Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • L'arte moderna ha abbracciato una visione estetica che sfida la tradizionale bellezza, esplorando categorie come il volgare e il pauroso.
  • Il gusto in estetica si riferisce alla capacità di apprezzare la bellezza, sia in opere d'arte che in soggetti non artistici.
  • I movimenti artistici come il Realismo e le avanguardie storiche hanno sovvertito le tradizionali nozioni di gusto, esplorando nuove espressioni.
  • André Breton, con il suo romanzo "Nadja", ha influenzato il Surrealismo con l'idea che la bellezza sia "convulsa".
  • Il Surrealismo mirava a trasformare la sensibilità estetica, distanziandosi dal buon gusto classico e sfidando le fondamenta morali del Novecento.

Gusto e disgusto in arte

Con il sublime abbiamo già avuto modo di considerare come l’arte moderna abbia abbracciato una visione estetica più aperta e abbia sviluppato una posi- zione persino antagonista alla tradizionale definizione di bellezza, procedendo anzi verso una “bruttizzazione” dell’arte e verso la comprensione di categorie “di confine”: il volgare, l’eccessivo, il pauroso. In estetica, ovvero in quel ramo della filosofia che si occupa di studiare il bello naturale e artistico così come esso appare ai nostri sensi e come viene elaborato dall’intelletto, il gusto rappresenta la capacità di cogliere, apprezzare e comprendere la bellezza di un’opera così come di un soggetto non artistico.

Già con alcuni esempi di Realismo, e poi via via durante tutto il corso delle avanguardie storiche, Il portato sovversivo di tali movimenti aveva minato le fondamenta tradizionali del gusto in arte, e in particolar modo della sua accezione più borghese, fondata principalmente su valori di stampo cattolico-cristiani, esplorando la definizione di nuove strade espressive.

André Breton (1896 – 1966), scrittore, poeta e tra i padri del movimento surre- alista, dichiarava nel suo romanzo autobiografico del 1928, intitolato Nadja: “la bellezza sarà convulsa o non sarà”.
Una frase assunta poi quasi a motto del Surrealismo, per intendere quella trasformazione della sensibilità verso nuovi valori estetici, apparentemente lontani dal “buon gusto” e dalla bellezza classica, ma più in linea con il progetto rivoluzionario di minare le tradizionali fondamenta morali della cultura del Novecento.

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