Concetti Chiave
- I frontoni del Tempio di Atena Aphàia a Egina risalgono agli ultimi decenni dell'Età Arcaica, intorno al 500 a.C.
- Il frontone orientale, distrutto probabilmente durante i conflitti tra città fomentati dai Persiani, fu successivamente sostituito.
- Le decorazioni frontonali raccontano simbolicamente lo scontro tra Grecia e Persia, utilizzando miti antichi come quello delle guerre contro Troia.
- Nel XIX secolo, le sculture cadute e frammentarie furono trasportate in Germania e acquistate da Ludovico I di Baviera.
- Restaurate dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen, le sculture sono ora esposte nella Glyptothek di Monaco.
Indice
Il tempio di Atena Aphàia
I due frontoni (orientale e occidentale) del Tempio di Atena Aphàia sull'Isola di Egina sono datati agli ultimi decenni dell'Età Arcaica: sembra che entrambi fosserp stati realizzati intorno al 500 a.C., ma quello orientale fù distrutto, probabilmente in una delle lotte tra città fomentate dai Persiani, e sostituito dopo.
Narrazione mitologica e messaggio universale
Negli esempi più tardi di decorazione frontonale arcaica, la narrazione mitologica diviene protagonista e l'artista fa uso del linguaggio comune del mito per trasmettere valori e, nello stesso tempo, si rivolge a vicende lontane per prendere distanza dalla contigenza e inviare un messaggio universale. In questo caso i frontoni narrano simbolicamente lo scontro tra la Grecia e la Persia, tra Oriente e Occidente, attraverso la rappresentazione di un'altro, più antico, mitico scontro tra Est e Ovest: le guerre combattute dagli Egineti contro Troia.
Il destino delle sculture frontali
Agli inizi dell'Ottocento le sculture frontali, ormai cadute a terra e frammentarie, furono raccolte e inviate, via mare, in Germania, dove colui che sarebbe diventato Ludovico I di Baviera le acquistò.
Restaurate e ricomposte dallo scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, sono attualmente conservate a Monaco, nella Glyptothek. Essi risalgono al 510- 490 a.C ca. e sono fatti in marmo pario.