Fabrizio Del Dongo
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il dipinto "Il pergolato" di Silvestro Lega, creato nel 1836 a Piagentina, raffigura una scena di vita quotidiana borghese in un tranquillo cortile di campagna.
  • La composizione presenta una donna di servizio che porta un vassoio a un gruppo di signore e una bambina, tutte sedute sotto un pergolato di viti in un pomeriggio estivo.
  • La scena è caratterizzata da un'atmosfera serena e silenziosa, con elementi come vasi di margherite e un prato assolato che arricchiscono il contesto visivo.
  • Lega utilizza la tecnica dei Macchiaioli, costruendo le forme con il colore senza linee di contorno, e gioca con la luce e le ombre per creare profondità.
  • L'opera, conservata alla Pinacoteca Nazionale di Brera a Milano, evoca un senso di calma domestica e rilassatezza, con un punto di fuga che guida l'osservatore verso l'atmosfera del cortile.

Indice

  1. L'artista e il contesto
  2. Descrizione della scena
  3. Atmosfera e tecnica
  4. Composizione e profondità
  5. Conservazione dell'opera

L'artista e il contesto

La tela fu dipinta dall’artista nel 1836, a Piagentina, sui colli fiorentini, dove si riunivano anche gli altri suoi amici macchiaioli. In quegli anni, l’artista era ospite di casa Batelli, dove egli ritrovò la sua serenità interiore e dove iniziò a dipingere soggetti di vita quotidiana. Essa costituisce uno dei capolavori di Lega.

Descrizione della scena

Il fatto narrato dall’artista è quasi inesistente.

Si tratta di una scena di vita familiare, di stampo borghese, all’aria aperta, nel cortile di una villa di campagna. Si nota una donna di servizio che, con un passo lento, porta un vassoio con una caffettiera a un gruppo di signore con una bambina, sedute all’ombra di un pergolato di viti, in un pomeriggio assolato di estate.. Le tre donne sembrano essere oppresse dalla calura pomeridiana (una ha in mano un ventaglio), mentre la bambina è la meno sensibile alla canicola estiva poiché, con le sue chiacchiere (o forse sta recitando una poesia), intrattiene l’attenzione delle altre signore Le tazzine sono state già posate su di una panchina, in attesa di essere riempite. Lo sfondo è costituito da un prato, bruciato dal troppo sole, popolato da varie case coloniche e da un filare di alberi, forse pioppi. Il titolo è talmente generico che Telemaco Signorini chiamava il dipinto La cameriera e altri artisti l’hanno chiamato Il dopo pranzo. Esso richiama un dipinto di Monet, degli stessi anni il cui titolo è Donne in giardino.

Atmosfera e tecnica

L’atmosfera che domina è serena; il giardino è vivacizzato dalla presenza di una serie di vasi di margherite fiorite, collocati sopra un muretto. Il fitto pergolato lascia passare i raggi di sole che crea delle ombre piuttosto basse e allungate sul selciato del cortile, dove spuntano dei ciuffi d’erba, che fanno pensare al tardo pomeriggio. Per il passaggio fra luce e ombra, il dipinto ci fa pensare ai quadri degli Impressionisti, anche se i luoghi rappresentati sono profondamente diversi. Da notare le tonalità del verde del fogliame, ora in ombra, ora colte dalla luce solare di intensità diversa, e stagliate su di un cielo azzurro. Secondo la tecnica dei Macchiaioli, le forme sono costruite direttamente dal colore e manca di linea di contorno.

Composizione e profondità

Il primo piano è riservato alla luce che investe le mattonelle e che, praticamente occupa la parte centrale del dipinto, come se essa costituisse l’interesse maggiore dell’artista. Abbiamo, poi la figura della donna di servizio che arriva dal lato destro e in profondità seguono le figure delle altre donne, a cui fa seguito il paesaggio campestre e l’orizzonte. Il senso di profondità è reso anche dalle macchie che diventano sempre più piccole man mano che lo sguardo si allontana. Nell’insieme la composizione è piuttosto spostata a sinistra in quanto il punto di fuga è spostato verso questa parte, affinché l’occhio dello spettatore sia più attratto dall’ambiente e dall’atmosfera del cortile che non dai singoli personaggi. L’impressione che ci trasmette la tela è di una grande serenità, silenzio, rilassatezza e di calma domestica.

Conservazione dell'opera

L’opera è conservata a Milano, alla Pinacoteca Nazionale di Brera.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico e geografico in cui Silvestro Lega ha dipinto "Il pergolato"?
  2. "Il pergolato" è stato dipinto nel 1836 a Piagentina, sui colli fiorentini, dove Lega si riuniva con altri macchiaioli e trovò serenità interiore.

  3. Quali sono i soggetti principali rappresentati nel dipinto "Il pergolato"?
  4. Il dipinto rappresenta una scena di vita familiare borghese con una donna di servizio che porta un vassoio a un gruppo di signore e una bambina sedute sotto un pergolato.

  5. Come viene descritta l'atmosfera del dipinto "Il pergolato"?
  6. L'atmosfera è serena e rilassata, con un giardino vivacizzato da vasi di margherite e un gioco di luci e ombre che ricorda gli Impressionisti.

  7. Quali elementi tecnici caratterizzano lo stile di Lega in "Il pergolato"?
  8. Lega utilizza la tecnica dei Macchiaioli, costruendo le forme direttamente con il colore senza linee di contorno, e gioca con le tonalità di verde e la luce.

  9. Dove è conservata l'opera "Il pergolato" di Silvestro Lega?
  10. L'opera è conservata a Milano, presso la Pinacoteca Nazionale di Brera.

Domande e risposte