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Concetti Chiave

  • Le abitazioni romane si dividevano in domus per i ricchi e insulae per i meno abbienti, con differenze significative nella complessità e nel lusso delle strutture.
  • Le domus erano strutture complesse con mura perimetrali, atrium centrale, cubicula, tablinium, e spesso un giardino o peristylium per il passeggio.
  • L'atrium delle domus aveva un impluvium per raccogliere l'acqua piovana ed era un punto focale per la vita domestica, come pranzi e conservazione di ritratti antenati.
  • Le insulae erano condomini multipiano con stanze affittate, cortili interni, e spesso spazi comuni come latrine, ma erano strutturalmente deboli e soggette a crolli.
  • Le insulae venivano costruite molto vicine per ottimizzare lo spazio urbano, con esempi come la Casa di Diana a Ostia Antica, che mostra l'uso di mattoni e la dedicazione a una dea.

Indice

  1. Le abitazioni romane
  2. Dettagli delle domus
  3. Tipi di atri e esempi
  4. Le insulae e la loro struttura
  5. Esempi di insulae

Le abitazioni romane

Le abitazioni delle città romane si dividevano in Le prime erano riservate ai cittadini più ricchi, ed erano infatti più sontuose, mentre le seconde, più semplici, erano abitate dai ceti meno abbienti.
Le domus erano costruzioni abbastanza complesse: erano protette da mura perimetrali che le isolavano dall’esterno e le principali aperture davano sull’interno.

La porta di ingresso portava al vestibulum e poi nelle fauces, dei corridoi che conducevano all’atrium.

Quest’ultimo era uno spazio ampio di pianta quadrangolare in cui si svolgevano i pranzi invernali attorno al focolare, e conteneva anche gli armadi con le imagines clipeatae (i ritratti degli antenati), i telai per le donne e un forziere con il denaro; l’atrium recava un’apertura in alto, che consentiva la raccolta dell’acqua piovana in una vasca detta impluvium.

Dettagli delle domus

Attorno all’atrio c’erano i cubicula, le varie stanze da letto, e di fronte alle fauces era situato il tablinium (dove si tenevano i pranzi estivi), che era affaincato dalle alae, due locali di servizio. Oltre il tablinium potevano trovarsi o l’hortus (giardino interno) o il peristylium, una zona con porticato che presentava un giardino ornamentale al centro ed era destinata al passeggio.

Attorno al peristylium si aprivano il triclinium, la sala da pranzo, e altri ambienti come gli oeci (sale da ricevimento) e gli exhedra (che erano come dei salotti moderni).

Tipi di atri e esempi

Per quanto riguarda gli atri, Vitruvio ne ha distinti ben 5 tipi: il tuscanico, il corinzio, il tetrastilo, il displuviato e il testudinato, in base alla loro conformazione.

Attualmente, nelle rovine di Pompei, possiamo osservare alcuni esempi di domus:in particolare la Casa delle Nozze e la Casa dei Vettii conservano ancora l’antica struttura, ed alcuni affreschi.

Le insulae e la loro struttura

Il resto della popolazione abitava invece in semplici costruzioni in muratura dette insulae.

Le insulae erano dei condomini a più piani, che avevano poche stanze (spesso affittate da chi le abitava), e presentavano un cortile interno e botteghe/magazzini al pian terreno. Nelle insulae molti erano gli spazi di uso comune: oltre al cortile spesso venivano condivisi dai condomini anche la latrina e gli eventuali luoghi di culto.

Talvolta le insulae raggiungevano addirittura gli 8 piani, ma non erano poi così forti: spesso infatti venivano distrutte da crolli o incendi dovuti alla precarietà della struttura.

Inoltre era consueto costruire le insulae molto vicine tra loro, così che ci fosse un ingresso comune: così facendo si sfruttavano al meglio gli spazi della città.

Esempi di insulae

Un esempio di insula che possiamo osservare è la Casa di Diana a Ostia Antica, un edificio a due piani dedicato alla dea sopracitata e costruito in mattoni.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali differenze tra le domus e le insulae nelle città romane?
  2. Le domus erano abitazioni sontuose riservate ai cittadini più ricchi, mentre le insulae erano costruzioni più semplici per i ceti meno abbienti. Le domus avevano una struttura complessa con spazi interni elaborati, mentre le insulae erano condomini a più piani con spazi comuni e spesso precarie.

  3. Quali erano le caratteristiche principali di una domus romana?
  4. Una domus era protetta da mura perimetrali, con un atrium centrale per i pranzi invernali e un impluvium per raccogliere l'acqua piovana. Attorno all'atrio c'erano cubicula e il tablinium per i pranzi estivi. Poteva includere un hortus o un peristylium con giardino ornamentale.

  5. Quali erano i rischi associati alla vita nelle insulae?
  6. Le insulae, spesso costruite fino a otto piani, erano strutturalmente deboli e soggette a crolli o incendi. La loro costruzione ravvicinata e l'uso di materiali meno resistenti contribuivano alla loro precarietà.

  7. Dove possiamo osservare esempi di domus e insulae oggi?
  8. Esempi di domus si trovano nelle rovine di Pompei, come la Casa delle Nozze e la Casa dei Vettii. Un esempio di insula è la Casa di Diana a Ostia Antica, un edificio a due piani dedicato alla dea Diana.

Domande e risposte