Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La pittura murale romana è principalmente conosciuta attraverso le opere conservate a Ercolano e Pompei, realizzate a tempera e successivamente lucidate con cera liquida.
  • L'evoluzione della pittura murale pompeiana si articola in quattro stili distinti: a incrostazione, architettura in prospettiva, ornamentale e illusionismo.
  • Ogni stile di pittura presenta caratteristiche uniche, come l'imitazione del marmo nel primo stile o le elaborate decorazioni prospettiche del quarto stile.
  • Il processo di realizzazione della pittura murale iniziava con la preparazione del muro, applicando un intonaco di calce e pozzolana per ottenere una superficie liscia simile al marmo.
  • I colori utilizzati nelle pitture erano principalmente il sanguigno, bianco, giallo, ocra e verde, che venivano lucidati con una tecnica detta encausticazione.

Della pittura romana conosciamo molto poco perché di essa tutto è andato perduto, eccetto quella murale.

A Roma sono stati conservate poche testimonianza, mentre un grande repertorio proviene dagli scavi di Ercolano e di Pompei. Esaminando queste pitture si è dedotto che esse siano state effettuate a tempera e successivamente lucidate con cera liquida (tecnica a encausto). Nel corso del tempo, la pittura murale pompeiana ha subito un’evoluzione che si è snodata attraverso quattro fasi o stili.

1° stile: detto anche a incrostazione.

Con la pittura vengono imitati i rivestimenti di marmo. E’ una decorazione semplice di chiara ispirazione ellenistica e molto in voga durante il I e II a.c. Ne abbiamo un esempio nella Casa Sannitica di Ercolano

2° stile: detto anche dell’architettura in prospettiva. Con la pittura murale, che risale al I° secolo a.C., si imitano le architetture (colonne, fregi, addirittura quadri con cornici) in modo molto realistico. Ne troviamo un esempio in una parete della villa di Agrippa Postumo.

3° stile: chiamato anche ornamentale. La scena dipinta rappresenta paesaggi con piante fiorite ed episodi mitologici. L’esempio più significativo ci è fornito dalla villa di Arianna che risale al I° secolo d.C.

4° stile: detto dell’illusionismo, che richiama il trompe-l’œil moderno. In questo caso la pittura presenta delle decorazioni prospettiche molto elaborate anche dal punto di vista scenografico. Un esempio completo ci è dato da una scenografia teatrale, ritrovata ad Ercolano e risalente al I secolo d.C., proprio al tempo dell’eruzione del Vesuvio.

Tecniche di realizzazione murale

Come si procedeva nella realizzazione di una pittura murale?

Innanzitutto, con l’aiuto di un piccolo scalpello, dal muro venivano eliminate tutte le eventuali asperità. Successivamente, sul muro, si applicava l’ intonaco composto da calce e da un materiale ricco di silice, chiamato pozzolana. In questo modo la superficie della parete da dipingere acquistava quasi l’aspetto di una lastra di marmo. Quindi si passava all’esecuzione dello schizzo del disegno sull’intonaco ancora umido; il dipinto vero e proprio veniva eseguito più tardi, ad intonaco asciutto, stemperando i colori nella calce e nel latte. I colori erano sempre gli stessi: il sanguigno (chiamato anche pompeiano), il bianco, il giallo nelle varie sfumature, l’ocra, il verde. Terminato il dipinto, i colori venivano lucidati con un’apposita cera, bollita, e stemperata con olio e acqua di mare. Si passava infine all’encausticazione, cioè alla lucidatura utilizzando un panno fatto riscaldare su di un apposito braciere.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali fonti di conoscenza della pittura murale romana?
  2. Le principali fonti di conoscenza della pittura murale romana provengono dagli scavi di Ercolano e Pompei, poiché a Roma sono state conservate poche testimonianze.

  3. Quali sono le caratteristiche del 2° stile della pittura murale romana?
  4. Il 2° stile, noto come dell'architettura in prospettiva, imita architetture come colonne e fregi in modo realistico, risalente al I secolo a.C., con un esempio nella villa di Agrippa Postumo.

  5. Come veniva realizzata una pittura murale romana?
  6. La realizzazione iniziava eliminando asperità dal muro, applicando un intonaco di calce e pozzolana, disegnando uno schizzo sull'intonaco umido, e dipingendo a intonaco asciutto con colori stemperati in calce e latte, seguiti da lucidatura con cera.

  7. Quali colori erano comunemente usati nella pittura murale romana?
  8. I colori comunemente usati erano il sanguigno (pompeiano), il bianco, il giallo in varie sfumature, l'ocra e il verde, che venivano lucidati con cera bollita e acqua di mare.

Domande e risposte