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Concetti Chiave

  • Dopo la prima guerra mondiale, l'arte d'avanguardia perde vigore, spingendo verso un desiderio comune di ricostruzione e ordine espressivo.
  • In Europa emergono due tendenze classiche: una ricerca di plasticità geometrica cubista e un realismo ispirato al passato classico.
  • In Italia, il movimento Novecento italiano, promosso da Margherita Sarfatti, cerca di unire diverse espressioni artistiche classiche.
  • La rivista Valori Plastici diventa un fulcro di discussione artistica, pubblicando contributi di artisti come Carlo Carrà e Theo van Doesburg.
  • Kandinsky, nel suo testo "Pittura come arte pura", influenza il contesto artistico italiano, con particolare attenzione all'astrattismo geometrico.

Arte Italiana Contemporanea – Novecento e Kandinskij

Subito dopo la prima guerra mondiale, la forza propulsiva delle avanguardie storiche si era indebolita e ormai da molte parti si paragonava l'immane distruzione della guerra a quella formale dell'arte d'avanguardia diffondendo un comune desiderio di ricostruzione. Partendo soprattutto da esempi illustri come Darain, Severini e Picasso si diffondevano in Europa due principali flessioni di classicismo, formale e compositivo che rispondevano entrambe alla medesima esigenza di ordine e di chiarezza espressiva.
Da una parte si svolge, sul ceppo geometrico cubista una ricerca di nuova plasticità di ritmi pacati di iconografie arcaizzanti. In una direzione opposta si svolge un realismo che recupera la forma classica antica partendo dalla metafisica dechirichiana e dal ritorno all'ordine italiano nato intorno alla rivista “Valori Plastici” che intende il superamento dell'avanguardia come negazione integrale dei suoi principi di scomposizione e sintetismo formale ricercando invece una consonanza profonda con la visione aerea di un passato da recuperare oniricamente, figurativamente persino tecnicamente. In Italia molte forme diverse di ritorni si fanno componendo parallelamente ai due momenti cruciali di Valori Plastici e dei Sette pittori del Novecento in consonanza con un clima che alla metà degli anni venti diverrà dominante e che Margherita Sarfatti provvederà a raccogliere in un movimento unitario che è il Novecento italiano. Un movimento che non avrà vita lunga e che sarà tormentato da dissidi di natura politica. Quando nacque il movimento dei Valori Plastici la sua rivista omonima pubblicò nel numero dell'aprile Maggio 1919 un saggio di Carlo Carrà sul italianismo artistico e uno di Theo van Doesburg.

Nel numero della rivista in cui è pubblicata la conclusione della nota di van Doesburg leggiamo un altro intervento di Carrà su il rinnovamento della pittura in Italia nel quale il pittore denuncia “come vi siano state poche stagioni nella storia umana più tremende per gli artisti più tormentose e più spaventevoli dell'attuale in cui è di moda il lunario bolscevico: nemmeno il medioevo pre-giottesco con le sue mostruosità teologiche, i suoi diavoli, tutte le sue irragionevoli immagini, le sue infinite vicende e calamità, con tutte le sue agonie e miserie mi pare possa paragonarsi a quanto ribolle ora di nubiloso di torbido nella triste caldaia del mondo. Paghiamo pure il nostro tributo alla demenza del secolo." Considerazioni che non è possibile non collegare per quell'esplicito richiamo al lunario bolscevico al corsivo che su quel numero di Valori Plastici introduce il testo teorico di Kandinsky Pittura come arte pura. La presenza di Kandinsky alla galleria del Milione di Milano tra l'aprile e il Maggio 1934 lascia il segno ma non si trasformò come si sarebbe potuto pensare e sperare in un'occasione di primaria importanza per conoscere la pittura di Kandinsky e attraverso essa collegarsi più articolarmente al contesto dell'astrattismo geometrico europeo. Una prima considerazione può essere legata alla fase romantico espressionista dell'arte kandiskyana ancora in atto alla data della pubblicazione di Valori Plastici ai suoi risultati pittorici e fondamenti teorici analiticamente e con efficacia ribaditi in pittura come arte pura.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali tendenze artistiche in Europa dopo la prima guerra mondiale?
  2. Dopo la prima guerra mondiale, in Europa si diffusero due principali flessioni di classicismo: una ricerca di nuova plasticità basata sul cubismo e un realismo che recuperava la forma classica antica, influenzato dalla metafisica dechirichiana e dal ritorno all'ordine italiano.

  3. Qual era l'obiettivo del movimento "Valori Plastici"?
  4. Il movimento "Valori Plastici" mirava a superare l'avanguardia negando i suoi principi di scomposizione e sintetismo formale, cercando invece una consonanza profonda con la visione di un passato da recuperare oniricamente e figurativamente.

  5. Qual è stato il ruolo di Margherita Sarfatti nel contesto artistico italiano degli anni venti?
  6. Margherita Sarfatti raccolse le diverse forme di ritorno all'ordine in un movimento unitario chiamato Novecento italiano, che divenne dominante a metà degli anni venti.

  7. Come viene descritto il periodo storico contemporaneo da Carlo Carrà?
  8. Carlo Carrà descrive il periodo contemporaneo come uno dei più tormentosi e spaventevoli per gli artisti, paragonandolo a un "lunario bolscevico" e a un'epoca di grande confusione e turbolenza.

  9. Qual è stato l'impatto della presenza di Kandinsky alla galleria del Milione di Milano nel 1934?
  10. La presenza di Kandinsky alla galleria del Milione di Milano nel 1934 lasciò un segno, ma non si trasformò in un'occasione di primaria importanza per approfondire la conoscenza della sua pittura e del contesto dell'astrattismo geometrico europeo.

Domande e risposte