Dalle thóloi micenee alla cupola del Reichstag di Berlino

L'evoluzione delle cupole

Un filo diretto unisce le cupole delle tombe micenee alle cupole dei nostri giorni, per esempio a quella progettata nel 1993 dall’architetto inglese Norman Foster (n. 1935) per il Reichstag di Berlino (sede del Parlamento). Se, dal punto di vista statico e costruttivo, le thóloi micenee (e i loro diretti discendenti: i nuraghi sardi e i trulli pugliesi, per esempio) non sono vere e proprie cupole, non c’è invece dubbio che lo siano dal punto di vista dell’osservatore, e dunque da quello simbolico. Il punto centrale di questa simbologia è il rapporto con il cielo: la volta della cupola rappresenta la volta celeste, gremita di stelle. E questo è vero sia sul piano letterale sia su quello metaforico: la cupola è il cielo stellato, ma è anche il cielo metafisico, quello abitato dagli dèi e poi dai santi e dagli angeli.

Simbolismo e origine delle cupole

L’origine micenea è particolarmente importante perché impone a questa lunghissima storia un carattere che non sarà mai cancellato: quello funerario. Il cielo delle cupole si stende sulle tombe, e copre i corpi che vi sono deposti. È da qua che si deve partire se si vogliono comprendere le cupole medievali coperte di mosaici o affreschi affollati dai corpi risorti, e giudicati dal Cristo; quelle rinascimentali, dove pittori come Correggio rendono straordinariamente realistico l’affollarsi di corpi in vorticosa ascesa verso Dio; quelle barocche, che accolgono il trionfo celeste di santi sepolti nell’altare sottostante, o su di esso dipinti. Nessuno degli artefici di queste cupole conosceva direttamente le thóloi micenee, ma nessuna delle loro creazioni sarebbe stata possibile senza la tradizione che parte da quelle tombe a cupola.

La cupola di Norman Foster

Quando Norman Foster ha immaginato la copertura del Parlamento della Germania riunificata dopo il crollo del Muro di Berlino (1989), egli ha voluto recuperare la vecchia cupola di cristallo progettata e costruita dall’architetto Paul Wallot alla fine dell’Ottocento, danneggiata durante l’incendio del 1933 (collegato all’ascesa di Hitler e del nazismo) e poi distrutta durante la Seconda guerra mondiale.

Simbolismo moderno della cupola

La cupola di Foster è un raffinatissimo congegno tecnologico che trasforma la luce solare in energia sostenibile, ma è anche un segno estetico che modifica profondamente lo skyline della Berlino moderna. E, soprattutto, è un simbolo della ritrovata democrazia tedesca: Foster e i suoi committenti hanno voluto che la cupola fosse accessibile, e infatti ogni giorno è gremita di berlinesi e di turisti Q. Grazie alla trasparenza della cupola, dall’interno dell’aula parlamentare i deputati possono vedere i corpi di chi cammina letteralmente sopra le loro teste: per ricordarsi che la sovranità non appartiene a loro, ma appunto al popolo che materialmente li sovrasta. I cittadini al posto dei santi, il paradiso della democrazia al posto di quello della religione: come la società di Micene, anche la nostra continua ad affidare alle cupole le sue speranze. O le sue utopie.