Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'Annunciazione di Leonardo da Vinci, realizzata tra il 1472 e il 1475, è una delle sue prime opere, attualmente conservata alla Galleria degli Uffizi.
  • La scena rappresenta l'Arcangelo Gabriele che annuncia a Maria la nascita di Gesù, con un giglio bianco simbolo di purezza e di Firenze.
  • Lo sfondo etereo e il giardino fiorentino sono elementi distintivi che distinguono l'opera di Leonardo dalle altre rappresentazioni rinascimentali.
  • Maria, rappresentata con calma e maturità, è la fonte di luce della scena, simbolizzando la sua comprensione e accettazione del volere divino.
  • Esistono due versioni dell'opera: la prima attribuita a Leonardo e Verrocchio agli Uffizi, e una seconda al Louvre, con differenze stilistiche notevoli.

Indice

  1. L'annunciazione di Leonardo
  2. La scena dell'annunciazione
  3. Il giardino simbolico
  4. Dettagli scientifici e simbolici
  5. Maria e la sua rappresentazione
  6. La Vergine colta e glorificata
  7. Versioni e stili del dipinto
  8. Differenze stilistiche e prospettiche

L'annunciazione di Leonardo

L’Annunciazione è un olio su tela, realizzato da Leonardo da Vinci fra il 1472 e il 1475. Si tratta di una delle prime opere attribuite all’artista. Probabilmente, il dipinto è stato iniziato con le funzioni di pala d’altare per il convento di San Bartolomeo a Monte Oliveto dove è rimasto fino al 1867; in tale data, esso è stato trasferito alla Galleria degli Uffizi dove tutt’ora è conservato.

La scena dell'annunciazione

La scena rappresenta l’Arcangelo Gabriele che fa visita alla Vergine per annunciarle la nascita imminente di Gesù. All’epoca, erano numerosi i dipinti che trattano lo stesso tema, tutti con le stesse caratteristiche. La Vergine è collocata a destra dell’Angelo come le si conviene per tradizione mentre Gabriele è dipinto a sinistra. Di solito esso viene sempre rappresentato di profilo con lo sguardo rivolto in avanti.

Il giardino simbolico

Nella versione di Leonardo, esso si inclina davanti a Maria e tiene in mano un giglio bianco simbolo della purezza della vergine ma anche della città di Firenze Spesso la cornice dell’annunciazione è costituita da un giardino recintato (chiamato anche “hortus conclusus”), che è una chiara referenza a Cristo e alla sua sposa del Cantico dei Cantici in cui il giardino è il simbolo del corpo della sposa recintato e chiuso rispetto al mondo esterno, ma anche fecondo. A sua volta, esso è anche il simbolo della stessa Vergine pura e protetta da quanto la circonda, ma fertile e generatrice del Figlio di Dio. Lo sfondo, in lontananza, è avvolto nella bruma e questo dà all’immagine una qualità eterea; questa caratteristica rende originale il lavoro di Leonardo rispetto alle altre rappresentazioni dello stesso periodo rinascimentale. Il tipo di giardino voluto da Leonardo è quello di un palazzo fiorentino, qualcosa in cui il pubblico locale poteva facilmente riconoscersi.

Dettagli scientifici e simbolici

Il prato è ricco di fiori e di piante veramente esistenti, che niente hanno in comune con il gusto fiammingo del dettaglio. Anche le ali dell’angelo hanno qualcosa di scientifico perché sono ritratte nel momento in cui sono battenti, realisticamente identiche a quelle degli uccelli che Leonardo studiava durante la progettazione del volo dell’uomo. Si tratta di una scelta che ha basi scientifiche perché l’occhio dello spettatore nota con maggiore precisione gli elementi della realtà a lui più vicina.

Maria e la sua rappresentazione

Nella Bibbia si parla di Maria fortemente turbata dall’annuncio; invece, nel dipinto di Leonardo essa ha un atteggiamento calmo e distante, con la mano appoggiata sul libro posto sul leggio davanti a lei. Contrariamente al suo viso immaturo, essa sembra quasi scolpita e matura; la posizione assunta suggerisce un’età adulta e mostra la volontà di seguire incondizionatamente la volontà divina. L’importanza e le capacità di Maria di rispondere alla richiesta di Dio sono confermate da diversi particolari: essa è fonte della luce che illumina la scena e i raggi dorati che l’avvolgono arrivano perfino ad oscurare la magnificenza dell’Angelo Gabriele. Per quanto il suo viso sia distante è denso di comprensione. Essa capisce molto bene quanto le viene annunciato e richiesto ed è pronta a permettere che tutto si compia secondo il volere di Dio.

La Vergine colta e glorificata

Ai nostri giorni e comune vedere negli anni antecedenti il XX secolo come un periodo di costruzione per la donna in cui essa non era né scolarizzata, né rispettata. Invece, la Vergine di Leonardo da Vinci è colta; essa leggeva un libro prima dell’arrivo dell’Angelo; d’altra parte, le leggende medioevali la rappresentavano come erudita. L’opera costituisce una glorificazione della Madonna visto la luce che l’avvolge e poiché l’altezza, la larghezza e la profondità del dipinto finiscono nella sua immagine. Tuttavia, dell’opera esiste anche una lettura alternativa che propone una visione umanista del ruolo della Vergine: essa rappresenta l’umanità in se stessa poiché accetta serenamente il ruolo che le viene affidato per salvare l’uomo.

Versioni e stili del dipinto

Dal punto di vista artistico, del dipinto esistono due versioni. La prima è esposta agli Uffizi e la seconda, dipinta più tardi, è conservata al Louvre. La prima versione è stata scoperta nel 1867 e attualmente è identificata come opera di Leonardo da Vinci e del suo maestro Andrea del Verrocchio.

Differenze stilistiche e prospettiche

Quest’ultimo utilizzava la pittura al piombo e delle pennellate spesse, mentre Leonardo utilizzava delle pennellate leggere e senza piombo. Le differenze fra i due stili risultarono molto visibili quando il dipinto fu sottoposto ad un esame radioscopico. La seconda versione, realizzata fra il 1475 e il 1485, è stata anch’essa attribuita a Leonardo. Differisce notevolmente dalla prima per le forme e mette in risalto un’attenzione particolare dell’artista per il dettaglio. Molti critici hanno notato anche come l’artista abbia commesso un errore nel raffigurare la Vergine: il suo braccio destro risulta troppo lungo secondo le regole della prospettiva affinché, nonostante la posizione seduta, essa sia in grado di effettuare il gesto enfatico del braccio sopra l’inginocchiatoio. Leonardo dipinge la Vergine di tre quarti, collocata in un angolo della stanza. Le tre coordinate (altezza, lunghezza e profondità) convergono verso tale profilo, creando un senso di profondità che dà importanza a Maria. La sua testa è posta in contrasto con il muro nero mentre tutto il resto del corpo è preso nella struttura delle pietre apparenti le cui linee parallele convergono verso di lei. La base in marmo del leggio, ci fa pensare al sarcofago di Piero e Giuliano dei Medici.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato simbolico del giglio bianco tenuto dall'Arcangelo Gabriele nell'Annunciazione di Leonardo da Vinci?
  2. Il giglio bianco simboleggia la purezza della Vergine Maria e rappresenta anche la città di Firenze.

  3. Come viene rappresentata la Vergine Maria nel dipinto di Leonardo da Vinci rispetto alla tradizione?
  4. Nel dipinto di Leonardo, la Vergine Maria appare calma e distante, con un atteggiamento maturo e scolpito, in contrasto con la tradizione che la descrive turbata dall'annuncio.

  5. Quali elementi scientifici sono presenti nelle ali dell'angelo nel dipinto di Leonardo?
  6. Le ali dell'angelo sono ritratte nel momento in cui sono battenti, realisticamente simili a quelle degli uccelli, riflettendo gli studi di Leonardo sul volo.

  7. Quali differenze stilistiche emergono tra Leonardo da Vinci e il suo maestro Andrea del Verrocchio nell'Annunciazione?
  8. Leonardo utilizzava pennellate leggere e senza piombo, mentre Verrocchio usava pittura al piombo e pennellate spesse, differenze evidenti nell'esame radioscopico del dipinto.

  9. Qual è l'interpretazione umanista del ruolo della Vergine Maria nel dipinto di Leonardo?
  10. L'interpretazione umanista vede la Vergine come rappresentazione dell'umanità che accetta serenamente il ruolo affidatole per la salvezza dell'uomo.

Domande e risposte