Concetti Chiave
- L'arte provinciale romana variava notevolmente, influenzata dalla storia e dalla cultura locale di ciascun territorio al momento della romanizzazione.
- La diffusione del modello urbano romano comportò la costruzione di edifici essenziali per il riconoscimento di una città, adattandosi alle preesistenze locali.
- Nelle regioni ellenizzate, il modello urbano romano si integrò con l'esistente cultura della polis, mentre in altre aree fu introdotto ex novo.
- Nonostante l'uso di modelli architettonici romani, l'assimilazione variava tra le provincie: ad esempio, gli anfiteatri furono accolti in Occidente e Africa, ma non in Grecia.
- Le terme, a differenza di altre strutture, furono accettate in modo uniforme in tutto l'impero, anche nelle regioni con tradizioni preesistenti come il ginnasio greco.
Indice
Arte provinciale e assimilazione culturale
L’arte nell’impero romano è definita di norma provinciale, perché prodotta nelle provincie. Però questa definizione non implica un’arte meno colta. Bisogna ragionare in termini di assimilazione culturale , diversa da regione a regione, perché dipendente dal grado della cultura locale al momento della romanizzazione e dall’epoca della romanizzazione stessa. La definizione “arte provinciale” comprende dunque realtà profondamente diverse, influenzate dalla storia di ciascun territorio e dal modo in cui esso fu romanizzato.
Diffusione del modello urbano romano
Il modello rappresentato dalla città si diffuse in tutto il mondo romanizzato: ciò significava che ogni città nel territorio dell’impero doveva essere dotata di alcuni edifici ritenuti indispensabili perché l’insediamento fosse riconosciuto come urbano. Naturalmente nelle regioni ellenizzate, dove la cultura della polis greca era nata o era stata introdotta, questo comportò la semplice aggiunta di edifici all’interno del tessuto urbano gia esistente. Nelle provincie occidentali, e in parte anche quelle africane, la conquista romana dovette introdurre ex novo il modello urbano, con molte nuove fondazioni o con la trasformazione in città di piccoli insediamenti già esistenti.
Influenza delle culture locali
Le diverse tipologie di edifici pubblici e privati furono dunque esportate in tutte le città dell’impero. Per la loro realizzazione furono seguiti di solito i modelli originariamente elaborati a Roma o in Italia. Tutto ciò avvenne però in modi differenti tra provincia e provincia, poiché le diverse culture locali influenzavano il modo in cui la romanità veniva assimilata e accettata. Per esempio la tipologia dell’anfiteatro fu rifiutata in Grecia e nel mondo orientale, mentre fu accettata in Africa e in Occidente, dove l’anfiteatro divenne uno degli edifici simbolo della romanizzazione. Al contrario, le terme si diffusero in modo omogeneo in tutto l’impero, anche nelle regioni ellenizzate dove già esisteva il ginnasio, edificio strettamente collegato alle terme.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato di "arte provinciale" nell'impero romano?
- Come si è diffuso il modello urbano romano nelle diverse regioni dell'impero?
- In che modo le culture locali hanno influenzato l'architettura romana nelle province?
L'arte provinciale si riferisce all'arte prodotta nelle province dell'impero romano, caratterizzata da un processo di assimilazione culturale che varia a seconda della storia e del grado di cultura locale al momento della romanizzazione.
Il modello urbano romano si è diffuso imponendo la costruzione di edifici essenziali per il riconoscimento di un insediamento come città, con adattamenti nelle regioni ellenizzate e nuove fondazioni o trasformazioni nelle province occidentali e africane.
Le culture locali hanno influenzato l'architettura romana determinando l'accettazione o il rifiuto di certi edifici, come l'anfiteatro, che fu rifiutato in Grecia ma accettato in Africa e Occidente, mentre le terme si diffusero uniformemente in tutto l'impero.