Concetti Chiave
- L'Espressionismo è un movimento artistico del XX secolo, diviso in due correnti principali: i Fauves in Francia e la Brucke in Germania.
- I Fauves, fondati da artisti come Henri Matisse, sono noti per l'uso di colori vivaci e per esprimere una visione positiva della vita.
- La Brucke, sviluppatasi a Dresda, adottò un approccio politico e critico nei confronti della società, utilizzando tecniche come la xilografia per rappresentare forme antinaturalistiche.
- Il cinema espressionista degli anni '20, con registi come Robert Wiene e Fritz Lang, si caratterizza per film muti con scenografie distorte e espressioni amplificate.
- L'architettura espressionista, rivalutata solo di recente, si ispira all'arte barocca e vede l'edificio come un organismo unico, con influenze continuate dall'architettura decostruttivista.
L’Espressionismo (1905)
Vede come precursori gli artisti Pre-espressionisti. È una delle nuove avanguardie o “Ismi del 900” (=movimenti intenti a sperimentare il nuovo, spingendosi oltre le riflessioni artistiche a loro contemporanee) e si divide in due correnti:1. I Fauves (=le belve), di origine francese. Il nome venne adottato successivamente alla recensione del critico Louis Vauxcelles, in merito alla mostra al Salon d’Automne del 1905, che andava a sottolineare tra le linee rinascimentali di una scultura posta al centro della sala e la bestialità dei quadri, in quanto il colore sembra essere stato buttato sulla tela (“Donatello tra le belve”). Hanno la caratteristica di dare una visione positiva della vita (esprimono la gioia di vivere).
Tra gli artisti: Andrè Derain, Maurice de Vlaminck, Van Dogen, Henri Matisse.
2. La Brucke (=ponte) di origine tedesca, si sviluppa a Dresda in Germania. Il deriva da: il fatto che Dresda è una città ricca di ponti o il fatto che vogliono creare un collegamento con il futuro. Sono degli studenti iscritti alla facoltà di architettura e a differenza dei Fauves sono una vera e propria associazione. Nel 1910 si trasferiscono alla spicciolata a Berlino e vedendo la corruzione della metropoli decidono di dare un impostazione politica alla loro produzione, criticando aspramente la società. Gli intenti del loro progetto culturale vennero esposti nel primo Manifesto, nel quale idealizzavano una possibile palingenesi mediante l’avvento della prima guerra mondiale (1914-1918). Prenderanno parte alla guerra partendo come eroi romantici pronti a purificare il mondo, ma conosceranno l’orrore della guerra e ne resteranno scioccati (es. Kirchner si suicida nel 1938 in un ospedale psichiatrico). Nel 1913 la loro attività si concluse perché i componenti non si riconoscevano nelle memorie scritte da Kirchner. Si manterranno vendendo delle cartelle contenenti delle incisioni fatte con la Xilografia (antica tecnica di origine medioevale tedesca che permetteva di ottenere immagini semplificate dalle linee dure e spigolose es. “L’invito a una mostra della Brucke”).
Tra gli artisti: Kirchner, Heckel, Schmidt-Rottluff, Nolde e Max Pechstein.
Di analogo i due movimenti hanno:
1 .I colori violenti (complementari/contrastanti).
2. Le forme antinaturalistiche.
3.L’esprime il sé mediante la deformazione della realtà (alterazione dei caratteri naturalistici).
Nel 1933 sale al potere in Nazismo e c’è un ritorno all’ordine (arte classica). L’arte non tradizionale veniva ritenuta degenerata, molte opere vennero bruciate e nel 1937 viene fatta una mostra derisoria a Monaco di Baviera. Alcune opere si trovano al Vallarf, a Colonia, in Germania.
IL CINEMA ESPRESSIONISTA (anni ’20 del ‘900): il cinema nacque nel 1895, anno in cui fratelli Lumière depositano il brevetto del cinematografo (che è in grado di proiettare immagini in successione-caratteristica ripresa dalla successione degli scatti fotografici). Poi nasce il cinema espressionista, si tratta di film muti (senza il sonoro), ove le sceneggiature sono deformate e le espressioni degli attori amplificate mediante il trucco.
Registi: Robert Wiene (“Il gabinetto del dottor Caligari”) e Fritz Lang (“Metropolis”).
L’ARCHITETTURA ESPRESSIONISTA (rivalutata da circa 30 anni): è prevalentemente tedesca e prima non era ritenuta interessante perché eccessivamente stravagante. Ha come precedente storico l’arte Barocca (Borromini-Sant’Ivo alla Spienza) perché essa vede l’edificio come un fluido/organismo unico e non come un aggregazione di parti. A continuare questa linea architettonica vi è l’architettura decostruttivista.
Architetto: Erich Mendelson.
Domande da interrogazione
- Quali sono le due principali correnti dell'Espressionismo e quali sono le loro caratteristiche distintive?
- Qual è l'origine del nome "Fauves" e quale critica ha portato alla sua adozione?
- Quali eventi storici hanno influenzato il movimento La Brucke e come hanno reagito gli artisti?
- Come è stato percepito l'Espressionismo durante il regime nazista e quali conseguenze ha subito?
- Quali sono le caratteristiche del cinema espressionista e chi sono alcuni dei suoi registi più noti?
Le due principali correnti dell'Espressionismo sono i Fauves, di origine francese, che esprimono una visione positiva della vita, e La Brucke, di origine tedesca, che ha un'impostazione politica e critica la società. Entrambi i movimenti utilizzano colori violenti e forme antinaturalistiche.
Il nome "Fauves" deriva dalla recensione del critico Louis Vauxcelles, che descrisse i quadri esposti al Salon d’Automne del 1905 come bestiali, in contrasto con le linee rinascimentali di una scultura, suggerendo che il colore fosse stato gettato sulla tela.
La Brucke è stata influenzata dalla corruzione della metropoli di Berlino e dalla prima guerra mondiale. Gli artisti hanno reagito con una critica politica alla società e, dopo aver partecipato alla guerra, sono rimasti scioccati dall'orrore vissuto.
Durante il regime nazista, l'Espressionismo è stato considerato arte degenerata. Molte opere sono state bruciate e nel 1937 è stata organizzata una mostra derisoria a Monaco di Baviera.
Il cinema espressionista è caratterizzato da film muti con sceneggiature deformate e espressioni amplificate degli attori. Registi noti includono Robert Wiene, con "Il gabinetto del dottor Caligari", e Fritz Lang, con "Metropolis".