Concetti Chiave
- Il Doriforo di Policleto è un'opera iconica del V secolo a.C., rappresentante un atleta o eroe, originariamente realizzata in bronzo.
- L'originale del Doriforo è perduto, ma la sua fama ha portato alla creazione di numerose copie romane.
- La statua incarna i valori classici di equilibrio e misura, riflettendo l'importanza dell'agonismo nella cultura greca.
- Policleto ha applicato principi matematici di armonia, equilibrio e simmetria per creare un modello ideale di bellezza.
- La proporzione matematica della statua si basa su rapporti come uno a due o uno a tre, applicando calcoli precisi alle osservazioni visibili.
L'eredità del Doriforo
L'opera che sin dall'antichità ha reso celebre Policleto è il Doriforo ("portatore di lancia"), una statua che raffigura un atleta o forse un eroe, realizzata in bronzo intorno alla metà del V secolo a.C. L'originale è andato perduto ma, in virtù della sua fama, è stato riprodotto in molti esemplari ed è giunto fino a noi attraverso copie romane. Possiamo così apprezzare la perfezione di un'opera che costituisce il simbolo stesso dello spirito classico e dei suoi valori di equilibrio, misura e rifiuto dell'eccesso, oltre che dell'importanza che l'agonismo e il gesto atletico rivestono nella cultura greca.
Il canone di Policleto
Policleto costruisce un modello ideale di bellezza e perfezione: in cui realizza in modo magistrale i principi del Canone: armonia, equilibrio, simmetria. Il Doriforo non è una semplice copia del visibile, ma il risultato dell'applicazione di calcoli matematici alle osservazioni derivate dal visibile. Il modulo matematico di base della statua è l'altezza della testa, mentre i rapporti matematici che regolano la composizione delle singole parti del corpo sono di uno a due o di uno a tre: partendo per esempio dall'unghia, la falange è grande il doppio: il dito il triplo della falange; il palmo il doppio del dito; l'avambraccio il doppio del palmo, e così via.