Concetti Chiave
- Le avanguardie artistiche del '900, tra il 1905 e il 1914, rifiutano la tradizione e introducono una crisi sperimentale nel mondo dell'arte.
- Il fauvismo, primo movimento d'avanguardia a Parigi, enfatizza l'emozione attraverso colori puri e composizioni bidimensionali, con Henri Matisse come figura centrale.
- Il cubismo, fondato da Picasso e Braque, ricostruisce l'oggetto in una visione concettuale e globale, influenzando anche il design pubblicitario e industriale.
- L'espressionismo tedesco, influenzato da Van Gogh e Munch, esprime una crisi spirituale e un rifiuto del conformismo, con il movimento Die Brucke a Dresda come primo fulcro.
- Kandinsky a Monaco guida l'espressionismo verso una spiritualizzazione musicale, abbandonando l'immagine reale per una pura ispirazione interiore.
‘’Forza d’urto’’, e quindi minorati, intenzionali e ribelli, i movimenti cosiddetti ‘’d’avanguardia’’, diversi di origine e di intento, compiono una recisa e deliberata rottura con la visione tradizionale. Tale frattura, intervenuta tra il 1905 e il 1914, sta alla base dell’arte del nostro secolo e vi conferisce, tutto sconvolgendo, aspetto di crisi, di ricerca e di sperimentazione. Se si guarda dal punto di vista di quella di Parigi, assorta a vitale centro dell’arte mondiale, il primo movimento d’avanguardia è il ‘’fauvismo’’.
Esso si manifesta al Salon d’automne del 1905 dove venne considerato pressoché quale irruzione di ‘’belve selvagge’’. Anche se vi permane un estremo spunto naturalistico, il dipinto fauve è una libera e arbitraria trasposizione, affidata allo choc emotivo del colore e alla carica espressiva di tutta la sinfonica composizione. E’ una pittura semplificata, sia perché rinunciando all’illusionismo volumetrico accetta la bidimensionalità dipingendo a macchie o a scandite superfici piatte, sia perché riduce la varietà coloristica servendosi essenzialmente dei colori puri sonoramente/armoniosamente accordati. Le forme sono aggredite dalla deformatrice arbitrarietà del colore che viene esaltato al massimo dalla violenza, in funzione emozionale.Indice
Il fauvismo e la sua evoluzione
Il fauvismo è formato da vari e instabili gruppi che pur annoverano i nomi di coloro che saranno i grandi pittori francesi. Ai paesaggi marini della Manica attendono Le Havre, Georges Braque e Raoul Dufy. A Parigi, il geniale Henri Matisse realizza vedute cittadine a fluttuanti ed intense macchie cromatiche adottando poi il teso linguaggio fauvista. André Derain e Vlaminck tengono la posizione più avanzata; loro esaspereranno il colore sino all’acme dell’esplosività: >.
Le avanguardie pongono la problematica elaborazione di un nuovo linguaggio artistico. Esse rifiutano la tradizionale funzione imitativa, descrittiva o rappresentativa della realtà. Muovono dalla concezione dell’opera d’arte come creazione del tutto autonoma di cui l’artista ha totale e fantastica disponibilità rivolta ad esprimere valori e significati che egli va scoprendo da sé. Tre elementi improntano gli indirizzi d’avanguardia giustificandone l’appellativo. Il primo è il rifiuto dei consueti canoni e principii (naturalezza, verosimiglianza e prospettiva). Il secondo è la coscienza che si tratta di una problematica estetica ed artistica. Il terzo è la sfida alle correnti opinioni con provocatoria volontà di urtare.
Tra tutti i fauves solo Matisse evolverà coerentemente le premesse del fauvismo nel suo lirico stile compositivo, alto e nobile: sviluppi in dinamici ritmi il suo arabesco come ne La Danza, cerchi nell’uniformità di colore di determinare evocazioni spaziali come ne Atelier rosso, o raggiunga i tranquilli assoluti compositivi de I pesci rossi o La finestra blu realizzando un’arte piena di equilibrio, di purezza e di serenità.
L'innovazione del cubismo
Sostanzialmente diversa perché fondata su di un’esigenza plastica fu l’esperienza del cubismo. Forse la più importante, non tanto per le sue dirette e irripetibili manifestazioni, quanto per le sue ripercussioni acquisite ormai alla nostra concezione formale come persino il linguaggio pubblicitario e l’industrial design confermano. Ribadendo il ripudio di ogni principio imitativo, il cubismo è dominato dal problema dell’oggetto che occorre ricostruire contro il dissolvimento e la mutabilità dell’impressionismo. Occorre eliminare quanto attiene alla sensibilità oggettiva (donde la sua mortificazione del colore e la rinuncia a determinazioni luministiche) o alle limitazioni di un prestabilito e fisso punto di vista per giungere a una visione più concettuale, globale, totale della forma (> precisa Picasso). All’arte spetta l’impegno di realizzare una pura operazione mentale. Fulcro dell’esperienza cubista fu la fervida collaborazione tra Picasso e Braque: proprio le loro risorse e la loro forza creativa tratterranno il cubismo dal cadere in faticosa e dubbia applicazione sperimentale di principi teorici. > si vanterà Picasso.
Dotato di eccezionali capacità pittoriche e di sorprendenti attitudini disegnative, mosso da una passionalità creativa che ne farà un inesauribile creatore di forme e di formule, lo spagnolo Pablo Picasso era venuto al principio del secolo a stabilirsi a Parigi. Lo aveva ben presto attirato quel mondo di miserabili, di derelitti, di saltimbanchi, di famelici arlecchini che, con impressionistiche deformazioni impronta il ‘’periodo blu’’. I temi torneranno negli altri capolavori del ‘’periodo rosa ’’, dal colorito morbido e delicato ma non meno accorato. Tuttavia nel 1907 inquietudini e rimeditazioni provocate anche dal rivelarsi del suggestivo ma autentico primitivismo plastico della scultura nera, portano Picasso a realizzare Le demoiselles d’Avignon. La loro sommaria sconvolgente plastica a squadrature, spezzature e deformazioni, segna la nascita del cubismo. Nello stesso tempo Braque rinuncia agli esordi fauvisti per interpretare a suo modo la lezione di Cézanne realizzando quei paesaggi sordi e privi di vibrazioni atmosferiche costruiti per sintetici geometrici volumi che fecero esclamare a Matisse >, battuta da cui sarebbe derivato il nome che rese poi famosa l’esperienza. Da tali esordi prenderà avvio il cubismo analitico, privo di qualsiasi ambientazione atmosferica, luministica o spaziale; ogni forma è dissezionata analiticamente in una parcellazione di geometriche e cristalline scaglie. Non senza sconcertanti dislocazioni di piani, esse vengono proiettate sulla superficie del primo piano per accostamenti, incastri o trasparenti sovrapposizioni, occupando tutta l’area del dipinto con abolizione del distacco dal fondo. L’immagine per il suo carattere concettuale vuol essere totale e riassumere in sé simultaneamente tutti i possibili punti di vista: di fronte, di profilo, da sotto, da sopra, da dietro come se all’immagine si potesse muoversi attorno. Verso il 1912, tale linguaggio si placa nel cubismo sintetico. Alla frammentazione subentra sempre secondo un visuale cubista, una composizione più distesa con forme sommarie e integre, di allusiva astrazione. A infondere nuovo senso spaziale e compositivo intervengono dapprima gli inserti di lettere tipografiche, poi successivamente la tecnica del collage che introduce realmente nel contesto del dipinto materiali estranei (corde, ritagli di giornale, frammenti di tappezzeria, involucri di sigaretta) con uno sconcertante richiamo alla presenza dell’oggetto. La prima guerra mondiale spezzò il legame Braque-Picasso e mise in crisi questa fase elaborativa del cubismo.
L'espressionismo tedesco e la sua crisi
Più complesso e di più profonde motivazioni non semplicemente artistiche ma anche spirituali è l’espressionismo tedesco, preannunciato da Van Gogh, da Ensor, Toulouse Lautrec e soprattutto da Munch. Nei paesi tedeschi esercitò la funzione di rottura che nei paesi latini compirono fauvismo, futurismo e cubismo. Proprio per volontà di riscattarsi da un chiuso e ghetto provincialismo (dato dalla borghesia) con una visione cosmopolitica, l’espressionismo tedesco guardò molto a quei movimenti innovatori, talvolta valendosi di esperienze formali ma senza lasciarsi sviare dalla sua originale intima dialettica. L’espressionismo tedesco, che continuerà anche dopo la prima guerra mondiale, manifesta una radicale crisi spirituale. Non è solo opposizione al mediocre ambiente artistico e letterario tedesco o ribellione al conformismo culturale ma è denuncia del disagio di una società, della drammatica alienazione dell’uomo moderno, della sua sofferta solitudine. Primo centro di sviluppo fu a Dresda nel 1905 con un gruppo di giovani che danno vita al Die Brucke (Il Ponte), movimento che vuole essere fulcro di raccolta delle forze artistiche ribelli. L’amore per la scultura nera, per le maschere dell’Oceania, per i primitivi maestri tedeschi li sollecita all’aperta rottura. Scaturisce un linguaggio immediato, brutale, aggressivo, di primitivistica violenza che ripudiando ideali di esteriore bellezza e lusinghe simbolistiche, cerca di esprimere le tormentose angosce e i dilemmi dell’uomo moderno. Inquietante rifiuto dell’equilibrio e imperturbabilità del classicismo. Le figure di Kirchner sono aspre e taglienti, di cruda tensione e di un violento colore; le figure e i paesaggi di un insistito grafismo goticizzante e di un acido colorito (opere di Heckel). Presente anche la deformazione e la violenza coloristica di Karl Schmidt-Rottluff. Nel 1911 il Die Brucke si trasferisce a Berlino e si frantuma nelle singole personalità dei suoi membri.
Il secondo centro dell’espressionismo fu a Monaco sotto la guida di Vassili Kandinsky che richiamandosi a una pura ispirazione interiore va verso un musicale spiritualizzazione della composizione, sino al ripudio dell’immagine reale.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la prima avanguardia artistica del '900 e dove si è manifestata?
- Quali sono i tre elementi che caratterizzano i movimenti d'avanguardia?
- Come si differenzia il cubismo dal fauvismo?
- Qual è il significato dell'espressionismo tedesco e quali sono le sue influenze?
- Qual è stato il ruolo di Picasso nel cubismo e quale opera segna l'inizio di questo movimento?
La prima avanguardia artistica del '900 è stata il fauvismo, che si è manifestato al Salon d’automne di Parigi nel 1905.
I tre elementi sono il rifiuto dei canoni tradizionali, la coscienza di una problematica estetica e artistica, e la volontà provocatoria di sfidare le opinioni correnti.
Il cubismo si differenzia dal fauvismo per la sua attenzione alla ricostruzione concettuale dell'oggetto, eliminando la sensibilità oggettiva e il colore, mentre il fauvismo si concentra sull'emotività del colore e la semplificazione delle forme.
L'espressionismo tedesco rappresenta una crisi spirituale e una denuncia della società moderna, influenzato da artisti come Van Gogh e Munch, e si distingue per il suo linguaggio brutale e primitivistico.
Picasso ha avuto un ruolo centrale nel cubismo, collaborando con Braque, e l'opera "Le demoiselles d’Avignon" segna l'inizio del movimento con la sua plastica sconvolgente e deformata.