Concetti Chiave
- Eugène Chevreul influenzò i pittori impressionisti con le sue teorie sui colori e sul contrasto cromatico.
- Il suo libro del 1839 descrive come i colori si modificano quando visti simultaneamente, teoria fondamentale per gli impressionisti.
- Chevreul divise i colori in primari (blu, giallo, rosso) e secondari, spiegando le combinazioni e i colori complementari.
- Gli impressionisti usarono colori puri e tecniche di accostamento cromatico per creare effetti visivi senza mescolare i colori sulla tavolozza.
- L'uso del nero fu messo da parte, con le ombre colorate e il contrasto tra colori complementari a definire le forme.
Indice
L'influenza di Eugène Chevreul
I pittori impressionisti con le loro opere, in cui cercano di riprodurre “en plein air” l’effetti della luce sul paesaggio o su modello che vogliono riprodurre, trovano un sostegno scientifico in uno scienziato: Eugène Chevreul. Nato nel 1786, à 27 anni egli era maestro di tintura presso la manifattura di arazzi di Gobelins. Dopo essere diventato e scienziato, diventò direttore del Museo di Storia Naturale e della stessa Manifattura Gobelins.
Teoria del contrasto dei colori
Nel 1839 pubblicò un libro che costituisce il caposaldo della ricerca cromatica: “De la loi du contraste des couleurs et de l’assortimento des objets colorés” (Sulla legge del contrasto dei colori e dell’accostamento di oggetti colorati). In esso, lo scienziato illustra la teoria della scomposizione della luce attraverso il prisma, osservando che il contrasto dei colori racchiude i fenomeni di modifica che gli oggetti diversamente colorati sembrerebbero subire nella composizione fisica, e la scala dei loro rispettivi colori quando essi vengono visti simultaneamente. Questa teoria avrà una grande influenza sulla tecnica pittorica adoperata dai pittori impressionisti.
Applicazioni pratiche della teoria cromatica
Nel 1864, dette alla stampa l’importante trattato “Des couleurs et de leur application aux arts industriels à l’aide des cercles chromatiques» (Sui colori e sulla loro applicazione alle arti industriali con l’aiuto dei cerchi cromatici) Chrevreul divide i colori in primari e secondari; i primari sono il blu, il giallo e il rosso che uniti fra loro danno il bianco. I secondari nascono dalla combinazione fra primari o fra primari e secondari. In questo modo si ha che il viola nasce dalla combinazione del blu con il rosso e il verde dall’unione del giallo con il blu. Un colore primario è complementare a uno secondario a patto che non sia una componente della combinazione; per questo motivo il rosso è complementare del verde.
Tecniche pittoriche degli impressionisti
Queste considerazioni offrirono suggerimenti importanti alla tecnica adottata dagli impressionisti che utilizzavano tutti i colori puri, eliminando cioè il grigio nelle varie tonalità e i colori terra) senza mai mescolarli, facendo in modo che questi colori dati con piccole pennellate, chiamate “a virgola” successivamente si potessero combinare nell’occhio dell’osservatore. Inoltre veniva messo in disparte il nero (fatto di cui Manet fu sempre un oppositore) per cui le forme si distinguevano una dall’altra non in funzione del loro contorno scuro, ma tramite l’accostamento di colori complementari. Infatti il nero non esiste perché tutto è colorato, perfino le ombre che possono arrivare ad acquisire il colore violetto. Molto significato a questo proposito è l’episodio riportato da Renoir: “Una mattina, poiché uno di noi aveva finito il nero, si servì del blu; l’impressionismo era nato!
Luce e colore nell'impressionismo
” Per gli impressionisti i colori agiscono gli uni sugli altri nella stessa realtà e non solo nelle parti del paesaggio da rappresentare, ma anche in funzione del tempo che passa. La luce non è soltanto quella naturale: essa può provenire anche dall’illuminazione artificiale della città e l’effetto è comunque sempre lo stesso. Infatti, il gas fa scintillare il ballo notturno a Montmartre come il sole estivo della gita in banca a Chatou o a Bougival o il teatro dell’Opera sotto i lampioni della rampa di accesso. I principi scientifici di Chevreul furono applicati empiricamente da Monet e dagli altri pittori impressionisti fino a diventare le basi dell’impressionismo scientifico applicato da Signac e da Seurat.
Domande da interrogazione
- Chi è Eugène Chevreul e quale contributo ha dato all'arte impressionista?
- Qual è il contenuto principale del libro di Chevreul "De la loi du contraste des couleurs et de l’assortimento des objets colorés"?
- Come gli impressionisti applicavano le teorie di Chevreul nella loro pittura?
- Qual è l'importanza del colore nero secondo gli impressionisti?
- In che modo la luce influenzava le opere degli impressionisti?
Eugène Chevreul era uno scienziato nato nel 1786, noto per il suo lavoro sulla teoria del contrasto dei colori, che ha influenzato significativamente la tecnica pittorica degli impressionisti.
Il libro illustra la teoria della scomposizione della luce e il contrasto dei colori, spiegando come i colori interagiscono e si modificano quando visti simultaneamente.
Gli impressionisti utilizzavano colori puri senza mescolarli, applicandoli con piccole pennellate per farli combinare nell'occhio dell'osservatore, evitando l'uso del nero e sfruttando i colori complementari.
Gli impressionisti evitavano il nero, preferendo distinguere le forme tramite l'accostamento di colori complementari, poiché credevano che tutto fosse colorato, incluse le ombre.
La luce, sia naturale che artificiale, era fondamentale per gli impressionisti, poiché influenzava i colori e l'atmosfera delle loro opere, come dimostrato nei diversi scenari urbani e naturali.