Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il mosaico ha origini antiche, con tracce risalenti alle civiltà egiziane e cretesi, ma raggiunse il massimo sviluppo nell'età ellenistica e romana.
  • I romani perfezionarono l'arte del mosaico, sviluppando tecniche come il coccio pesto e introducendo diversi stili come l'opus sectile, tassellatum e vermiculatum.
  • Durante il periodo bizantino, il mosaico divenne fondamentale nelle decorazioni cristiane, con realizzazioni significative in città italiane come Ravenna e Venezia.
  • Nonostante un declino nel Rinascimento, il mosaico fu riscoperto nel Neoclassicismo per decorazioni mobiliari e gioielli e nel Novecento per decorazioni architettoniche.
  • Oggi, i mosaici si dividono in tipi romano, bizantino e moderno, usati per decorazioni interne ed esterne, sebbene spesso privi di alto valore artistico.

Indice

  1. Origini e diffusione del mosaico
  2. Tecniche e materiali del mosaico romano
  3. Evoluzione e specializzazione nell'arte musiva
  4. Rinascimento e riscoperta del mosaico
  5. Mosaico moderno e applicazioni attuali

Origini e diffusione del mosaico

Le prime tracce di decorazioni a mosaico sono state trovate nei monumenti dell’antica civiltà egiziana e presso civiltà che hanno preceduto il mondo greco classico, cioè quella cretese. Tuttavia, l’epoca di maggior fioritura dell’uso del mosaico è l’età ellenistica, cioè fra il IV e il I secolo a.C.

In questo periodo esso si diffusa nella Magna Grecia e in Sicilia. A quel tempo, il mosaico era utilizzato per la decorazione di pavimenti; inizialmente si ricorreva a dei sassolini colorati e, successivamente a dei marmi policromi.

Tecniche e materiali del mosaico romano

Il procedimento fu ripreso e perfezionato dai Romani. Nel ricorrere all’arte musiva (così viene chiamata l’arte del mosaico), essi facevano uso della tecnica del coccio pesto: si trattava di una miscela di cocci impastati con una sostanza legante ed usata per pavimentare edifici o per rivestire terrazze o vasche. In seguito, si cominciò ad inserire nei pavimenti dei pezzetti di marmo colorato al fine di creare dei disegni geometrici. Successivamente, si cominciarono ad usare tessere o tasselli di marmo a forma di cubo o di parallelepipedo che, assemblati, creavano motivi ornamentali e geometrici. Solo più tardi, l’evoluzione dell’arte musiva portò alla realizzazione di effetti pittorici per raffigurare delle scene come nei quadri: in questo caso le tessere erano di marmo, di pasta vitrea o delle pietre dure. Nell’antica Roma si distinguevano tre tipi di mosaico:

opus secticle che era formato da lastre di marmo, dalla forma irregolare

opus tassellatum costituito da tessere a forma di dado, le cui dimensioni erano diverse, ma i colori erano sempre gli stessi (bianco e nero)

opus vermiculatum, realizzato con piccole tessere colorate dalle forme più svariati per seguire il disegno da riprodurre. L’origine di questa tipologia di mosaico è orientale e, verosimilmente, il mosaico parietale deriva da questa tipologia.

Evoluzione e specializzazione nell'arte musiva

Il mosaico si ritrova anche successivamente all’epoca romana e all’incirca fino al XV secolo. Esso diventò la tecnica decorativa per eccellenza della cristianità bizantina. In Italia, un esempio molto significativo ci è fornito dalle chiese di Ravenna, Venezia, Roma, Aquileia e Siena. La realizzazione era effettuata da un gruppo di artisti ognuno dei quali era specializzato in un determinato compito. Infatti esistevano il pittore imaginarius che progettava il disegno preparatorio, il pittore parietario che riportava il disegno sulla parete ed infine l’artigiano musivarius che si occupava di applicare le tessere colorate.

Rinascimento e riscoperta del mosaico

Durante il Rinascimento, il mosaico fu poco diffuso a causa del rinnovamento generalizzato dell’arte e dei nuovi stili di pittura. Pertanto dal XV secolo in poi, esso rimase un appannaggio di poche maestranze specializzate.

Fra il Settecento e l’Ottocento, a causa del rinnovato interesse per il mondo classico ed in concomitanza con il formarsi del movimento del Neoclassicismo, il mosaico fu riscoperto ed utilizzato come intarsio dei mobili stile impero o nella fabbricazione dei gioielli.

Mosaico moderno e applicazioni attuali

Dagli inizi del Novecento in poi, si crearono alcune ditte industriali che favorirono la ripresa del mosaico, per essere utilizzato soprattutto nella decorazione di esterni o interni dal punto di vista architettonico. Anche l’arte si interessò del mosaico, come ci viene dimostrato dalle opere di artisti di fama internazionale come Sironi, Serverini e Klimt.

Oggi si ricorre a tre tipi di mosaico, certamente con poco interesse artistico perché già assemblati, ma comunque dall’aspetto gradevole. Abbiamo

• il mosaico romano che utilizza tessere di marmo, adoperate per realizzare fasce decorative, rosoni o tappeti inseriti in pavimenti interni

• il mosaico di tipo bizantino che, essendo formato da tessere vitree, dorate o di smalto,è molto più adatto a decorazioni parietali

• il mosaico moderno che si compone di tessere di vario tipo e di diversa grandezza a seconda dell’applicazione che ne vogliamo fare e che in genere sfrutta luci e volumi delle diverse sfaccettature.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine storica del mosaico e come si è evoluto nel tempo?
  2. Le prime tracce di decorazioni a mosaico risalgono all'antica civiltà egiziana e cretese, ma l'uso del mosaico fiorì maggiormente nell'età ellenistica. I Romani perfezionarono la tecnica, utilizzando il coccio pesto e successivamente tessere di marmo per creare disegni geometrici e pittorici.

  3. Quali erano i principali tipi di mosaico nell'antica Roma?
  4. Nell'antica Roma, i principali tipi di mosaico erano l'opus sectile, l'opus tassellatum e l'opus vermiculatum, ciascuno caratterizzato da diverse tecniche e materiali.

  5. Come si è sviluppato l'uso del mosaico nel periodo bizantino?
  6. Nel periodo bizantino, il mosaico divenne la tecnica decorativa per eccellenza, con esempi significativi nelle chiese di Ravenna, Venezia, Roma, Aquileia e Siena, realizzati da gruppi di artisti specializzati.

  7. Qual è stato il ruolo del mosaico durante il Rinascimento e il Neoclassicismo?
  8. Durante il Rinascimento, il mosaico fu poco diffuso a causa dei nuovi stili di pittura, ma nel Neoclassicismo fu riscoperto e utilizzato come intarsio nei mobili stile impero e nella fabbricazione di gioielli.

  9. Quali sono i tipi di mosaico utilizzati oggi e per quali scopi?
  10. Oggi si utilizzano tre tipi di mosaico: il mosaico romano per decorazioni interne, il mosaico bizantino per decorazioni parietali, e il mosaico moderno, che sfrutta luci e volumi per diverse applicazioni architettoniche.

Domande e risposte