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Concetti Chiave

  • Francisco Goya nacque in una famiglia umile a Fuendetodos, vicino a Saragozza, con un padre maestro doratore e una madre di nobiltà decaduta.
  • A Madrid, nonostante il mancato accesso all'Accademia di Belle Arti, Goya sviluppò il suo stile influenzato da artisti come Tiepolo e Velazquez.
  • Durante il suo soggiorno a Roma, Goya fu ispirato dal classicismo e da artisti come Piranesi, che influenzarono la sua maturità artistica.
  • Al ritorno in Spagna, Goya ottenne riconoscimenti importanti, inclusa la nomina a "pintor del rey" sotto Carlo IV, grazie al suo lavoro innovativo e alle influenze neoclassiche.
  • Il ritratto "La famiglia di Carlo IV" evidenzia l'uso di colori e composizioni influenzate da Rembrandt e Velazquez, ma con una rappresentazione critica della corte reale.

Indice

  1. Le origini di Francisco Goya
  2. Formazione e prime amicizie
  3. Inizio della carriera artistica
  4. Trasferimento a Madrid
  5. Influenze artistiche a Madrid
  6. Viaggio a Roma e influenze
  7. Ritorno a Saragozza e matrimonio
  8. Lavoro per la fabbrica reale
  9. Riconoscimenti e stile artistico
  10. Rappresentazione della corte reale

Le origini di Francisco Goya

Francisco de Goya y Lucientes nacque a Fuendetodos, una desolata cittadina rurale nei pressi di Saragozza (nell'Aragona). La sua famiglia era di origini umili, suo padre un maestro doratore, mentre sua madre proveniva da una piccola famiglia decaduta della nobiltà aragonese.

Formazione e prime amicizie

scolopi, compiendo un iter scolastico abbastanza regolare ma non particolarmente brillante: egli sembrava «non interessarsi affatto alle questioni teologiche e filosofiche, tanto che anche la sua carriera di pittore fu senza pretese: Goya non era affatto un teorico d'arte».

Fu proprio nel collegio, tuttavia, che Goya conobbe Martín Zapater, con il quale stabilì un rapporto di reciproca stima e di amicizia destinato a perdurare profondamente, come ci è testimoniato dalla fitta corrispondenza epistolare che li tenne legati per lungo tutto l'arco della loro vita.

Inizio della carriera artistica

Nel frattempo il giovane Goya manifestò una precoce vocazione per il disegno e per la pittura. Il padre, intuendone le inclinazioni e le potenzialità, allocò il figliolo presso la bottega del pittore locale José Luzán y Martínez dal quale trasse «una grande facilità di mano, una grande rapidità di esecuzione e un certo gusto per la decorazione e per l'armonia del colore». Nell'atelier del Luzán, uomo attento e coscienzioso verso gli allievi, Goya trovò molti compagni (fra cui Francisco Bayeu) e compì grandi e rapidi progressi, apprendendo i rudimenti del disegno e copiando le stampe dei maestri del rinascimento e del barocco italiano.

Trasferimento a Madrid

Compiuti i diciassette anni Goya, spinto dalla volontà di dipingere autonomamente, si trasferì a Madrid al seguito del condiscepolo Francisco Bayeu. Madrid all'epoca era una città ricca di fermenti artistici, grazie all'illuminato regno di Carlo III di Spagna, che vi aveva accentrato artisti di grande nome, primi fra tutti il neoclassico Anton Raphael Mengs e il tedoforo del rococò Giovanni Battista Tiepolo (attivi alla corte).

Tenta ben due volte di entrare nell''Accademia di Belle Arti di San Fernando, il cui direttore era Mengs, ma senza successo. Verrà preso al suo posto invece Ramòn Bayeu (fratello di Francisco).

Influenze artistiche a Madrid

A Madrid, nonostante i suoi insuccessi nel tentare di entrare all'Accademia di Belle Arti, risente di un grande accrescimento artistico: viene influenzato dalla scuola neoclassica, da Tiepolo (uso dei colori molto chiari e delicati) e da Velazquez e Rembrandt (soprattutto per quanto riguarda l'uso delle luci).

Viaggio a Roma e influenze

Alla morte del Tiepolo, nel 1770, Goya decise di allontanarsi da Madrid e di recarsi a proprie spese a Roma, epicentro di quel classicismo che costituiva il modello di riferimento di tutta la cultura accademica del tempo (ispirato dalle Stanze di Raffaello).

A Roma Goya si accostò alla nutrita colonia degli spagnoli; qui conobbe anche Giovan Battista Piranesi, incisore veneto al culmine della sua fama, che lasciò un'impronta profonda sulla fantasia del pittore aragonese. Nell'Urbe Goya si avvicinò anche alle opere di Hubert Robert e Johann Heinrich Füssli, presenze oscure nel secolo dei Lumi che, nell'opporsi ai solenni ideali estetici del neoclassicismo o al romanticismo. Inoltre, viene profondamente ispirato dalla pittura visionaria e magica del seicentesco Salvator Rosa=> Goya risentirà della loro influenza negli anni della sua maturità.

L'ultimo atto compiuto da Goya in Italia fu quello di inviare la grande tela di ''Annibale vincitore che rimira per la prima volta dalle Alpi l'Italia'' al concorso tenutosi nel 1771 all'Accademia di Parma con l'intento di consolidare la propria fama, non riuscendo tuttavia a vincere (pur ottenendo un rispettevole secondo posto).

Dopo un atto criminoso (rapì una ragazza di Trastevere, rinchiusa dai parenti in un convento, e fu per questo perseguitato dalla polizia), con l'aiuto economico dell'ambasciatore spagnolo fece ritorno a Saragozza nel giugno 1771.

Ritorno a Saragozza e matrimonio

Dopo il rimpatrio, Goya, forte del credito acquisito con il viaggio in Italia, ricevette la commissione di decorare a fresco la basilica di Nostra Signora del Pilar a Saragozza, cui seguirono altre committenze altrettanto prestigiose con le quali riuscì a consolidare la propria notorietà.

Nel frattempo il pittore si sposò con Josefa, la sorella di Francisco Bayeu =un matrimonio sostanzialmente di convenienza, poiché Bayeu era un artista affermato e Goya aveva assolutamente bisogno di consolidarsi=il suo obbiettivo era diventare artista di corte, principalmente perché necessitava un lavoro. Le nozze si rivelarono infelici, e Goya ebbe molti amanti durante il corso della sua vita.

Lavoro per la fabbrica reale

Proprio grazie all'interessamento di Bayeu, che ormai gli era cognato, Goya venne chiamato a Madrid da Mengs con l'incarico di eseguire i cartoni per la fabbrica reale degli arazzi di Santa Barbara. =regno di Carlo III

Gli arazzi sono grandi tappeti su parete, che fanno da isolante tra esterno e interno, in modo da mantenere il calore nella stanza (non c'erano i termosifoni).

Goya, tra il 1774 e il 1792 produsse ben sessantatré cartoni: presentano colori molto chiari, che ricordano Tiepolo=linea tardo Rococò e avvio al neoclassicismo. Lo stile è quello del parasole.

il loro successo fu sfolgorante ed essi assicurarono al pittore un prestigio sempre crescente, anche tra le classi aristocratiche.

Riconoscimenti e stile artistico

La notorietà raggiunta dal Goya iniziò ad essere accompagnata dai riconoscimenti ufficiali. È del 1786 la nomina a ''pintor del rey'' da parte del nuovo re, Carlo IV.

È evidente l'influenza di Rembrandt e Velazquez nell'uso dei colori (las Meninas).

Da Velazquez riprende anche  la presenza di quadri alle pareti, la centralità della figura femminile e, soprattutto, l'autoritratto sul margine sinistro della tela, dove nella penombra scorgiamo un uomo impegnato ai pennelli (Goya, per l'appunto).

Rappresentazione della corte reale

Goya vi iniziò a lavorare nel maggio del 1800, spostandosi per quell'occasione nel palazzo di Aranjuez, dove la famiglia reale stava risiedendo in quel periodo dell'anno a causa dell'avanzata dei francesi.

L'opera non suscitò apprezzamenti particolarmente entusiastici da parte dei sovrani, che si aspettavano un dipinto più grandioso e non una quasi rappresentazione pagliaccesca della corte, ma comunque non lo rifiutarono in quanto Goya aveva un'alta riconoscenza.

Inoltre, da notare la regina Maria Luisa di Parma, il personaggio che cattura l'attenzione nella tela: viene invecchiata precocemente, poiché si vociferava di una sua relazione con la guardia reale Manuel Godoy (l'aveva nominato sostitutore del re quando la famiglia si era esiliata ad Aranjuez). Sostanzialmente, Goya voleva mettere in luce la sua vita dissoluta, tanto che in testa le raffigura una treccia di diamanti, che le era stata regalata da Godoy, la stessa che ha in testa l'infanta (a sottolineare che fosse una figlia illegittima). La rappresentazione che fa Goya della corte è quasi spietata, a differenza di quella di Mengs, che li ossequiava particolarmente (di fatto, il ritratto che fa di Maria Luisa è totalmente diverso).

Inoltre, Goya realizza una rappresentazione quasi ridicola del re Carlo IV=è paonazzo, sembra alcolizzato.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le origini e la formazione iniziale di Francisco Goya?
  2. Francisco Goya nacque a Fuendetodos, vicino a Saragozza, da una famiglia di origini umili. Frequentò il collegio dei padri scolopi, dove non si distinse particolarmente negli studi teologici e filosofici, ma stabilì un'importante amicizia con Martín Zapater.

  3. Come si sviluppò la carriera artistica di Goya durante il suo apprendistato?
  4. Goya iniziò il suo apprendistato nella bottega di José Luzán y Martínez, dove sviluppò abilità nel disegno e nella pittura, apprendendo dai maestri del Rinascimento e del Barocco italiano. Qui incontrò Francisco Bayeu, con cui fece grandi progressi artistici.

  5. Quali furono le esperienze di Goya a Madrid e Roma?
  6. A Madrid, Goya tentò senza successo di entrare nell'Accademia di Belle Arti di San Fernando, ma fu influenzato da artisti come Tiepolo e Velazquez. A Roma, si avvicinò alla colonia spagnola e fu ispirato da artisti come Piranesi e Salvator Rosa, partecipando anche a un concorso a Parma.

  7. Come Goya raggiunse la fama al suo ritorno in Spagna?
  8. Dopo il ritorno in Spagna, Goya ricevette commissioni prestigiose, come la decorazione della basilica di Nostra Signora del Pilar a Saragozza. Grazie al supporto di Francisco Bayeu, divenne "pintor del rey" sotto Carlo IV, consolidando la sua notorietà.

  9. Qual è l'importanza del dipinto "La famiglia di Carlo IV" nella carriera di Goya?
  10. "La famiglia di Carlo IV" è un'opera significativa che mostra l'influenza di Rembrandt e Velazquez. Nonostante la rappresentazione quasi ridicola della corte, il dipinto non fu rifiutato dai sovrani grazie alla reputazione di Goya, che evidenziò aspetti critici della vita di corte.

Domande e risposte