Concetti Chiave
- L'opera "Hermes con Dioniso" di Prassitele rappresenta un momento di sosta durante il viaggio di Hermes con Dioniso bambino, riflettendo un tema di cura e protezione divina.
- La composizione della statua utilizza una linea immaginaria a "S" per conferire movimento e sinuosità, rompendo con la tradizionale verticalità delle figure scultoree.
- Prassitele privilegia il realismo quotidiano rispetto all'ideale di perfezione, rappresentando Hermes con muscoli e caratteristiche fisiche naturali, piuttosto che idealizzate.
- Il volume morbido delle figure umane e il contrastante panneggio della veste evidenziano il movimento e il realismo, con particolare attenzione ai dettagli anatomici e agli sguardi dei personaggi.
- L'opera rappresenta un'innovazione per l'epoca, calando le divinità in un contesto affettuoso e quotidiano, anticipando così gli sviluppi dell'arte ellenistica successiva.
Indice
Descrizione della statua
Nome:
Autore:
Data: 340-330 a.C.
Altezza: 215 cm
Materiale: marmo
Collocazione:
Uomo nudo in piedi. La gamba sinistra è leggermente flessa e indietro, mentre la destra è tesa. Il bacino e il busto sono inclinati verso sinistra.
Dettagli del bambino e della veste
Alla sinistra dell’uomo c’è un bambino. È di profilo, rivolto verso destra. Il braccio sinistro è mancante, il destro appoggiato sulla spalla sinistra dell’uomo. La testa è leggermente inclinata verso sinistra. È seduto sul braccio sinistro dell’uomo. Una veste cade fino a terra, coprendo le gambe del bambino. Sotto il bambino, seminascosto dalla veste c’è un tronco.
L’uomo nudo in piedi è Hermes (messaggero degli dei, protettore di mercanti e viandanti), mentre il bambino è Dioniso (dio del vino, dello stordimento, dell’euforia). La leggenda narra che Era, per vendicarsi del tradimento di Zeus con la mortale Semele, da cui nacque Dioniso, fece in modo che la madre del bambino morisse e perseguitasse tutti coloro che proteggevano il piccolo dio. Così Zeus chiese a Hermes di condurre Dioniso nella selvosa valle di Nisa affinché fossero le ninfee ad accudirlo. Nell’opera vi è rappresentato un momento di sosta del viaggio, durante il quale Hermes sta facendo giocare il piccolo, probabilmente con un grappolo d’uva, sostenuto con la mano destra, oggi mancante.
Movimento e sinuosità della statua
Si può notare una linea immaginaria a “S” che percorre il corpo, partendo dalla testa, passando per il fianco sinistro e poi quello destro, per finire sul piede destro. Una direttrice leggermente inclinata a destra percorre l’uomo dal piede destro alla testa. Il tronco e la veste sono posti verticalmente rispetto al piano, mentre l’uomo è leggermente inclinato. Il bacino è molto spinto a sinistra, le gambe leggermente inclinate a destra e tutto il busto molto inclinato a sinistra.
La linea a “S” conferisce un senso di movimento e sinuosità al corpo. La direttrice inclinata ci suggerisce la posizione del corpo dell’uomo: inclinata a sinistra, appoggiata al tronco. Quest’ultimo, insieme alla veste, sono molto contrastanti rispetto al resto e fungono da sostegno per l’uomo, che si può in questo modo sbilanciare a sinistra. La tradizionale verticalità della figura è abbandonata in favore di forme più sinuose e sbilanciate, tanto che in questo caso è necessaria la presenza del sostegno a sinistra. Il bacino spinto a destra porta il busto verso sinistra. Questo è molto spostato dalla verticalità del corpo e dà un senso di movimento. L’uomo, infatti, non è in una posizione statica, ma è colto durante il movimento. Il gruppo composto dal bambino, invece, non è di particolare rilievo rispetto all’insieme. Esso è spostato dalla verticale del tronco e della veste, sbilanciandosi leggermente verso l’uomo.
Proporzionalità e realismo
La proporzionalità tra le parti del corpo è naturale e bilanciata, conferendo alle figure umane maggior realismo. L’assenza di forti geometrismi e simmetrie marcate evidenzia l’intento dell’autore di voler riprodurre un’opera il più possibile vicino alla realtà. Nell’insieme dell’opera si possono distinguere due gruppi: il primo formato dall’uomo e il secondo dal tronco con la veste e il bambino.
Volume e chiaroscuri
Il volume è morbido in corrispondenza delle figure umane e più marcato nella veste. Il volume dell’uomo è armonioso e morbido. Leggeri chiaroscuri evidenziano alcuni particolari anatomici, quali le ginocchia e i muscoli delle gambe e del busto. I muscoli non hanno una massa voluminosa, ma sono normali, entro i limiti, né troppo sviluppati né sciupati. I genitali hanno un volume molto contrastante e saltano subito all’occhio, staccandosi dall’uniformità del corpo. Le labbra, il naso e gli occhi sono ben definiti dai chiaroscuri. Il volume dei capelli è morbido. Essi sono corti e mossi. Anche il volume del bambino è morbido. I capelli legati, il naso, gli occhi e la bocca sono ben definiti. Invece, la veste ha un volume molto più marcato. Il panneggio irregolare è evidenziato dall’alternanza di zone d’ombra e di luce molto contrastanti. Il volume del tronco è poco visibile, in quanto è seminascosto dalla veste. Ha comunque una massa voluminosa e accresce il volume della veste. La luce scorre sulla superficie del corpo dell’uomo e del bambino, con leggeri chiaroscuri, mentre è catturata dalla veste, dove i chiaroscuri sono molto più marcati.
Realismo e quotidianità nell'opera
Il volume morbido e armonioso conferisce un senso di movimento all’opera. Nell’uomo la presenza di particolari anatomici ci fanno capire che l’autore voleva riprodurre un’opera reale. Invece, la mancanza di muscoli troppo sviluppati ci indica che l’autore non voleva riprodurre un’opera perfetta secondo gli ideali dell’epoca, ma un’opera che si avvicinasse il più possibile alla quotidianità. Il volume della testa, con gli occhi, il naso e la bocca ben definiti donano maggior realismo all’uomo e ci fanno percepire i loro sguardi. Infatti, per la prima volta Prassitele si concentra sugli sguardi dei due personaggi, tanto da far risultare una scena intensa. Invece, nei capelli mossi e ondulati si percepisce un senso di movimento. Anche il volume del bambino è realistico. I capelli ben legati, però, danno un senso di staticità, a differenza di quelli dell’uomo. Il volume della veste, invece, è molto contrastante. I panneggi irregolari danno un senso di movimento. Essa salta subito all’occhio e si stacca dal volume morbido e armonioso dei corpi delle due figure.
Innovazione di Prassitele
Come nell’Afrodite Cnidia, Parassitele non vuole riprodurre un’opera che sia perfetta, secondo gli ideali dell’epoca, ma un’opera che sia il più possibile vicino alla quotidianità. Hermes, pur essendo un dio, non è tratto con caratteristiche perfette, ma come un uomo normale. Per esempio i muscoli non sono troppo sviluppati, ma sono quelli di un uomo in forma e in salute. Parassitele, inoltre, non cerca un’arte che esprima forza, ma che si concentra maggiormente sui gesti quotidiani. Le divinità sono calate in un contesto affettuoso e quotidiano, come nessuno prima di Prassitele aveva fatto. Questo è innovativo per l’epoca ed è un passaggio importante per l’arte ellenistica successiva.
Allegoria della pace
È probabile che la statua venne fatta come un'allegoria della pace tra gli abitanti di Elide, che aveva Hermes come patrono, e Arcadia, che aveva per patrono Dioniso.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato principale dell'opera "Hermes con Dioniso" di Prassitele?
- Quali sono le caratteristiche principali della composizione dell'opera?
- Come viene rappresentato il volume nell'opera?
- In che modo Prassitele si discosta dagli ideali dell'epoca nella rappresentazione di Hermes?
- Qual è l'importanza storica dell'opera di Prassitele?
L'opera rappresenta un momento di sosta durante il viaggio di Hermes con Dioniso, evidenziando un contesto affettuoso e quotidiano, innovativo per l'epoca, che avvicina le divinità alla realtà umana.
La composizione presenta una linea a "S" che conferisce movimento e sinuosità, con un contrasto tra la verticalità del tronco e la veste e l'inclinazione del corpo di Hermes, suggerendo un senso di dinamismo.
Il volume è morbido e armonioso per le figure umane, con chiaroscuri che definiscono i dettagli anatomici, mentre la veste ha un volume più marcato, creando un contrasto visivo.
Prassitele rappresenta Hermes con caratteristiche più realistiche e quotidiane, evitando muscoli troppo sviluppati e concentrandosi su gesti affettuosi, piuttosto che su un'arte che esprima forza.
L'opera segna un passaggio importante verso l'arte ellenistica, introducendo un nuovo modo di rappresentare le divinità in contesti quotidiani e affettuosi, influenzando l'arte successiva.