FedeQalandr
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Concetti Chiave

  • Il Ponte sul fiume Gard, situato in Francia, è un esempio di ingegneria romana che fungeva sia da ponte che da acquedotto.
  • Il ponte si distingue per la sua struttura a tre livelli di arcate, con il livello inferiore che ospita una strada lastricata e l'acquedotto.
  • Costruito per portare acqua a Nîmes, il ponte mostra la potenza e la superiorità di Roma attraverso la sua grandiosità.
  • Gli acquedotti romani erano progettati in leggerissima pendenza per trasportare acqua potabile dalle fonti alle città.
  • L'arco, elemento chiave nelle costruzioni romane, era realizzato mediante conci di pietra e una centina di legno per supportarne il peso fino alla chiusura con la chiave di volta.

Indice

  1. Un capolavoro d'ingegneria romana
  2. La costruzione degli acquedotti romani
  3. L'importanza dell'arco nell'edilizia romana

Un capolavoro d'ingegneria romana

Questo ponte, che si trova nella Francia meridionale, ancora oggi sbalordisce per la modernità della sua concezione e la solidità della sua struttura. È un capolavoro d’ingegneria romana. Fu edificato per il rifornimento idrico della città di Nîmes. L’opera si eleva su tre piani di arcate ed era al tempo stesso un ponte e un acquedotto.

Il livello inferiore del ponte è tanto largo da comprendere sia una strada lastricata, sia gli archi che sostengono l’acquedotto vero e proprio, in cui l’acqua scorre a quasi 50 metri di altezza sul letto del fiume.

La costruzione degli acquedotti romani

La costruzione di ponti e acquedotti in tutte le province romane non era solo dettata da necessità pratiche, ma anche dalla volontà di affermare la potenza di Roma. Queste gigantesche costruzioni esprimevano, infatti, la superiorità dei Romani non solo sui popoli sottomessi ma sulla natura stessa e costituivano un ammonimento verso chiunque osasse sfidare il potere che aveva saputo farle erigere. Gli acquedotti erano costruiti in leggerissima pendenza per trasportare acqua potabile dalle fonti alle città. L’acqua era, in genere, contenuta in una conduttura sotterranea, ma laddove la conformazione del terreno lo richiedeva, venivano eretti ponti monumentali per non interrompere il livello delle condotte.

L'importanza dell'arco nell'edilizia romana

L’arco era un elemento fondamentale per edificare ponti e acquedotti. La sua costruzione si basava su un incastro di blocchi di pietra detti «conci», perfettamente tagliati a forma di trapezio. Dopo la posa delle fondamenta e l’erezione dei pilastri, veniva montata una impalcatura di legno, chiamata «céntina», capace di sorreggere provvisoriamente il peso dei conci. Con l’incontro dei blocchi in cima alla curva, l’arco veniva chiuso da un’ultima pietra detta «chiave di volta», che bloccava stabilmente tutta la struttura. Solo allora era possibile smontare l’impalcatura di legno.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale del ponte descritto nel testo?
  2. Il ponte serviva sia come acquedotto per il rifornimento idrico della città di Nîmes, sia come struttura viaria, dimostrando la modernità e solidità dell'ingegneria romana.

  3. Perché i Romani costruivano acquedotti e ponti monumentali?
  4. Oltre a soddisfare necessità pratiche, queste costruzioni monumentali servivano a dimostrare la potenza di Roma e la sua superiorità sui popoli sottomessi e sulla natura.

  5. Qual è il ruolo dell'arco nell'edilizia romana?
  6. L'arco era fondamentale per la costruzione di ponti e acquedotti, grazie alla sua struttura basata su conci di pietra e alla chiave di volta che stabilizzava l'intera struttura.

Domande e risposte