Concetti Chiave
- Le avanguardie artistiche, ispirate al termine militare, si riferiscono a gruppi che promuovono tecniche innovative rispetto a quelle tradizionali, suddividendosi in avanguardie storiche e neoavanguardie.
- Kandinsky e Marc scelgono il nome "Cavaliere azzurro" per il loro gruppo per simboleggiare la lotta tra bene e male, ispirati dai cavalieri delle fiabe e dal comune amore per il colore azzurro.
- Nel Der Blaue Reiter, la pittura astratta è considerata espressionista per la sua soggettività e cromatismo, simboleggiando una spiritualità interiore che si distacca dalla realtà materialistica.
- La pittura di Kandinsky diventa più geometrica ed essenziale durante il suo periodo al Bauhaus, per favorire la comprensione didattica degli studenti.
- Il gruppo Die Brücke, fondato nel 1905, prende il nome da una frase di Nietzsche, simboleggiando il passaggio tra vecchio e nuovo, passato e presente, accademico e antiaccademico.
Indice
- Origine e significato delle avanguardie
- Il simbolismo del Der Blaue Reiter
- Espressionismo e spiritualità interiore
- Klee e l'astrazione con ricordi
- Kandinsky e l'evoluzione al Bauhaus
- Differenze tra espressionismo francese e tedesco
- Il ritratto nell'espressionismo
- Il gruppo Die Brucke e la critica sociale
- Primitivismo e xilografia nel Die Brucke
- L'urlo di Munch e il dolore universale
- La città nell'espressionismo
- Braque, Picasso e il cubismo
- Il proto cubismo e l'influenza africana
- Il periodo analitico del cubismo
- Picasso e il ritorno all'ordine
- Guernica e il grido contro la guerra
- Cezanne e la deformazione della prospettiva
- Braque e l'equilibrio tra regola ed emozione
- La quarta dimensione nel cubismo
- Il significato del blu in Kandinsky e Picasso
- Surrealismo e automatismo psichico
- De Chirico e il simbolismo degli oggetti
- Boccioni e l'influenza del cubismo
- Il manifesto tecnico del futurismo
- Dadaismo e la critica alla guerra
- Il ready made di Duchamp
- Neoplasticismo e la semplificazione della forma
- Werkbund e la produzione industriale
- Il manifesto del Bauhaus e l'arte unificata
- Le Corbusier e i cinque punti dell'architettura
Origine e significato delle avanguardie
Il termine avanguardie, ripreso dall’ambito militare, venne utilizzato per indicare quei gruppi che, adoperando tecniche differenti e innovative rispetto a quelle tradizionali, promuovevano loro stessi tramite manifestazioni, serate, manifesti, mostre, esibizioni.
Tali avanguardie, per essere differenziate da quelle più recenti (neoavanguardie), vengono divise a differenza del periodo che le caratterizza. Infatti, è possibile dividerle in: avanguardie storiche, ovvero quelle presenti da prima del novecento e quelle più recenti, dalla seconda guerra mondiale in poi.Il simbolismo del Der Blaue Reiter
Il nome del gruppo deriva sia dall’intesse di Kandinsky per i cavalieri delle fiabe, concepiti come colore che simboleggiano la lotta tra bene e male, simboli della vittoria dell’età dello spirito sul materialismo; sia dall’interesse di Marc per i cavalli. Inoltre, l’amore di entrambi per il colore azzurro li portò a scegliere proprio questo nome.
Espressionismo e spiritualità interiore
Per la impostazione fortemente soggettiva e l’evidente cromatismo, la pittura degli artisti del Der Blaue Reiter simboleggia il versante spirituale dell’espressionismo. Infatti, il gruppo, così come quello del Die Brucke, tenta di evadere dalla realtà materialistica e volgare dell’età contemporanea ma, a differenza degli espressionisti tedeschi che tramite le loro opere criticavano la realtà quotidiana, gli artisti del Der Balue Reiter “evadono” in una spiritualità tutta interiore, ricercando un’io più profondo e richiamando spesso nelle loro opere elementi spirituali.
Klee e l'astrazione con ricordi
Cosa intende Klee quando si definisce un astratto con qualche ricordo?
Nelle opere di Klee, nonostante egli sia un pittore astratto, è sempre riconoscibile un elemento che rimanda al reale. Egli, infatti, pur dipingendo in modo astratto, analizza e modifica gli oggetti sulla tela tentando di renderne in maniera semplice ed essenziale la loro riconoscibilità reale, senza mai distaccarsi completamente dalla rappresentazione realistica.
Kandinsky e l'evoluzione al Bauhaus
Inizialmente, la pittura di Kandinsky fu volta unicamente al soddisfacimento dei propri desideri e necessità interiori, dipingendo in maniera astratta, totalmente avulso dalla sfera del reale. La svolta radicale si ha nel periodo in cui egli inizia a lavorare come insegnante al Bauhaus, prima a Dessau poi a Weimar, poiché egli volgerà il suo interesse ad una pittura più geometrica ed essenziale, poiché gli era necessario dal punto di vista didattico per poterla rendere più capibile agli studenti.
Differenze tra espressionismo francese e tedesco
Quali aspetti accomunano l’Espressionismo francese e quello tedesco e quali invece li differenziano?
L’Espressionismo francese, così come quello tedesco, deforma i personaggi senza curarsi della forma reale poiché ciò che conta davvero è la sensazione dell’artista stesso, il quale ha il compito di rappresentare la realtà così come la percepisce. Ma, a differenza dei Fauves che utilizzano principalmente linee sinuose o, perlopiù, morbide, i Die Brucke adoperano una linea rigida e spigolosa, evidenziata maggiormente dai colori utilizzati, cupi e terrosi, a differenza di quelli Fauve, accessi e brillanti. Inoltre, i fauvisti tendevano ad esaltare nelle proprie opere la cosiddetta “gioia di vivere” (tra l’altro titolo che Matisse da ad una sua opera), mentre i Die Brucke si proponevano di evidenziare con le loro opere quella società contemporanea caratterizzata dalla solitudine, precarietà della vita, incertezza per il futuro, disumanizzazione della società borghese e militarista.
Essi sono interventisti poiché consideravano la lotta e la guerra come metodo utile per poter attuare rivoluzioni in quella società ormai disumanizzata e segnata dalle atrocità della guerra.
Il ritratto nell'espressionismo
Perché nell’espressionismo ricorre il tema del ritratto e dell’autoritratto?
Il ritratto, così come l’autoritratto, viene considerata una delle forme principali per esprimere il proprio io interiore. Infatti, la rappresentazione dei soggetti non deve seguire forzatamente una linea realistica o del tutto logica, bensì deve tendere alla resa di quel turbamento interiore (nel caso dell’espressionismo austriaco), talvolta della paura e dell’incertezza per il domani (nel caso dell’espressionismo tedesco) o alla gioia interiore e quello slancio vitale tipico invece dell’espressionismo francese.
Il gruppo Die Brucke e la critica sociale
Quattro studenti dell’università di Dresda, nel 1905, decisero di lasciare la scuola per volgere il proprio interessa alle arti figurative. Il gruppo è molto diverso dai precedenti, infatti, per potervi entrare era necessario un pagamento e alla fine del corso di studi venivano date una serie di stampe. Il gruppo, composto inizialmente da Nolde, Heckel e Kirchner (maggior esponente), indirizzò la propria rappresentazione verso una pittura di critica sociale, evidenziando gli aspetti negativi ella realtà, la disumanizzazione della società, la precarietà della vita e l’incertezza per il futuro. Il nome, Die Brucke, riprende una frase pronunciata da Nietzsche, il quale vedeva il ponte come trapasso tra il vecchio e il nuovo, passato e presente, accademico e antiaccademico, necessità di distruzione e voglia di ricominciare.
Il ritratto della donna in un ambiente primitivo, rimanda fortemente alla pittura ottocentesca e, solitamente, la donna, con le sue rotondità simili a quelle di una venere preistorica, viene rappresentata in contrapposizione a quella natura così spigolosa e rigida. Tale tema, viene ripreso ad esempio in un opera di Heckel, in il paesaggio è tanto deformato, a differenza della donna, da non sembrare riconoscibile
Matisse adoperò spesso una pittura di tipo bidimensionale, probabilmente ispirandosi alle stampe giapponesi e, tramite l’utilizzo evidente dei colori, egli costruisce una prospettiva cromatica contrapponendo colori caldi (che vengono verso il fruitore) a colori freddi (che tendono ad arretrare nella tela).
Primitivismo e xilografia nel Die Brucke
Spiega come il primitivismo influenza il gruppo Il Ponte e perché si assiste al recupero della xilografia.
Gli artisti del Die Brucke esaltarono fortemente quel primitivismo alla base di ogni azione umana. In generale, essi tentano di ritornare a quei concetti tradizionali anche nell’utilizzo dei vari materiale o delle tecniche, infatti, l’Espressionismo tedesco non è molto lontano dalle tradizione tedesche del romanticismo o del gotico. A tal proposito, viene utilizzata molto la xilografia, su poi ricoperto d’inchiostro, facendo segni di grande grossezza e durezza, con campiture piatte e figure semplificate.
L'urlo di Munch e il dolore universale
L’urlo di Munch, oltre a rispecchiare un avvenimento personale dell’artista, può avere valenza universale. Il fulcro dell’intero dipinto è infatti l’ovale della bocca dell’uomo che va a modificare tutto il paesaggio attorno. Le uniche cose che rimangono “intatte” e solide sono il ponte e le due figure nere alla spalle dell’artista, simboleggianti l’insensibilità degli uomini di fronte alle cose e la falsità dell’amicizia. Essi sembrano non sentire il grido di dolore, infatti, nell’opera, non c’è nulla che possa fare pensare ad un grido liberatorio. Infatti, quest’ultimo, rimane sordo, muto, divenendo così rappresentazione del conflitto interno, un modo per scavare dentro se stessi trovandovi solo dolore e turbamento. Questo grido, è da considerarsi universale, poiché simboleggia la situazione precaria di ogni uomo, che non ammette alcuna azione salvifica, neppure il suicidio.
La città nell'espressionismo
La città, per gli espressionisti, è simbolo di movimento, vita e va descritta ed immortalata, infatti ricorre in diversi dipinti. In particolar modo, per Kirchner, la città identifica il luogo in grado di rendere le persone degli automi, masse informe e degenerate senza personalità propria, anzi, unite in quell’avulso ammasso dell’anonimato di massa.
Perché e in che senso l’Espressionismo viene accusato di essere pura retina?
Poiché essi simboleggiano e rappresentano la realtà senza riflessioni o critiche.
La musica, così come questo tipo di pittura, è totalmente astratta, è espressionismo puro poiché rappresentazione di un bisogno e un desiderio del tutto interiore. Infatti, spesso alcuni termini musicali vengono adoperate in molte opere astratte. Basti pensare al famoso ciclo delle “Composizioni”. Tali titoli, vengono attribuiti proprio per simboleggiare la grandezza dell’arte astratta, poiché, così come una bella sinfonia è caratterizzante dell’arrivo all’apice della carriera di un musicista, allora le “Composizioni” simboleggiano l’apice della carriera della pittura astratta. Inoltre, spesso, le opere astrattiste rimandano alla stessa durata di una composizione musicale.
Braque, Picasso e il cubismo
Durante questa fase, l’interessa di Braque e Picasso si volge verso una direzione differente. Essi, infatti, ricercano quella forma essenziale in grado di contenere in sé la struttura profonda della realtà. Inoltre, viene introdotto l’uso dei papier e colles e dei collages, ovvero l’incollaggio di vari materiali (carte da gioco, carta da parati, giornali, ecc.) direttamente sulla tela. Questo periodo è fondamentale poiché l’arte diviene non solo rappresentazione della realtà, bensì realtà stessa.
Il proto cubismo e l'influenza africana
Il proto cubismo è il periodo che va dal 1907 al 1909. Questa fase, vede in sé ancora il rimando alle arti passate. Infatti, la mostra retrospettiva su Cezanne, da poco scomparso, assieme all’interesse sempre maggiore per quella scultura africana che tanto aveva ispirato gli artisti europei, portò il grande esponente del cubismo, Picasso, a realizzare l’opera che viene considerata inizio del cubismo vero e proprio, ovvero “Le madmoiselle d’Avignon”.
Il periodo analitico del cubismo
In che anni si sviluppa la pittura cubista del periodo analitico?
Il periodo analitico va dal 1912 al 1914.
La pittura cubista tende solitamente al monocromo così da non distrarre l’osservatore da ciò che deve essere la comprensione lenta ed attenta dell’opera in analisi. Essa infatti, non è subito comprensibile ma, al contrario, necessità anche in questo caso di quella costante temporale aggiunta (la famosa quarta dimensione), fondamentale non solo nella realizzazione dell’opera in sé ma, appunto, anche nella sua comprensione.
Picasso e il ritorno all'ordine
Picasso, nel 1917 compì un viaggio a Roma dove gli fu possibile conoscere da vicino le opere dei grandi artisti del passato. Inoltre, la consapevolezza della guerra di quel periodo, lo portò ad indirizzare la sua pittura ad una solidità maggiore, poiché la popolazione aveva bisogno di aggrapparsi a certezze concrete, per cui, la pittura cubista non era ciò che realmente serviva. Questi elementi, così come anche l’incontro con la ballerina russa Olga, che l’anno successivo gli darà un figlio, lo portarono ad una sorta di “ritorno all’ordine”, tentando di realizzare opere di grande solidità, in grado di dare certezze.
Successivamente alle distruzione della prima guerra mondiale, alcuni artisti, come Carrà, Picasso e Severini, volgeranno il proprio interessa a quella pittura denominata “ritorno all’ordine”, ovvero basata sulla stabilità, in grado di conferire sicurezze agli uomini del tempo.
Guernica e il grido contro la guerra
Il Guernica è un “grido di dolore universale”, poiché esso è da considerarsi vero e proprio manifesto contro la violenza e la guerra. Quest’opera, oltre che vera e propria denuncia contro gli orrori di una guerra indirizzata all’evidenziazione della propria forza, presenta in sé diversi richiami all’arte del passato. A partire da destra, la donna col bambino morto in grembo rimanda alla pietà di Michelangelo, a Marat di David e alla strage degli innocenti di Guido Reni, mentre, l’uomo sulla sinistra, per la posizione (braccia alzate) rimanda alla fucilazione del 3 maggio 1808 di Goya e all’incendio di Borgo di Raffaello.
La mostra retrospettiva su Cezanne, da poco scomparso, assieme all’interesse sempre maggiore per quella scultura africana che tanto aveva ispirato gli artisti europei, portò il grande esponente del cubismo, Picasso, a realizzare l’opera che viene considerata inizio del cubismo vero e proprio, ovvero “Le madmoiselle d’Avignon”, terminata nel 1907.
Poiché sono rappresentata quelle sculture africane che rimandano al tema del primitivismo. Tale riflessione simboleggia il ritorno e il rimando alle opere del passato, che tanto avevano ispirato i grandi artisti europei.
Cezanne e la deformazione della prospettiva
Cezanne, fu il primo che volutamente deformò la prospettiva. Egli infatti, diceva che la natura doveva essere trattata con le forme geometriche “quadrato, triangolo, cerchio”. In tutte le sue opere, infatti, ogni oggetto è visto da un punto di vista differente e, seppur i movimenti effettuati siano minimi e talvolta impercettibili, di fatto egli demoliva la regola fondamentale dela prospettiva, ovvero l’unicità del punto di vista. Picasso porta la flessione di Cezanne alle estreme conseguenze, infatti, nelle sue opere, spesso gli elementi non sono riconoscibili tanto i loro piano sono scomposti e sovrapposti tra loro.
Braque e l'equilibrio tra regola ed emozione
“Amo la regola che corregge l’emozione e l’emozione che corregge la regola”: che cosa significa questa frase?
E’ una frase pronunciata da Braque, con cui egli tentò di dimostrare come non ci fosse arte senza forma, ma nemmeno senza emozione. L’una e l’altra si trovano a competere per dar vita all’opera d’arte in un rapporto che, secondo l’artista stesso, può pendere più da una parte che dall’altra. Egli, infatti, nelle sue opere, cerca di rendere chiaramente le figure ma, tale chiarezza va perdendosi, lasciando solo un gioco di forme astratte in cui la riconoscibilità non è più l’elemento fondamentale.
La quarta dimensione nel cubismo
La quarta dimensione è la novità del cubismo che vede l’introduzione di una nuova variante, quella temporale. Il tempo infatti, nella produzione cubista è fondamentale non solo dal punto di vista della realizzazione, bensì anche da quello della comprensione poiché, così come l’artista ha necessità di spostarsi, analizzare e studiare l’oggetto da riprodurre, anche il fruitore deve compiere un attenta analisi per poter giungere poi alla piena comprensione dell’opera che, talvolta, a primo impatto può sembrare tanto avulsa da essere irriconoscibile.
Il significato del blu in Kandinsky e Picasso
Che significato assume il colore blu nell’opera di Kandinsky e in quella del primo Picasso?
Mentre Picasso realizzò opere di questa tonalità solo nel periodo blu (1901-1904), rappresentando personaggi poveri ed emarginati da cui scaturivano immagini di grande tristezza e malinconia; al contrario, il blu nell’opera di Kandinsky è simbolo di infinito, purezza, nostalgia, vuoto, quiete.
Surrealismo e automatismo psichico
Con automatismo psichico, si intende liberare l pensiero dai freni inibitori razionali e morali lasciandolo vagare tramite libere associazioni. Questo automatismo che, per Breton corrispondeva all’arte Surrealista, è l’unico metodo in grado di portare a quella surrealtà in cui tutto ha una forma diversa, tutto ciò che è oltre alla realtà, oltre al mondo fisico mentre si base maggiormente sul mondo onirico.
Collage, frottage, grattage e decalcomania.
Secondo De Chirico, per poter realizzare un arte figurativa eccezionale era necessario conoscere le basi dell’esercizio pittorico, ovvero il disegno iniziale, l’arte tecnica. Per cui, per giungere ad un’opera completa è necessario partire dalle basi.
De Chirico e il simbolismo degli oggetti
Che significato hanno l’orologio, le ombre allungate e il trenino che passa in De Chirico?
Mentre l’orologio fermo simboleggia il tempo fermo, un tempo immobile, simbolo di una scoietà che non progredisce e non viaggia verso il futuro, le ombre allungate non hanno oggetti da cui derivano, per cui sono inquietanti, angosciose. Il treno, simbolo dell’infanzia e del gioco, simboleggia al contempo anche il viaggio, verso una meta sconosciuta, in un orizzonte privo di ogni certezza.
Boccioni e l'influenza del cubismo
Boccioni fu fortemente influenzato dal cubismo nella realizzazione delle sue opere. Sia per quanto riguarda la scultura (forme uniche nella continuità dello spazio), che per l’arte figurativa. Nella sua pittura infatti, come nel trittico degli stati d’animo, egli realizzerà spesso due versioni della stessa opera, una caratterizzata dalle influenze divisioniste tipiche del futurismo e una caratterizzata dall’influenza del cubismo, grazie probabilmente ad un viaggio compiuto a Parigi dove ebbe modo di conoscere le avanguardie del periodo.
Il manifesto tecnico del futurismo
Nel manifesto tecnico della pittura futurista vennero messe in evidenza tutte quelle teniche da loro utilizzate in maniera principale. L’arte futurista, infatti, non doveva rappresentare gli oggetti nella loro stasi più immobile, bensì, rappresentarne il movimento, cercando di conservare nella memoria il ricordo del loro dinamismo per poi ricomporlo stendendolo sulla tela nella direzione del loro movimento. Essi si rifanno alla tecnica divisionista e alla scomposizione del colore, in questo caso denominata “complementarismo congenito” che vede la luce protagonista delle scomposizioni dei corpi e delle forme. Con questo termine viene indicata la compenetrazione tra varie immagini simultaneamente tramite il movimento, la velocità, il dinamismo.
Dadaismo e la critica alla guerra
Il dadaismo nasce a Zurigo, in Svizzera, per mano di quegli artisti che, contrari alla guerra, decisero di allontanarsi dagli orrori e dalla distruzione ad essa conseguenti. Il movimento nacque ufficialmente nel 1916 con l’inaugurazione del Cabaret Voltaire fondato da Hugo Ball, registra cinematografico. Il movimento presenta diversi punti in comune con il futurismo, come ad esempio le serate e la produzione dei manifesti ma anche punti di differenza, come ad esempio al concezione della guerra che, a differenza dei futuristi, i dadisti ritenevano inutile e folle. A tal proposito essi tentarono di distruggere l’arte, caratterizzata da quei valori borghesi, contrapponendo alla follia della guerra, la follia dell’arte. Ogni mezzo era necessario per poter giungere alla sua distruzione, elborando invece un nuovo tipo di arte, slegata dai valori borghesi e rappresentante invece la vita reale.
Il ready made di Duchamp
Fu inventato da Marcel Duchamp nel 1913 con la sua Ruota di Bicicletta. Il ready made è la vera e propria invenzione del movimento dada, poiché sconvolge e ribalta completamente la concezione dell’arte così come era stata percepita fino ad allora. Infatti, con il ready made, non è più importante l’artista che, con le sue capacità e le sue abilità artistiche è in grado di progettare un pezzo unico, bensì, l’artista è colui che riesce a conferire un nuovo significato ad oggetti già esistenti, sorprendendo e sconvolgendo allo stesso tempo, associando elementi solitamente distinti tra loro in un'unica opera.
Neoplasticismo e la semplificazione della forma
Prima di tutto, neoplasticismo deriva dalla parola neo (nuovo) e plasticismo (linguaggio/forma), per cui si tratta di un vero e proprio nuovo linguaggio tramite il quale egli, assieme ad Van Doesburg tenta di espandere la concezione di un nuovo fare artistico, indirizzato all’essenzialità ed alla semplificazione della forma. Infatti, bisogna utilizzare particolarmente la linea retta, colori piatti e limitati ai primari poiché la linea curva, le sfumature e le varie tonalità di colore possono conferire troppe emozioni.
Werkbund e la produzione industriale
Il Werkbund, ovvero lega tedesca dell’artigianato, si proponeva di sviluppare un nuovo tipo di produzione industriale, seriale, saldando la censura tra l’industria e le arti applicate. Per cui, si tratta di qualcosa di totalmente diverso dall’Arts and Crafts, che volgeva la propria attenzione ad una produzione unicamente artigianale ma, al contempo, si volge verso le produzione del Bauhaus, del quale getta le basi per poi potergli conferire quello stampo di produzione industriale che le sarà più proprio e che lo porterà a produrre alcuni oggetti di design ancora caratterizzanti del design moderno.
Il manifesto del Bauhaus e l'arte unificata
La xilografia realizzata da Feninger per il primo manifesto del Bauhaus, rappresenta una cattedrale a tre punte, in cui, ogni punta simboleggia una branca dell’arte. Rispettivamente, esse rappresentano pittura, scultura e architettura, la quale è rappresentata dalla punta più alta poiché considerata l’arte maggiore. In questo manifesto è chiaro l’intento della scuola a consolidare e fondere assieme tutte le sfere artistiche per dare origine ad una creazione del tutto nuova, saldando la fessura tra le varie arti, rendendole, assieme, qualcosa di unico.
La perfetta identificazione tra forma e funzione, l’utilizzo di volumi netti ed essenziali, l’utilizzo della linea retta e dell’angolo retto, l’assenza di ogni qualsivoglia decorazione, poiché considerata superflua e l’utilizzo di materiali prefabbricati delle stesse dimensioni.
Le Corbusier e i cinque punti dell'architettura
Nel 1923 Le Corbusier condensò le proprie conoscenze in cinque punti fondamentali, ovvero: pilotis, tetto a giardino, pianta libera, facciata libera e finestre a nastro.
Domande da interrogazione
- Cosa si intende per avanguardie artistiche?
- Perché Kandinsky e Marc scelgono il nome “Cavaliere azzurro” per definire il loro gruppo?
- Come cambia la pittura astratta di Kandinsky dal periodo in cui lavora alla Bauhaus?
- Quando nasce il gruppo Die Brucke e quali significati evidenzia la scelta del loro nome?
- Che rapporto esiste tra la pittura astratta e la musica?
Le avanguardie artistiche sono gruppi che, utilizzando tecniche innovative rispetto a quelle tradizionali, promuovono se stessi attraverso manifestazioni e mostre, distinguendosi in avanguardie storiche e neoavanguardie.
Il nome deriva dall'interesse di Kandinsky per i cavalieri delle fiabe e di Marc per i cavalli, uniti dall'amore per il colore azzurro, simbolo di spiritualità e lotta tra bene e male.
Durante il periodo al Bauhaus, Kandinsky si orienta verso una pittura più geometrica ed essenziale, necessaria per fini didattici, rispetto alla sua precedente pittura astratta più soggettiva.
Il gruppo Die Brucke nasce nel 1905 a Dresda, e il nome, ispirato da Nietzsche, simboleggia il passaggio tra vecchio e nuovo, accademico e antiaccademico, distruzione e rinascita.
La pittura astratta, come la musica, è espressione di un bisogno interiore e utilizza termini musicali per simboleggiare la grandezza dell'arte astratta, paragonabile a una sinfonia musicale.