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Concetti Chiave

  • Le civiltà cicladiche fiorirono nell'Egeo occidentale tra il 3200 a.C. e il 1750 a.C., influenzate da elementi anatolici e greci continentali.
  • L'urbanizzazione nelle Cicladi fu favorita dalla navigazione e dal commercio, con un'economia basata su agricoltura, pastorizia e pesca.
  • Gli insediamenti cicladici erano privi di strutture di potere centralizzate, distinguendosi dai regni di Creta e della Grecia continentale.
  • La civiltà micenea, sviluppatasi nel Peloponneso, ereditò e trasformò l'egemonia e le pratiche culturali cretesi, come il passaggio dalla scrittura Lineare A alla Lineare B.
  • La scrittura Lineare A rimane indecifrata, mentre la Lineare B fu utilizzata per trascrivere la lingua greca, evidenziando l'influenza culturale reciproca tra Creta e i Micenei.

Indice

  1. La nascita della cultura cicladica
  2. L'espansione della civiltà micenea
  3. L'influenza culturale tra Creta e Micene

La nascita della cultura cicladica

Tra il tardo Neolitico e la prima Età del Bronzo, mentre in Mesopotamia e in Egitto fiorivano grandi civiltà urbane, si formò nell’Egeo occidentale una nuova cultura ricca di promesse, anche perché mescolava elementi derivati dall’Anatolia con altri, propri della Grecia continentale. A raccontarne la storia sono le straordinarie testimonianze archeologiche emerse nell’arcipelago delle Cicladi, dove questa civiltà si sviluppò fra il 3200 a.C. e il 1750 a.C. circa. L’urbanizzazione delle Cicladi fu in primo luogo legata allo sviluppo della navigazione e del commercio . Le principali fonti di sostentamento per le comunità che popolavano questo arcipelago composto da una trentina di isole erano la coltivazione di farro e orzo selvatico, la pastorizia e, naturalmente, la pesca, praticata con piccole imbarcazioni. Gli insediamenti che punteggiavano le isole Cicladi sembrano privi di un edificio identificabile come la sede del potere di un signore o sovrano dell’isola (in termini greci, di un anaktoron), un tratto che rende queste comunità profondamente diverse, nel loro assetto politico e sociale, rispetto ai potenti regni fioriti a Creta e nella Grecia continentale.

L'espansione della civiltà micenea

L’espansione di popoli provenienti dalla Grecia continentale segnò non solo la fine della civiltà cretese dei grandi palazzi, ma anche la creazione di nuovi centri di potere, soprattutto nella regione del Peloponneso . La civiltà della Grecia continentale che, durante l’Età del Bronzo, soppiantò Creta nell’egemonia del Mediterraneo orientale è comunemente detta “civiltà micenea”, dal nome di uno dei suoi centri più importanti, Micene. Il nome, tuttavia, non deve trarre in inganno: quella che chiamiamo collettivamente “civiltà micenea” non era un’entità statale facente capo a Micene, quanto piuttosto la cultura espressa da diversi piccoli regni indipendenti, formatisi nel Peloponneso e nella Grecia centrale tra il XVII e il XVI secolo a.C., ciascuno dei quali faceva capo a una città e al suo palazzo. I nuovi signori del Mediterraneo orientale ereditarono dai Cretesi non solo l’egemonia su un’ampia regione, ma anche numerose pratiche culturali e artistiche. È paradigmatico il caso del cambiamento nella forma di scrittura, dalla Lineare A alla Lineare B. Il termine “lineare”, adottato dagli studiosi per identificare questi sistemi, sta a indicare che in essi la scrittura si sviluppa lungo linee orizzontali .

L'influenza culturale tra Creta e Micene

Il passaggio dalla scrittura Lineare A, espressione grafica della lingua cretese, alla Lineare B, sempre una forma di scrittura cretese, derivata dalla precedente, ma utilizzata per trascrivere la lingua greca dei nuovi signori dell’isola, è emblematico nel rivelare come le due culture si siano reciprocamente influenzate. A oggi, gli studiosi non sono stati in grado di decifrare la scrittura Lineare A, così da ricostruire la relazione della lingua cretese con gli altri idiomi del Mediterraneo antico. Reperti come il Disco di Festo , un enigmatico disco di terracotta ricoperto di simboli disposti a spirale, contribuiscono a complicare il quadro e ci restituiscono l’immagine di una terra, Creta, ricettiva delle esperienze e delle innovazioni prodotte dagli altri popoli mediterranei, all’avanguardia nell’elaborazione di forme di comunicazione sempre nuove.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali fonti di sostentamento delle comunità cicladiche?
  2. Le principali fonti di sostentamento delle comunità cicladiche erano la coltivazione di farro e orzo selvatico, la pastorizia e la pesca, praticata con piccole imbarcazioni.

  3. In che modo la civiltà micenea ha influenzato la scrittura?
  4. La civiltà micenea ha influenzato la scrittura attraverso il passaggio dalla Lineare A alla Lineare B, una forma di scrittura derivata dalla precedente ma utilizzata per trascrivere la lingua greca.

  5. Quali differenze politiche e sociali caratterizzavano le comunità cicladiche rispetto ai regni di Creta e della Grecia continentale?
  6. Le comunità cicladiche erano prive di un edificio identificabile come sede del potere di un signore o sovrano, rendendole diverse nel loro assetto politico e sociale rispetto ai potenti regni di Creta e della Grecia continentale.

  7. Qual è il significato del Disco di Festo nella comprensione della civiltà cretese?
  8. Il Disco di Festo, un disco di terracotta ricoperto di simboli disposti a spirale, complica la comprensione della civiltà cretese e mostra la sua ricettività verso le esperienze e innovazioni di altri popoli mediterranei.

Domande e risposte