AngelicaGagliano
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Skopas, attivo tra il 375 a.C. e il 330 a.C., è noto per la sua capacità di rappresentare intensamente sentimenti e passioni.
  • Nella statua di Menade, Skopas esprime il furore dionisiaco con una posa dinamica e una capigliatura scompigliata, riflettendo la danza tumultuosa.
  • Skopas fu anche architetto, contribuendo ai frontoni del Tempio di Atena Alèa a Tegea, di cui solo frammenti originali restano oggi.
  • Prediligendo narrazioni mitiche locali, Skopas evita i modelli classici, permettendo una rappresentazione più umana e passionale degli eroi.
  • Il frontone occidentale mostra l'eroe locale Telefo, con una testa di guerriero caratterizzata da dettagli espressivi e una marcata intensità emotiva.

Indice

  1. Skopas e il phatos
  2. Frontoni del Tempio di Atena

Skopas e il phatos

Nato nell'isola di Paro e attivo, come il contemporaneo Prassitele, tra il 375 a.C. e il 330 a.C., Skopas venne definito maestro del phatos, ossia della rappresentazione dell'intensità dei sentimenti e delle passioni.
Menade: La torsione che Skopas applicava alla solidità dei corpi è evidente nella piccola statua di Menade (seguace del culto orgiastico di Dioniso), celebre copia romana conservata a Dresda. Il furore dionisiaco del soggetto ben si presta alla ricerca espressiva di Skopas, che rovescia all'indietro la testa della fanciulla e ne scompiglia la capigliatura, mentre anche il succinto chitone si apre al ritmo tumultuoso della danza.

Frontoni del Tempio di Atena

Frontoni del Tempio di Atena Alèa: Di tutta la sua produzione oggi conserviamo in originali solo i frammenti dei frontoni realizzati per il Tempio di Atena Alèa a Tegea, in Arcadia, di cui fu anche architetto. La scelta del soggetto raffigurato mostra un allontanamento dal modello classico, legato ai grandi miti delle divinità olimpiche: Skopas prediligie le narrazioni mitiche locali, che gli permettono di rappresentare eroi più vicini alla natura umana e alle sue passioni.Proviene dal frontone occidentale dedicato alle imprese dell'eroe locale Telefo (figlio di Eracle e Auge) una testa di guerriero con elmo: le superficie sono tese e rigonfie, i particolari del volto sono ravvicinati tra loro, la bocca è dischiusa nello sforzo, mentre l'approfondimento delle orbite e il volgersi verso l'alto degli occhi infossati conferiscono allo sguardo un'intensa espressione.

Domande e risposte