Concetti Chiave
- Il dadaismo, nato nel 1916 come reazione alla Prima guerra mondiale, era un movimento artistico senza regole che cercava di eliminare i valori del passato, incluso quelli artistici.
- I dadaisti, pionieri del fotomontaggio, usavano immagini ritagliate da riviste per creare opere che esprimevano critiche politiche e sociali attraverso l'accostamento casuale di elementi.
- Il surrealismo, guidato da André Breton e influenzato dalle teorie di Freud, si concentrava sulla libera associazione per unire sogno e realtà, cercando di rappresentare il "reale funzionamento del pensiero".
- La fotografia giocò un ruolo fondamentale nel surrealismo grazie alla sua capacità di catturare immagini in modo automatico e meccanico, risultando in opere oniriche e sperimentali.
- Man Ray fu un protagonista del surrealismo, noto per la sua innovativa fotografia che comprendeva tecniche come la solarizzazione e i fotogrammi, rendendolo un capofila del movimento.
Indice
Origini del dadaismo
Qualsiasi tentativo di definire il dadaismo è contraddittorio, come disse uno dei suoi fondatori: “il dadaismo è niente, niente, niente”. Non esistevano regole. Nato nel 1916 in risposta alla devastazione della Prima guerra mondiale per mezzo di rifugiati di guerra in Svizzera, a Zurigo, rispecchiava il desiderio di costruire una nuova umanità Ciò signfica annullare ed eliminare definitivamente tutti i valori del passato, anche dell’arte.
I fotografi erano aperti a qualsiasi situazione al caso, ma anche all’irrazionalità, irriverenza e incongruità. Il tedesco Kurt Schiwtters fu il rappresentante del dadaismo, nel suo studio detto Merzbau, un collage astratto di strutture, esso stesso opera d’arte.Tecniche e artisti dadaisti
Furono i dadaisti a usare per primi il termine “fotomontaggio”. Artisti come Christand Schad e Jean Hans Arp avevano applicato foto sulle loro opere d’arte già all’inizio del 1900, mentre la dadaista berlinese Hannah Hoch nel 1919 utilizzò immagini ritagliate da riviste e incollate distorcendo le dimensioni, la prospettiva e la rappresentazione per esprimere la sua critica verso la politica e la società. Il fotomontaggio permise di accostare elementi trovati a caso. In realtà tutto era a caso, proprio per creare confusione e rivelare assurdità. Ecco perché i dadaisti, ribelli a qualsiasi istituzione, erano attratti da questa tecnica.
Il procedimento fotografico che rendeva possibile il “montaggio di immagini trovate” mettendo uno accanto all’altro a caso elementi che di solito non si incontrano, interessò anche i surrealisti.
Transizione al surrealismo
Il dadaismo, non avendo offerto nulla di nuovo e a causa della riduzione delle sue risorse artistiche, lasciò la scena al movimento surrealista. Sotto la guida di André Breton si riunirono per fondare un nuovo movimento artisti come Max Ernst, Salvador Dalì, Man Ray, Hans Arp ecc. Nel 1924 fu pubblicato il Manifesto del Surrealismo. Influenzati dalle torie di Freud della libera associazione per liberare l’immaginazione dai suoi consueti vincoli, cercarono di “risolvere le precedenti condizioni di contraddizione tra sogno e realtà”.
Gli scrittori surrealisti sperimentarono la scrittura automatica, chiamata talvolta flusso di coscienza, che Breton definiva come un dettato di pensieri della coscienza senza restrizioni morali. Nell’arte, il Surrealismo si preconfigurava di rappresentare delle composizioni oniriche e il “reale funzionamento del pensiero” come ben esprimono le opere di Dali. La loro pittura era “automatica”
Fotografia e surrealismo
La fotografia fu la perfetta forma di espressione di questi esperimenti mentali. Per la prima volta nella storia, la sua natura automatica e meccanica era accettata, persino essenziale e occupò un gran ruolo nel movimento. Gli artisti ptoevano inquadrare qualsiasi cosa in qualsiasi momento e l’immagine che ne risultava si poteva definire surrealista. Era possibile farlo attraverso tecniche come il fotomontaggio, il collage, l’esposizione multipla e la posterizzazione parziale (effetto applicabile ad un'immagine per cui questa viene compressa, riducendo il numero di livelli di colore e aumentandone il contrasto), che offrirono metodi efficaci per combinare elementi diversi in contrapposizioni rivelatrici.
Mentre Man Ray e altri fotografi surrealisti come Maurice Tabard, Otto Umbehr e André Kertész producevano immagini coerenti con l’estetica dell’eleganza e della bellezza, Hans Bellmar lasciò libero sfogo all’incoscio mettendo in posa forme simili a bambole, che costruiva lui stesso, creando opere inquietanti ma uniche.
Man Ray
Man Ray e la fotografia
Nato Emmanuel Radnitsky, fu l’incarnazione dello sperimentatore irrequieto. Per quanto utilizzasse la macchina fotografica in modo intuitivo, per lui la fotografia veniva sempre dopo la pittura. “Fotografo quello che non ho voglia di dipingere, le cose che hanno già un’esistenza”.
Conobbe Stieglitz, e gli artisti d’avanguardia Marcel Duchamp e Francis Picabia. Intorno al 1918 fece le sue prime foto e fu accolto con calore dai dadaisti. Le sue opere più note, tuttavia, sono nature morte, nudi giocosi e ritrttti di amici.
L’uso innovativo della fotografia fece di Man Ray un capofila del surrealismo. Si dice avesse scoperto per causa la ‘solarizzazione’, quando il suo assistente aveva aperto al momento sbagliato. La solarizzazione avviene quando una stampa è esposta per un breve istante alla luce durante lo sviluppo: le parti non sviluppate diventano molto scure, mentre altre assumono una luminosità innaturale. Man Ray sperimentò anche i fotogrammi che chiamò banalmente “rayogrammi”.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del dadaismo e quali sono i suoi principi fondamentali?
- In che modo il fotomontaggio è stato utilizzato dai dadaisti e dai surrealisti?
- Qual è stato il contributo di André Breton al movimento surrealista?
- Come ha influenzato la fotografia il movimento surrealista?
- Quali innovazioni fotografiche sono attribuite a Man Ray?
Il dadaismo è nato nel 1916 a Zurigo come risposta alla devastazione della Prima guerra mondiale. I suoi principi fondamentali includevano l'assenza di regole, l'irrazionalità, l'irriverenza e l'incongruità, con l'obiettivo di annullare i valori del passato, inclusi quelli artistici.
I dadaisti furono i primi a utilizzare il termine "fotomontaggio", accostando elementi trovati a caso per creare confusione e rivelare assurdità. Anche i surrealisti adottarono questa tecnica per esplorare la libera associazione e liberare l'immaginazione, combinando elementi diversi in contrapposizioni rivelatrici.
André Breton ha guidato la fondazione del movimento surrealista e ha pubblicato il Manifesto del Surrealismo nel 1924. Ha promosso l'uso della libera associazione e della scrittura automatica per liberare l'immaginazione dai suoi vincoli consueti, cercando di risolvere le contraddizioni tra sogno e realtà.
La fotografia è stata una forma di espressione perfetta per il surrealismo grazie alla sua natura automatica e meccanica. Tecniche come il fotomontaggio, il collage e l'esposizione multipla hanno permesso di combinare elementi diversi, creando immagini che riflettevano il "reale funzionamento del pensiero".
Man Ray è noto per l'uso innovativo della fotografia nel surrealismo. Ha scoperto la solarizzazione, una tecnica che altera l'aspetto delle stampe fotografiche, e ha creato i "rayogrammi", fotogrammi che non richiedono una macchina fotografica. Queste innovazioni hanno contribuito a consolidare la sua posizione di capofila del surrealismo.