Concetti Chiave
- I ritratti funerari egiziani di Faiyûm sono caratterizzati da espressioni realistiche e abbigliamento simile al moderno, denotando una sensibilità artistica unica.
- Questi ritratti coprono una gamma di emozioni, con particolare enfasi sulla tristezza e malinconia, come nel ritratto di una donna del I secolo d.C. al Louvre.
- L'attenzione dell'artista era concentrata sugli occhi, conferendo un'importanza psicologica senza precedenti che anticipa l'arte bizantina.
- Il contrasto tra il naso stilizzato e gli occhi dettagliati nei ritratti di Faiyûm evidenzia un realismo accennato e una ricca espressione psicologica.
- Questi ritratti funerari rappresentano un momento di svolta, poiché per la prima volta l'anima e la vita interiore dei soggetti vengono esplorate attraverso l'arte.
Indice
Ritratti funerari nell'antico Egitto
Nell’antico Egitto, soprattutto in epoca ellenistica e romana, si era soliti avvolgere le mummie in teli e in corrispondenza del volto veniva dipinto il ritratto della persona defunta. La maggior parte dei ritratti funerari è stata ritrovata nel corso di scavi archeologici a Faiyûm, un centro vicino al Nilo. Queste figure hanno tutte lo sguardo profondo e pieno di mestizia, come conviene che sia espresso in un ritratto funerario; le loro espressioni sono realistiche, l’abbigliamento molto vicino al nostro e anche se non molto originali, denotano una sensibilità artistica non comune. I ritratti di Faiyûm presentano tutte le gamme psicologiche: la gioia, il dolore, la spensieratezza e soprattutto la tristezza.
Il ritratto della donna al Louvre
Tuttavia, il ritratto funerario di una donna, risalente al I secolo d.C. e conservata al Louvre, trasmette più degli altri un senso di malinconia, reso dall’aspetto smunto proprio di colui che ha appena raggiunto la morte. La donna è rappresentata con il busto lievemente girato, ma con il viso rivolto verso lo spettatore; ha i capelli ben ordinati, porta degli orecchini di perle bianche che luccicano, due collane e un ornamento fra i capelli. La tinta dello sfondo, probabilmente alterata dal tempo, è di un bruno rossiccio che si acuisce in aloni verdi intorno alla figura.
Importanza degli occhi nei ritratti
Ciò che costituisce un maggiore interesse è la zona degli occhi, su cui l’artista ha concentrato la massima attenzione. Gli occhi hanno un’importanza psicologica che l’arte classica non aveva fino ad allora mai conosciuto. Occorre ricordare che l’opera risale al I secolo dopo Cristo, un periodo che in Egitto, ma soprattutto nella vicina Siria, sono in preparazione i germi da cui nascerà l’arte bizantina che tanto valore dà all’espressione degli occhi. D’altra parte, nelle scene teatrali greche e romane si faceva uso della maschera con i suoi tratti stereotipati e questo toglieva ogni ragione per curare l’espressione del volto e degli occhi, soprattutto. Per la prima volta, nelle pitture funerarie di Faiyûm, si scopre l’anima e quindi la vita dei personaggi. Da notare, infine, qualche nota di realismo appena accennato, come le alette del naso; inoltre, mentre il naso sottile e lungo è ancora stilizzato e crea però un contrasto con gli occhi che sono ben studiati, nell’espressione e nel colore e quindi ricchi di rimandi psicologici.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dei ritratti funerari nell'arte egiziana?
- Dove sono stati principalmente ritrovati i ritratti funerari e quali caratteristiche presentano?
- Qual è l'elemento distintivo del ritratto funerario di una donna conservato al Louvre?
I ritratti funerari nell'arte egiziana, specialmente durante l'epoca ellenistica e romana, erano usati per rappresentare realisticamente i defunti, esprimendo una gamma di emozioni psicologiche, con particolare attenzione agli occhi, che rivelano l'anima e la vita dei personaggi.
La maggior parte dei ritratti funerari è stata ritrovata a Faiyûm, vicino al Nilo, e presentano espressioni realistiche e abbigliamento simile al nostro, con una particolare attenzione agli occhi, che esprimono emozioni come gioia, dolore e tristezza.
Il ritratto funerario di una donna al Louvre, risalente al I secolo d.C., si distingue per il senso di malinconia trasmesso, con un'attenzione particolare agli occhi, che sono ben studiati nell'espressione e nel colore, rivelando una profonda sensibilità artistica.