Concetti Chiave
- San Francesco dona il mantello a un cavaliere povero, un atto di compassione descritto nella Legenda Maior di Bonaventura di Bagnoregio.
- La scena rappresenta la seconda delle 28 affrescate da Giotto ad Assisi, ispirata dalla vita di San Francesco.
- Il mendicante è identificato come San Martino di Tours, con un uso simbolico dei colori primari: rosso, giallo e blu.
- La scena è orientata a destra, con San Francesco posizionato fuori centro, riflettendo una scelta compositiva innovativa per l'epoca.
- Giotto inserisce i personaggi in un contesto, con la città di Assisi e una chiesa sullo sfondo, enfatizzando il legame con San Francesco.
Incontro con il cavaliere
"Quando il beato Francesco si incontrò con un cavaliere, nobile ma povero e malvestito, dalla cui indigenza mosso a compassione per affettuosa pietà, quello subito spogliatosi, rivestì." Così recita la Legenda Maior di Bonaventura di Bagnoregio, opera scritta in latino dove viene raccontata la vita di San Francesco dalla quale Giotto prende spunto per affrescare Assisi.
La scena dell'affresco
Questa è la seconda scena delle 28 presenti.
In questa scena vediamo San Francesco che dona a un povero mendicante il suo mantello. Il mendicante di cui si parla non è altro che San Martino di Tours di Ungheria.
Nell'affresco l'occhio cade sui tre colori primari che regnano su tutto il complesso della scena: il rosso, il giallo e il blu (un po' rovinato). Il rosso è un colore di espansione e significa che, quando lo si guarda, il nostro occhio tende a espndere la scenza in quel preciso punto. Il blu (ormai azzurro) è invece un colore di contrazione e significa che, quando lo si guarda, il nostro occhio tende a contrarre la scena in quel preciso punto. La scena è tendente verso destro e, in quest'epoca, è significativo che il protagonista non stia al centro.
Contesto e significato
Giotto, a differenza dei suoi predecessori, contesualizza sempre la scena, mettendo i personaggi all'interno di un contesto. Sullo sfondo infatt si notano a sinistra la città di Assisi e a destra una chiesa. Entrambe queste due istituzioni convertono in San Francesco, fattore molto significativo all'interno della scena.