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di pser
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Concetti Chiave

  • Il Sarcofago degli Sposi è una delle opere più celebri del popolo etrusco, rappresentando una coppia probabilmente legata da matrimonio.
  • Proviene da Cerveteri, una delle più importanti città etrusche, ed è stato utilizzato per la sepoltura di un uomo e una donna insieme.
  • Esistono due versioni del sarcofago, entrambe in terracotta: una al Louvre di Parigi e l'altra a Villa Giulia.
  • Il sarcofago è composto da due parti principali: un coperchio che riproduce le fattezze dei defunti e un corpo che rappresenta un triclinio, luogo tipico di banchetti etruschi.
  • Le figure sul sarcofago hanno mani aperte, simbolizzando la possibilità che tenessero coppe di bronzo o uova, un gesto di buon augurio etrusco correlato a tradizioni pasquali cristiane.

Indice

  1. Il sarcofago degli sposi
  2. Dettagli e tradizioni etrusche

Il sarcofago degli sposi

L’opera più celebre che viene ricordata del popolo etrusco è sicuramente il Sarcofago degli sposi, in quanto rappresenta due persone che probabilmente erano legate da un vincolo matrimoniale. Il sarcofago proveniene da Cerveteri, una delle più popolose ed importanti città etrusche, e vi erano contenuti i corpi di una donna e di una uomo che erano stati sepolti insieme. Esistono due diversi sarcofagi degli Sposi: uno è custodito nel museo del Louvre a Parigi, un altro invece si trova a Villa Giulia, ma entrambi sono di terracotta. Anche in questo caso, come di solito in tutti i tipi di sarcofagi etruschi, si hanno due parti principali da cui è costituito: il coperchio, su cui vengono riprodotte le fattezze del morto, e il corpo del sarcofago, che rappresenta il triclinio, una sorta di poltrona formata da tre klinè o cuscini, sulla quale gli etruschi erano soliti banchettare.

Dettagli e tradizioni etrusche

Le due figure rappresentate sul sarcofago presentano le mani aperte, come se tenessero anticamente qualcosa in mano. Esistono, infatti, due opinioni su cosa avessero in mano: o delle coppe di bronzo che nel linguaggio etrusco sono denominate kylix, oppure delle uova, in quanto era tradizione degli etruschi scambiarsele durante il banchetto in segno di buon augurio. Ed è proprio da questa tradizione etrusca che molti studiosi vorrebbero che risalisse l'abitudine cristiana di scambiarsi delle uova il giorno di pasqua.

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