Concetti Chiave
- L'Arte Paleocristiana nasce nel V secolo d.C. come evoluzione dell'arte Classica Romana, profondamente intrecciata con la religione cristiana, adattando lo stile classico alle esigenze del nuovo culto.
- I Cristiani costruiscono catacombe per le sepolture, poiché la legge romana proibisce l'inumazione all'interno delle mura cittadine, utilizzando il tufo, abbondante nel territorio romano, per risparmiare sui costi.
- Le Basiliche cristiane si basano sulla struttura romana per ospitare i fedeli e rappresentano un simbolo di separazione dal paganesimo, con orientamento architettonico che simboleggia l'attesa apocalittica.
- L'Iconografia cristiana evolve verso l'iconodulia, permettendo la rappresentazione simbolica di figure religiose per raggiungere un pubblico prevalentemente analfabeta, ereditando elementi dall'iconismo romano.
- L'Arte Bizantina, discendente dell'arte classico-romana, si caratterizza per la staticità formale e la simmetria, influenzando le costruzioni religiose come la Chiesa di Santa Sofia, nota per il suo uso dell'oro e della luce.
Indice
Origini dell'arte cristiana
E’ l’arte creata dai cristiani nel V secolo d.C.; essa è una “diramazione” dell’arte Classica Romana; tale forma si lega profondamente con la religione. Tuttavia il culto Cristiano implica che lo stile Classico debba essere interpretato in un altro modo.
Gli Artisti iniziano a realizzare edifici, come i Battisteri (pratica di sacramento), la Basilica (per il culto), i Mausolei (a forma ottagonale) ed i Cimiteri, infatti i Cristiani praticavano l’Inumazione, una forma di sepoltura in cui il corpo viene messo in una bara di legno per una più rapida decomposizione, poiché credono nella risurrezione del corpo: Cristo, nel giorno del giudizio, giudicherà i vivi ed i morti.
Talvolta molti Patrizi si convertono al Cristianesimo per far costruire tombe più preziose.
In realtà la parola “Catacomba” deriva da “coimao” (dormire, dormitorio).
I cosiddetti “Fedeli” sono i Cristiani già Battezzati, e quindi possono partecipare al rito eucaristico; i “Catecumeni”, invece, sono i Cristiani non Battezzati, quindi non possono partecipare a questo rito, infatti lasciano la Chiesa quando arriva il momento.
Nelle Chiese Cristiane le porte sono poste verso est, proprio per una sorta di “simbolica attesa”, che fa riferimento all’Apocalisse.
All’inizio il culto Cristiano non è consentito, anche se i Cristiani non vengono perseguitati, infatti lo praticano nelle “domus ecclesiae”, case private.
Diffusione del cristianesimo
Il Cristianesimo diffonde il proprio culto anche in Mesopotamia e in Africa Settentrionale; i Cristiani, essendo Monoteisti, non accettano che l’Imperatore venga considerato “divino”, questo è uno dei fattori che causa lo scontro tra i Cristiani e Romani.
Nelle “Domus Ecclesiae” si pratica il Battesimo in una stanza separata dalla zona dedicata alla cena. Dopo il 313 d.C. si costruiranno altri edifici pubblici per la loro pratica.
I Cristiani, credendo nella resurrezione del corpo, adottano la pratica della sepoltura, ma non possono usarla all’interno delle mura romane poiché non è consentito, per questo vengono costruite le catacombe.
I Cristiani non considerano le Catacombe come luoghi di nascondiglio dalle persecuzioni Romane (è un’invenzione del cinema americano).
Le Catacombe sono costituite da numerosi e stretti corridoi chiamati “cunicoli”, e alle pareti vi sono i “loculi”, ossia buchi, dove veniva inserita la salma del defunto; esistono anche tombe più ricche e di dimensioni maggioti, per intere famiglie, decorate con pitture e stucchi e formate da più camere o cubicoli, con una volta a botte.
Architettura cristiana
I Cristiani costruiscono i Templi sulla base della basilica romana per 2 motivi:
_per una ragione simbolica, poiché le forme del tempio greco rimandano al culto pagano;
_per ospitare molte persone.
La Basilica ha una pianta rettangolare, suddivisa al suo interno da navate; l’aula è l’ambiente senza colonnati. L’entrata è sempre ad ovest, con l’abside ad est vi è anche un quadriportico (che ospita un “impluvium”) e ha due funzioni:
_i pellegrini si purificano nell’acqua dell’impluvium;
_ospita coloro che non possono assistere davanti al corpo di cristo.
Il “Nartece” mette in rapporto il quadriportico con il resto della basilica.
Quando il transetto è più corto della navata si dice “Croce Latina”, poiché è stata realizzata in luoghi in cui si parla prevalentemente il latino; se il transetto ricopre i 2/3 della navata è chiamato “commissa” e la pianta è longitudinale. La Croce Greca, invece, è a “pianta centrale”, con “simmetria radicale”.
I Papi accettano solo la Basilica a pianta longitudinale (quindi a Croce Latina) per la corretta pratica Eucaristica.
I Battisteri hanno una pianta ottagonale, poiché derivano dai Mausolei Romani.
In questi luoghi si pratica il Battesimo, questo perché originariamente fu costruito un piccolo tempietto “anastasis” (resurrezione) per celebrare la resurrezione di Cristo Gesù; la forma dell’edificio è uguale a quello dell’anastasis, perché si crede che il battezzato rinasca in Cristo, ma anche perché la pianta ottagonale richiama il numero otto, ossia l’ottavo giorno, in cui Gesù risorse.
E’ una Basilica Pagana e nasce per l’amministrazione della giustizia, ma con Costantino assume una valenza religiosa Cristiana. Nelle forme costruttive si capisce che è un edificio tardo antico: ha tre navate; le due laterali possiedono tre enormi volte a botte in calcestruzzo con i “lacunari” (depressioni, come quelle del Pantheon).
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, le tecniche della volta a botte vengono perdute, ma utilizzate ancora nell’Impero Romano d’Oriente.
Le prime Comunità Cristiane nascono tra le comunità Ebree; l’Ebraismo è una religione “aniconica”.
Aniconismo = atteggiamento culturale religioso per il quale è vietata la rappresentazione. Sono Aniconici gli Ebrei, i Musulmani e anche i Cristiani (che sono le tre grandi religioni monoteiste o le tre religioni del libro), la cui matrice comune risiede nell’antico testamento: nell’Esodo, infatti, vi è un certo precetto dato agli Ebrei da Dio, che dice che essi non faranno alcuna immagine del Signore; ed è così che queste Religioni sono simili da questo punto di vista.
“Iconoclastia”= la distruzione violenta di un’immagine, in altre parole è la manifestazione più intollerante dell’aniconismo.
Nel III sec d.C. incomincia a diffondersi l’”Iconodulia” (i Cristiani diventano iconoduli), cioè la venerazione delle immagini, quindi essi iniziano a rappresentare delle entità simboliche. In primo luogo realizzano la figura di Cristo per due ragioni:
_molte persone sono analfabete e non possono leggere gli scritti sacri;
_ per una ragione culturale: l’Iconismo Romano si trasferisce nel Cristianesimo con la conversione dei Romani al Cristianesimo.
Iconografia e iconoclastia
Parlando di Arte Paleocristiana, è importante citare il termine di “Iconografia”, vi possono essere più figure iconografiche per uno stesso individuo, per esempio il Cristo, che può essere raffigurato sulla croce, come apollo o come pesce oppure Mosè, che può essere raffigurato con le tavole o con le corna (di Michelangelo). Michelangelo rappresenta Mosè con le corna perché, forse, s’ispirò ad una Divinità Pagana (ad esempio Poseidone, Dio del mare).
Ricordiamo che il cristianesimo, nel I sec a.C., è Aniconico.
Inizia a praticare l’Arte perché:
_il popolo è analfabeta (motivo funzionale);
_motivo Teologico: questo è un momento di passaggio dal paganesimo al cristianesimo; infatti, molte rappresentazioni legate ai cristiani si fondono con alcuni attributi pagani.
Nel VII-VIII secolo d.C. si assiste all’Iconoclastia, ovvero la distruzione di immagini sacre sia di uno stesso popolo, che di altri. Non viene praticata dagli ortodossi.
E’ una produzione artistica basata sui modelli innovativi, specialmente pitture, di Bisanzio.
La Cultura Bizantina deriva da quella Classica-Romana, e si crede la sua discendente. Per loro Gesù non può essere rappresentato in forma umana (come il crocifisso), poiché diventerebbe una qualsiasi iconografia pagana.
Nell’VIII secolo d.C. vi sono le lotte “Iconoclaste”, porteranno alla ragione degli “Iconoduli”, così l’arte bizantina sarà statica nel tempo, ovvero la figura rappresentata assume un valore religioso che non cambia.
Le caratteristiche di quest’arte sono:
_versatilità tecnica: si utilizzano le tecniche passate in modo omogeneo;
_staticità formale: lo stile non cambia nel tempo (così come l’arte Egizia).
L’arte Bizantina è Eclettica.
Costantino fa restaurare la città di Bisanzio, ma dal punto di vista artistico è rimasto ben poco; gli edifici a Bisanzio sono simili a quelli della Roma imperiale, in seguito con l’Imperatore Teodosio I “Il Grande”, essi assumeranno nuovi caratteri propri dei Bizantini.
Arte bizantina e simmetria
L’Arte Bizantina a differenza dell’arte Romana inizia a diventare simmetrica, ovvero riconducibile a figure geometriche (come gli edifici).
Le Opere Bizantine hanno un dualismo stilistico, ovvero ciascuna opera ha al suo interno due stili diversi: la simmetria (come la “Base dell’Obelisco di Thutmosi III, nella quale l’artista usa una prospettiva ribaltata: ciò che in realtà era disposto su più piani, in questo caso i funzionari, in questa opera è tutto sintetizzato su un piano) e dall’altra parte uno stile più delicato, tipico del modello classico.
Alcune immagini nelle opere Bizantine hanno una funzione “Teocratica” (religiosa), come ad esempio il “Ritratto di Arcadio”, il cui viso è quasi completamente simmetrico, così come il collo e le pupille degli occhi.
Le Chiese sono costituite da un vano centrale (sono quindi a pianta centrale), con una simmetria radiale, a differenza della pianta longitudinale Romana.
Questo tipo di Chiesa viene definita “Croce Greca” o “Croce Bizantina”.
Continua la pratica di costruire cupole come copertura delle Chiese.
La Chiesa di Santa Sofia è uno tra gli edifici esteticamente più bello dell’architettura bizantina.
È stata costruita a Costantinopoli (l’attuale Istambul). La sua costruzione iniziò nel 532 e terminò nel 537.
Successivamente divenne una moschea e attualmente è un museo.
Tutte le immagini cristiane contenute al suo interno sono state eliminate dagli aniconisti (iconoclastia).
Ha una pianta a Croce Greca ed il suo interno è realizzato soprattutto in oro massiccio in foglia; l’oro era utilizzato per conferire preziosità all’ambiente, ma soprattutto per ragioni di tipo percettivo, cioè come il fedele concepisce l’opera, infatti grazie all’oro la percezione spaziale si altera: con l’intervento della luce del Sole, la visione cambia a seconda della posizione sia dell’osservatore, che della stessa luce.
Tutto ciò conferiva soprattutto la sacralità alla Chiesa: Dio si riconosce nella luce, inoltre questa riflessa sull’oro conferisce un distaccamento dal mondo materiale per raggiungere quello spirituale.
Esternamente la Chiesa presenta una serie di Cupole, la più grande è situata al centro della pianta ed ha un diametro di 31 metri; le altre cupole (a forma semisferica) sono situate attorno a quella principale, in modo da far scaricare migliormente il peso portato da essa.
La Cupola principale è sostenuta anche da quattro pennacchi, che a loro volta scaricano il peso della Cupola su quattro pilastri.
Ravenna e l'arte bizantina
Con l’avvento di Galla Placidia a capo dell’Impero nel 402 d.C., arrivata al potere dopo la morte del fratello Onorio, Ravenna diventa capitale dell’Occidente.
A Ravenna come esempio dell’Arte Bizantina troviamo la Chiesa di San Giovanni Evangelista: ha la caratteristica tipica dello stile bizantino di avere l’abside poligonale, al suo interno vi sono tre navate, divise da colonne. Accanto all’abside vi sono due edifici più piccoli, detti “Pastofori”, che corrispondono alle sacrestie moderne.
Gli Edifici di questo periodo sono fatti in mattoni di terracotta, questo perché Ravenna è posta sul mare e accerchiata da paludi con terreno fangoso e quindi non è possibile costruire edifici troppo pesanti.
Il Mausoleo di Gallia Placidia è un Edificio costruito dall’Imperatrice, passato alla storia come una piccola Chiesa; si pensava che contenesse il suo corpo. Ha una pianta a forma di Croce Greca.
La parte centrale ha un volume cubico, con una Cupola emisferica coperta da un Tiburio, una struttura rettilinea che serviva a proteggerla.
All’interno il colore prevalente è il blu oltremarino, tipico dell’oriente (si ottiene frantumando una particolare pietra, una cava famosa dove si può trovare questa pietra è situata in Afghanistan, e si ottiene questo pigmento; prende il nome di “oltremarino”, poiché per giungere all’occidente questo pigmento “attraversava” tutto l’Oceano; costava dieci volte la polvere d’oro).
Sempre nell’interno vi è un famoso mosaico, chiamato “Il Buon Pastore in mezzo al Gregge”, dove è raffigurato Cristo e delle pecore, entrambi realizzati secondo lo stile classico.
Quando nel 494 Ravenna diventa capitale del Regno Ostrogoto, Teodorico, re degli Ostrogoti, riconosce l’autorità dell’Imperatore e si limita a riorganizzare la capitale.
Il “Mausoleo di Teodorico” è un edificio a pianta ottagonale, con una Cupola a Sesto Ribassato (“Cupola Scema”), ossia una Cupola derivata da un solo monolite scavato; i Romani la evitavano spesso in quanto poco efficace dal punto di vista dello scarico del peso, ma anche dal punto di vista della durevolezza nel tempo.
Quando Giustiniano diventa Imperatore d’Oriente, si raggiunge il massimo splendore sotto qualsiasi punto di vista, da quello artistico a quello politico.
Mosaici e scultura bizantina
La Chiesa di “Sant’Apollinare Nuovo”, costruita a partire dal 520 d.C., presenta lungo una fascia a mosaico la “Teoria di Sante” (“teoria” in questo caso significa “serie ripetuta”), dove è rappresentato un processo di donne martiri; vie è una particolarità in questo mosaico: le immagini sono tutte uguali e non hanno volume, questo è voluto dall’artista che vuol far assumere un significato simbolico a queste immagini, infatti tutte le sante sono uguali perché hanno tutte la stessa importanza e il non avere volume era voluto perché era più importante rappresentare l’anima che il corpo.
Un altro importante mosaico è presente nella Chiesa di “Sant’Apollinare in Classe”, precisamente nell’abside ed è simile a quello presente nel Mausoleo di Gallia Placidia, difatti nel mosaico sono presenti sia il Cristo (rappresentato dalla Croce) che tre pecore, che simboleggiano i tre apostoli (Pietro, Giacomo, Giovanni). In se questa complessa iconografia rappresenta la Trasfigurazione sul Monte Tabor.
Nella Scultura i Bizantini fecero anche dei Ritratti; il Ritratto nacque con Lisippo, presso Carlo Magno. In seguito, intorno al V secolo, viene abbandonato per circa sei o sette secoli (fino al Medioevo). Scompare poiché con il Ritratto si raffigurano solo persone mortali e quindi veniva considerato non sensato. Inoltre il Ritratto è un tipo di arte scultorea tipicamente pagana.
All’inizio del Medioevo molte statue in bronzo o in marmo furono distrutte dai cristiani per essere convertite in materiale utile.
La Chiesa di San Vitale ha pianta ottagonale. L’abside è circondato da due edifici (i pastofori). All’interno vi è la presenza dei matronei, luoghi sopraelevati dove le donne potevano assistere alla Messa; l’accesso ai matronei era possibile grazie a due torri scalari, posizionate ai lati del nartece.
Le tecniche di costruzione sono molto simili a quelle Romane.
L’interno è circondato da sette esedre più l’abside.
Esistono due tipi diversi di Mosaico:
_Mosaico Pavimentale in Pietra;
_Mosaico Parietale in Vetro.
Arte barbarica e cristianesimo
Nel VI secolo e in quelli successivi, i Longobardi si stabilirono in Italia; diventarono col tempo cristiani e più raffinati.
I Barbari erano grandi lavoratori dei metalli (ferro e bronzo) e del legno.
L’Arte Barbarica ha una matrice cristiana e antinaturalistica, proprio come i Bizantini.
Nel “Pluteo della Badessa Teodata”, viene rappresentato un Calice, che simboleggia Cristo, e due Pavoni, che simboleggiano i fedeli cristiani. L’opera è simmetrica e bidimensionale; non vi sono spazi vuoti, perché si parlava in quel periodo dell’”horror vacui” (paura del vuoto); gli ornamenti per coprire ogni spazio sono particolari, tipico è il grappolo d’uva, che rappresenta il sangue di Cristo (e quindi Cristo stesso).
Il Messaggio Evangelico in questo periodo si trasmette soprattutto con le immagini, in quanto molte persone erano analfabete.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e l'evoluzione dell'arte paleocristiana?
- Qual è il significato delle catacombe per i primi cristiani?
- Come si sviluppa l'iconografia cristiana e quali sono le sue caratteristiche principali?
- Quali sono le caratteristiche distintive dell'arte bizantina?
- Qual è l'importanza della Chiesa di Santa Sofia nell'architettura bizantina?
L'arte paleocristiana nasce nel V secolo d.C. come una diramazione dell'arte classica romana, profondamente legata alla religione cristiana. Gli artisti reinterpretano lo stile classico per adattarlo al culto cristiano, costruendo edifici come battisteri, basiliche, mausolei e catacombe.
Le catacombe erano edifici ipogei costruiti dai cristiani per praticare l'inumazione, una forma di sepoltura vietata a Roma per motivi igienici. Non erano luoghi di nascondiglio dalle persecuzioni, ma spazi per la sepoltura, risparmiando sui costi grazie all'uso del tufo.
L'iconografia cristiana si sviluppa nel III secolo d.C. con l'iconodulia, la venerazione delle immagini, per rappresentare simbolicamente figure come Cristo. Questo avviene per motivi funzionali, poiché molte persone erano analfabete, e culturali, con l'influenza dell'iconismo romano.
L'arte bizantina è caratterizzata da una versatilità tecnica e una staticità formale, mantenendo uno stile omogeneo nel tempo. È eclettica e simmetrica, con un dualismo stilistico che combina simmetria e delicatezza, e spesso ha una funzione teocratica.
La Chiesa di Santa Sofia, costruita a Costantinopoli, è un esempio esteticamente significativo dell'architettura bizantina. Ha una pianta a Croce Greca e un interno ricco di oro, che altera la percezione spaziale e conferisce sacralità, simbolizzando il distacco dal mondo materiale verso quello spirituale.