Concetti Chiave
- Umberto Boccioni si unisce ai futuristi nel 1910, con una formazione iniziale legata allo stile Liberty, mostrando interesse per il movimento attraverso manifesti automobilistici.
- L'opera "Paolo e Francesca" rappresenta un abbraccio amoroso trasformato in pura energia e calore, caratterizzata da una pennellata materica e un forte simbolismo onirico.
- Boccioni è influenzato dal Liberty e dalla Secessione Viennese, ma segue il Divisionismo di Previati, focalizzandosi su luce e società industriale, come mostrato in "Officine a porta romana".
- Il suo autoritratto unisce la figura personale al nuovo paesaggio industriale, utilizzando una pennellata filamentosa e la complementarietà dei colori.
- "Rissa in galleria" si ispira alle serate futuriste, rappresentando il dinamismo della società moderna con colori accesi e una pennellata per tocchi che suggerisce movimento.
Boccioni e il futurismo
Boccioni entra nel gruppo dei futuristi nel 1910. Ha una prima formazione legata allo stile Liberty e durante quel periodo realizza numerosi manifesti per automobili, legati alle innovazioni di inizio Novecento, già da questa prima esperienza emerge un interesse per il movimento, non ancora inteso però nel senso futurista. Automobile : quest’opera esprime l’interesse per qualcosa che si muove ma non abbiamo ancora opere di matrice futurista. Paolo e Francesca : l’episodio è tratto dal V canto della Divina Commedia Dantesca. L’abbraccio tra i due amanti è un tema ricorrente durante tutto l’Ottocento e l’inizio Novecento. Paolo e Francesca, nell’interpretazione di Boccioni, sono raffigurati in una stretta amorosa in cui i loro corpi sembrano trasformarsi in pura energia e calore. La pennellata è molto materica, l’opera risale ai primi anni del Novecento, è carica di un forte simbolismo ed è pervasa da un’atmosfera onirica.
Influenze artistiche
Durante dei soggiorni a Venezia e Milano Boccioni entra in contatto con il Liberty e la Secessione Viennese, ma preferisce proseguire seguendo le orme del Divisionismo avviato da Previati , che mostra un profondo interesse nei confronti della resa della luce e della società industriale.
Tra il 1907 e il 1910 si dedica alla grafica, lavorando a riviste come l’illustrazione Italiana e realizzando manifesti come quello per l’ Esposizione di pittura e scultura di Brunate del 1909.
Officine a porta romana
Officine a porta romana: Boccioni resta affascinato dai cambiamenti che stanno avvenendo a Milano. Nel dipinto ad olio, raffigura le crescenti fabbriche che stanno dando sempre più lavoro ai cittadini ed esalta la nuova realtà della periferia. Dopo una distesa di erba e una lunga strada bianca, spuntano delle ciminiere in lontananza e delle case in costruzione.
Le ombre degli operai si allungano sulla strada, la pennellata è filamentosa, definita da Boccioni stesso divisa ma non propria del Divisionismo.
Ritratto di Boccioni
Ritratto di Boccioni: l’opera è un autoritratto di Boccioni realizzato ad olio. In primo piano, sulla destra, la figura del pittore è ritratta a mezzo busto. Indossa un cappello nero e un cappotto beige. In alto a sinistra spicca una firma e una data, riconducibile ad un’annotazione sul suo diario che citava “ho finito un autoritratto che mi lascia completamente indifferente”. Il suo autoritratto è, in realtà, l’espediente per creare una connessione tra la figura e il nuovo paesaggio di periferia, che esprime il grande interesse di Boccioni per la nuova realtà industriale. La pennellata filamentosa è dedotta da Previati, mentre la complementarietà dei colore è innovativa. Rissa in galleria : l’opera si ispira alle serate futuriste, con risse frequenti che in genere iniziarono a scatenarsi dopo l’uscita dei manifesti. Il dipinto è la descrizione di un vero e proprio tafferuglio all’interno di uno dei monumenti simbolo della Milano moderna, la Galleria (Galleria Vittorio Emanuele II). Due donne fanno da protagoniste alla scena, si stanno accapigliando davanti alla galleria milanese. Un’enorme folla accorre per assistere alla scena. Le figure vengono realizzate con un accostamento di colori accesi che, come nella tecnica puntinista, offre la sensazione della folla in movimento, suggerito anche dall’impostazione diagonale della disposizione delle figure. La luce è artificiale, la pennellata è per tocchi e in un tripudio di colori vuole esaltare la nuova società moderna e la sua dinamicità.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il primo contatto di Boccioni con il movimento futurista?
- Come viene rappresentato il tema dell'amore nell'opera "Paolo e Francesca" di Boccioni?
- Quali influenze artistiche ha subito Boccioni durante i suoi soggiorni a Venezia e Milano?
- Cosa rappresenta l'opera "Officine a porta romana" di Boccioni?
- Qual è il significato dell'opera "Rissa in galleria" di Boccioni?
Boccioni entra nel gruppo dei futuristi nel 1910, dopo una formazione iniziale legata allo stile Liberty e un interesse per il movimento, sebbene non ancora in senso futurista.
Nell'opera "Paolo e Francesca", Boccioni raffigura i due amanti in una stretta amorosa, trasformando i loro corpi in pura energia e calore, con una pennellata materica e un forte simbolismo.
Durante i suoi soggiorni a Venezia e Milano, Boccioni entra in contatto con il Liberty e la Secessione Viennese, ma sceglie di seguire il Divisionismo di Previati, interessato alla resa della luce e alla società industriale.
"Officine a porta romana" rappresenta le crescenti fabbriche di Milano, esaltando la nuova realtà della periferia e il lavoro offerto ai cittadini, con una pennellata filamentosa e un'attenzione alla nuova società industriale.
"Rissa in galleria" si ispira alle serate futuriste e descrive un tafferuglio nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, con colori accesi e una disposizione diagonale delle figure per esaltare la dinamicità della nuova società moderna.