Concetti Chiave
- Il periodo paleocristiano segna la transizione dal Paganesimo al Cristianesimo, mantenendo continuità artistica con cambiamenti simbolici nelle rappresentazioni.
- Le basiliche cristiane si ispirano alle basiliche romane, con un design longitudinale e ingressi sui lati minori, adattate per contenere l'intera comunità ecclesiale.
- Le basiliche presentano strutture ricche di dettagli come navate multiple, absidi semicircolari e transetti che definiscono la forma a croce greca o latina.
- Il mosaico, una tecnica pittorica derivante dal termine "Musa", utilizza tessere per creare decorazioni su pavimenti (litostrato) e pareti con vari materiali e colori.
- Nel periodo bizantino, le tessere auree e la tecnica dello spolvero arricchiscono i mosaici, creando effetti visivi con l'uso di lamina d'oro e sfumature di colore.
Indice
Transizione dal paganesimo al cristianesimo
Il periodo paleocristiano è quel periodo in cui si vanno avanti le idee di Gesù Cristo. Si passa dunque dal Paganesimo al Cristianesimo (un passaggio comunque lento perché nelle campagne si continuava a praticare la religione pagana).
Non c'è discontinuità fra arte pagana e arte cristiana, infatti (soprattutto nei primi secoli dalla nascita della nuova religione) l'unica differenza sta nel valore simbolico che i cristiani attribuivano alle raffigurazioni. Contrariamente ai riti pagani che si svolgevano all'esterno dei templi, quelli cristiani si celebravano in luoghi chiusi e in presenza di tutta l'ecclesia (comunità dei fedeli). Come luogo di culto i cristiani non scelsero il tempio (perché poco funzionale), ma presero come esempio le basiliche romane (utilizzate per i giochi ginnici e quindi adatta a contenere molta gente).
La basilica
Architettura delle basiliche cristiane
La basilica cristiana ha un andamento longitudinale e, a differenza di quella civile, l'ingresso è posto su uno dei due lati minori. La basilica è preceduta da un quadriportico(un porticato posto su tutti e 4 i lati). La proiezione di porticato corrispondente alla facciata della basilica è detta nartece (esonartece la parete esterna, ed endonartece quella interna). Il quadriportico era destinato ai catecumeni, cioè i non battezzati che potevano entrare in basilica sino al momento dell'eucarestia. L'interno della basilica è diviso in navate (un minimo di 1 ed un massimo di 7): più comunemente una basilica è composta da 1,3 o 5 navate. Le navate sono separate da 2 o più file di colonne. La navata centrale è più ampia e più alta delle altre e termina con un abside (destinato al vescovo), che si compone di un semicilindro innestato alla parete di fondo e sormontato da 1/4 di sfera a cui si dà il nome di catino absidale.
Talvolta il corpo longitudinale è tagliato perpendicolarmente dal transetto. Se il transetto si innesta al centro della navata formando 4 bracci uguali, la basilica è detta "a croce greca", mentre se i 2 bracci del transetto sono più corti della navata, la basilica è "a croce latina" (immissa, se il transetto è a 2/3 dalla navata centrale, commissa o a tao, se il transetto si innesta alla fine formando una T). L'altare maggiore è detto presbiterio ed è posto di fronte all'abside. In genere esso è rialzato da scalini è separato dalla navata attraverso un recinto in marmo detto transenna o pluteo. L' arco trionfale congiunge il transetto e la navata centrale.
Tecnica e storia del mosaico
Il termine "mosaico" deriva da Musa, perché si pensava che le Muse abitassero sulla Terra in luoghi dove i muri erano rivestiti da materiali eterogenei. Il mosaico è una tecnica pittorica che consiste nel sistemare una accanto all'altra tessere che formano una decorazione. Il primo mosaico fu realizzato con tessere bianche e nere. Abbiamo 2 tipi di mosaico: pavimentale (1) e parietale (2).
1)si parla di litostrato perché, non esistendo la tecnica per realizzare le fondamenta, per appianare la superficie si usavano pietre, ghiaia, sabbia (tecnica del massetto) e sopra si ponevano i blocchi di pietra (tarsie); la decorazione era geometrica.
2)la parete era liscia e le tessere utilizzare erano di terracotta smaltata (argilla colla, smaltata e nuovamente cotta) o di pasta vitrea (sabbia silicea+ossido di metallo). Con l'utilizzo di queste ultime tessere i colori a disposizione aumentavano poiché basta aggiungere al vetro il colorante in diverse quantità per ottenere sfumature diverse di colore. Più le tessere sono piccole, più il disegno è ricco di particolari. Nel periodo bizantino nacquero le tessere auree (ponendo una lamina d'oro o di argento tra due colate di vetro).
Per realizzare il disegno veniva usata la tecnica dello spolvero: le sagome erano disegnate su un cartone, che veniva forato; poi veniva poggiato sul muro, si passava la polvere di carbone sui fori in modo da lasciare la sagoma del disegno sul muro. Le tessere erano posizionate inclinate verso la direzione del sole e, poiché fra una tessera e un'altra restava spazio, il fondo veniva dipinto di rosso (colore che risalta l'oro e l'argento).
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra l'arte pagana e l'arte cristiana nel periodo paleocristiano?
- Perché i cristiani scelsero le basiliche romane come luoghi di culto?
- Quali sono le caratteristiche principali di una basilica cristiana?
- Quali sono i due tipi principali di mosaico e come differiscono?
- Come venivano realizzati i disegni nei mosaici e quale tecnica veniva utilizzata?
La differenza principale risiede nel valore simbolico attribuito alle raffigurazioni dai cristiani, mentre non c'è discontinuità stilistica tra le due arti.
I cristiani scelsero le basiliche romane perché erano adatte a contenere molte persone, a differenza dei templi pagani che erano poco funzionali per i loro riti.
Una basilica cristiana ha un andamento longitudinale, con l'ingresso su uno dei lati minori, ed è divisa in navate separate da colonne, con una navata centrale più ampia e alta che termina con un abside.
I due tipi principali di mosaico sono il pavimentale, che utilizza la tecnica del massetto per appianare la superficie, e il parietale, che utilizza tessere di terracotta smaltata o pasta vitrea per decorazioni più dettagliate.
I disegni nei mosaici venivano realizzati usando la tecnica dello spolvero, dove le sagome erano disegnate su un cartone forato e poi trasferite sul muro con polvere di carbone.