente artificiale che invade la donna. Il soggetto fece scandalo poiché esiste una profonda distanza fra il messaggio che egli tende a trasmettere e l’epoca in cui ha vissuto.

Influenze artistiche

Fino ad allora, nell’arte classica prima e accademica dopo, il nudo femminile era un tema molto diffuso. Esso era sempre idealizzato e facente riferimento ai canoni della bellezza dell’Antichità greco-romana, ripresi poi dal Rinascimento. Per la tematica, Manet si inscrive nella tradizione della pittura italiana del Rinascimento: si ispira ad una tela di Tiziano, a quel tempo attribuita al GiorgioneConcerto campestre - e ad un’incisione realizzata in base al Giudizio di Paride di Raffaello. Tuttavia, contrariamente a questi quadri, il pittore esclude ogni possibilità di interpretazione mitologica dell’opera, dato che associa alla scena due uomini vestiti secondo la moda della seconda metà del XIX secolo. Per questo motivo, la tela, essendo percepita come una provocazione a forte connotazione sessuale, scandalizzò subito il pubblico.

Victorine e la provocazione

Victorine, modello ricorrente di Manet, è la figura enigmatica della tela. Essa appare anche in un altro nudo L’Olympia. In uno spazio piuttosto confinato in mezzo agli alberi, la donna osserva lo spettatore senza complessi e con una certa compiacenza. Si direbbe che inviti lo spettatore a seguirla. Essa è avvolta nella luce; tuttavia i due uomini che le sono intorno contrastano radicalmente perché indossano abiti molto scuri e il loro sguardo è indifferente alla presenza dell’osservatore. Il corpo della donna presenta delle pieghe, un elemento non grazioso per quel tempo e molto lontano da quello delle ninfe o di altre allegorie accademiche

Elementi simbolici e tecnici

Nel suo insieme, la scena sembra tranquilla eccetto il cestino rovesciato che lascia pensare che ci sia stato del movimento. I vestiti sparpagliati ovunque evocano il carattere sensuale e lussurioso della scena come pure il cesto di giunco nella sua instabilità.

Alexandrine, moglie di Zola, è la donna che sta facendo il bagno sullo sfondo. Gli altri personaggi sono rappresentati con le dimensioni naturali, ma Alexandrine ha delle dimensioni non reali. Infatti se seguiamo le leggi della prospettiva, la taglia della donna dovrebbe essere più piccola, tenuto conto della sua distanza in rapporto al gruppo. Si tratta di uno delle caratteristiche del dipinto che ci fa pensare che l’insieme si avvicina ad una scena inventata e costruita di sana pianta.

Due animali sono stati dipinti, ma non facilmente visibili a prima vista; nonostante questo non sono trascurabili. Nella centrale e alta del quadro, colto in volo, appare un uccellino, un ciuffolotto. Invece, in basso a sinistra individuiamo un ranocchio che, per opposizione, è rivolto verso l’esterno della tela mentre il piccolo volatile vola verso la destra. Dal punto di vista tecnico, l’uccellino è dipinto con una grande ricchezza di dettagli, mentre sul corpo della rana si notano con facilità delle pennellate sommarie. Questa scelta è derivata dal fatto che essendo immobile, la rana non necessita di grande precisione. I due animali hanno anche un significato simbolico: il ciuffolotto inviterebbe lo spettatore a tenere gli occhi ben aperti, dato che plana su tutta la composizione, mentre la rana, in francese “grenouille” è il termine con cui in quel tempo venivano chiamate le prostitute.

Domande da interrogazione

  1. Dove si trova attualmente esposto il quadro di Manet?
  2. Il quadro è esposto al Musée d’Orsay a Parigi.

  3. Qual è la scena rappresentata nel dipinto?
  4. Il dipinto raffigura quattro persone in una radura vicino a un fiume, con una donna nuda in primo piano e due uomini vestiti che discutono.

  5. Come sono descritti i colori utilizzati nel quadro?
  6. I colori creano un contrasto tra i toni chiari del carnato femminile e i toni scuri dei vestiti maschili e degli alberi.

  7. Perché il quadro di Manet fece scandalo al suo tempo?
  8. Il quadro fece scandalo per la sua rappresentazione realistica e provocatoria di una donna nuda in un contesto quotidiano, lontano dai canoni idealizzati dell’arte classica.

  9. Qual è il significato simbolico degli animali presenti nel dipinto?
  10. L’uccellino simboleggia l’attenzione dell’osservatore, mentre la rana, associata al termine “grenouille”, allude alle prostitute.

Domande e risposte