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Concetti Chiave

  • Lo "stile severo" della scultura greca, tra il 480 e il 450 a.C., supera la rigidità arcaica, introducendo movimento fluido e ponderazione per un realismo anatomico.
  • L'Efebo di Crizio segna una svolta nello stile severo, con un abbandono della rigidità arcaica e una nuova attenzione alla ponderazione e al realismo anatomico.
  • I Bronzi di Riace, guerrieri in postura ponderata, esprimono eroica virilità e un realismo avanzato, con dettagli policromi e materiali diversi.
  • Il Discobolo di Mirone introduce ritmi multipli nel movimento scultoreo, armonizzando le linee dinamiche e la tensione muscolare con tratti dello stile severo.
  • Il Doriforo di Policleto innova con calcoli geometrici e schema a chiasmo, abbandonando la frontalità per un equilibrio ritmico e proporzioni ideali.

Indice

  1. Caratteristiche dello stile severo
  2. L'efebo di Crizio
  3. I guerrieri di Riace
  4. Mirone e il Discobolo
  5. Policleto e il doriforo
  6. Il diadumeno e Apollo Parnòpios
  7. Scopas e l'arte del pàthos

Caratteristiche dello stile severo

L’espressione “stile severo” indica le caratteristiche della scultura greca fra il 480 e il 450 a.C.:

  • Viene superata la frontalità e la rigidità delle statue arcaiche e si afferma una visione più fluida del movimento;
  • Si ha l’introduzione della ponderazione, cioè l’equilibrata distribuzione del peso corporeo nella scultura;
  • La figura umana presenta maggior morbidezza del modellato e anatomia più realistica;
  • Scompare il sorriso arcaico e per questo le statue appaiono più austere e pensierose. Questa nuova mira a cogliere l’interiorità dell’uomo.
  • L'efebo di Crizio

    A testimoniare la svolta formale dello stile severo è l’Efebo attribuito allo scultore ateniese Crizio.

    La statua era stata probabilmente dedicata da un atleta alle divinità come ringraziamento per una vittoria agonistica.

    Crizio abbandona ogni residuo della rigidità di schemi del koùros. L’introduzione della ponderazione coordina l’appoggio della figura sulla gamba sinistra col movimento della gamba e del braccio destro.

    Tutte le parti del corpo sono raccordate fra loro, con naturalezza e morbidezza plastica. Le labbra appena schiuse conferiscono al volto un’espressione di assorta serenità.

    I guerrieri di Riace

    I due guerrieri bronzei, guerriero A e guerriero B, furono ritrovati nel mar Ionio al largo di Riace; erano probabilmente trasportati da una nave romana di

    i due personaggi, entrambi stanti e in nudità eroica, erano armati di opliti. La loro postura ripropone gli schemi della ponderazione, che dà un’immagine ideale di eroica virilità.

    Le statue erano caratterizzate da una ricca policromia: l'incarnato aveva una tonalità ramata e essa si univano i dettagli del volto realizzati in diversi materiali, tra cui rame e argento.

    Molti dei capolavori della scultura greca classica erano in bronzo, ma a noi sono noti solo attraverso le copie in marmo di età romana.

    Mirone e il Discobolo

    Mirone fu il primo scultore a introdurre una molteplicità di ritmi che compongono il movimento della figura nello spazio, come nel Discobolo. La statua celebrava un atleta vittorioso, immortalato nell'istante che precede il lancio del disco.

    La composizione si sviluppa in base a uno schema di triangoli compresi nel semicerchio descritto dal movimento delle braccia: questa costruzione geometrica permette di rappresentare il gesto dell'atleta che anticipa il lancio del disco.

    Si ha un incontro armonico tra il dinamismo scattante delle linee di contorno e la tensione plastica del trattamento anatomico. Il corpo è reso attraverso una tensione muscolare realistica, mentre il volto mostra ancora i tratti dello stile severo.

    Policleto e il doriforo

    Policleto risolse in modo innovativo il problema della ponderazione, della resa anatomica del corpo e del movimento della figura nello spazio.

    Il doriforo ("colui che porta la lancia") rappresenta un ragazzo virile che avanza brandendo una lancia da combattimento. La figura si basa su un sistema rigoroso di calcoli geometrico-matematici, descritte nel trattato intitolato canone. Attraverso la scultura del doriforo, policleto aveva teorizzato l'arte, oltre che attraverso un trattato, con un'opera d'arte.

    la figura abbandona ogni residuo di frontalità. La sua ponderazione si basa su uno schema a chiasmo (a incrocio), in cui ciascun movimento o tensione si contrappone e corrisponde alla rilassatezza dell'arto della parte opposta. Per creare un perfetto equilibrio ritmico, policleto basa il doriforo su un modulo corrispondente all'altezza della testa. Questo è triplicato nel busto e quadruplicato nelle gambe.

    Il diadumeno e Apollo Parnòpios

    il diadumeno rappresenta un giovane atleta che si cinge il capo con una benda dopo aver vinto una gara. La ponderazione segue lo schema a chiasmo, con la gamba destra portante in avanti e la spalla sinistra sollevata, ma il ritmo della figura si fa più dinamico ed esteso nello spazio, grazie alle braccia sollevate Appunto

    La statua bronzea di Apollo Parnòpios (“liberatore dalle ca-vallette”). La statua presenta ancora caratteri dello stile severo, infatti il modello della ponderazione è più vicino a quello del Guerriero A di Riace piuttosto che allo schema chiastico. Lo scatto del bacino verso sinistra rende l’impostazione della figura nello spazio dinamica e sciolta.

    Scopas e l'arte del pàthos

    Nel IV secolo a.C. alcuni i maestri tra cui Scopa e Prassitele fecero propri il rigore e l'equilibrio, ma collaudando nuove soluzioni compositive.

    Questi operarono nel periodo di crisi dopo la sconfitta nella guerra del Peloponneso, di forte instabilità e dove l’opera d’arte appare ora più legata auna visione introspettiva, individuale e soggettiva.

    Scopas, definito “maestro del pàthos”, accentuò i toni espressivi della scultura fidiaca.

    Raffigura una delle donne (le Menadi o Baccanti) che, in preda all’ebbrezza, prendevano parte al corteo di Dioniso. La violenta torsione della testa anticipa i ritmi tortili della scultura ellenistica. L’equilibrio dell’età classica è ancora ben evidente nel coordinamento ritmico dei movimenti, attraverso la flessione, più morbida, del busto e del collo.

    Al dinamismo della figura si connettono le sue forme esuberanti, messe in risalto dalla veste che aderisce al corpo, con effetti di. Nell’impeto della danza il chitone si scosta, lasciando scoperto il fianco sinistro.

    Domande da interrogazione

    1. Che cosa caratterizza lo "stile severo" nella scultura greca e in quale periodo si colloca?
    2. Lo "stile severo" si distingue per la superazione della frontalità e della rigidità tipiche delle statue arcaiche, introducendo una visione più fluida del movimento e una distribuzione equilibrata del peso corporeo, detta ponderazione. Questo stile, che rende le figure umane più morbide e realistiche, si colloca tra il 480 e il 450 a.C.

    3. Chi è l'Efebo e quale importanza ha nella testimonianza dello stile severo?
    4. L'Efebo, attribuito allo scultore ateniese Crizio, è una statua che testimonia la svolta formale dello stile severo. Probabilmente dedicata da un atleta alle divinità per una vittoria, mostra l'abbandono della rigidità arcaica e l'introduzione della ponderazione, rappresentando un nuovo realismo anatomico.

    5. Quali sono le caratteristiche principali dei Bronzi di Riace e come si inseriscono nello stile severo?
    6. I Bronzi di Riace, due guerrieri bronzei ritrovati nel mar Ionio, si caratterizzano per la loro postura che ripropone gli schemi della ponderazione, esprimendo un'immagine ideale di eroica virilità. La loro policromia e i dettagli realizzati in diversi materiali li inseriscono nell'evoluzione dello stile severo verso un realismo più marcato.

    7. Come ha contribuito Mirone all'evoluzione della scultura greca con il Discobolo?
    8. Mirone, con il Discobolo, ha introdotto una molteplicità di ritmi nel movimento della figura nello spazio, celebrando un atleta vittorioso. La composizione basata su schemi geometrici e la tensione muscolare realistica, unita a un volto che mantiene tratti dello stile severo, hanno segnato un'evoluzione significativa nella rappresentazione del movimento e dell'anatomia.

    9. In che modo il Doriforo di Policleto rappresenta un'innovazione nell'arte della scultura greca?
    10. Il Doriforo di Policleto rappresenta un'innovazione nell'arte della scultura greca attraverso l'introduzione di un sistema rigoroso di calcoli geometrico-matematici, descritti nel suo trattato intitolato "canone". La figura abbandona la frontalità e basa la sua ponderazione su uno schema a chiasmo, creando un perfetto equilibrio ritmico e proponendo un modello di proporzioni ideali.

    Domande e risposte