Concetti Chiave
- La decadenza dell'Impero Romano è legata alla transizione dal politeismo al cristianesimo, che ha minato l'autorità imperiale e le fondamenta sociali, portando a un cambio di strategia politica verso la religione.
- La Colonna Traiana, alta 40,50 metri, commemora le guerre contro le popolazioni germaniche, con rilievi fortemente contrastati e una narrazione non cronologica per enfatizzare eventi significativi.
- La rappresentazione sulla Colonna Traiana evidenzia un cambiamento nell'arte romana, includendo scene miracolose per la prima volta, indicativo di una nuova narrativa di potenza militare.
- L'Arco di Costantino, costruito tra il 312 e il 315 d.C., è un esempio di edificio di spoglio, utilizzando elementi preesistenti e celebrando il decennale dell'imperatore e il suo trasferimento della capitale a Costantinopoli.
- Sull'Arco di Costantino, l'episodio della libertatis dell'imperatore mostra una gerarchia rappresentativa, con l'imperatore al centro, evidenziando il concetto di potere e fedeltà attraverso le dimensioni delle figure.
Decadenza dell’Impero romano
I Romani erano tolleranti nei confronti delle religioni dei popoli sottomessi, ma con l’arrivo del cristianesimo diventano intolleranti; questo perché:- la fede cristiana è monoteista e loro sono politeisti.
- gli insegnamenti del cristianesimo li limitavano nelle loro azioni e minavano le fondamenta dell’impero (la fede cristiana ribadisce un concetto di uguaglianza, e ciò significava che l’imperatore, che tanto veniva osannato, diventava un comune; la fede ribadisce di non rubare e di non uccidere: con questi insegnamenti molti dei fedeli al cristianesimo smettono di andare in guerra, e lo stato si vede costretto a pagare mercenar, il che impoveriva lo stato).
All’inizio i Romani cercano di contrastare la diffusione della fede tramite le persecuzioni, ma poi decidono di farsi la fede amica, accettandola, ben presto diventa religione di stato e poi obbligatoria per tutto l’impero.
Colonna traiana
La colonna traiana è una colonna a scopo commemorativo, e racconta le storie delle guerre contro le popolazioni germaniche grazie a Marco Aurelio. Il fusto si compone di 19 rocchi, ed è alto 29,60 m; la costruzione è complessivamente alta 40,50 m. Il rilievo è più marcato e profondo, il che permette di generare forti contrasti chiaroscurali; Marco Aurelio viene rappresentato frontalmente, Traiano, invece, di profilo perché era già un personaggio conosciuto. La colonna è priva di entasi, e per questo motivo l’aspetto della colonna appare deformato e ondeggiante. L'ordine con cui sono narrati gli eventi, non è cronologico, né tanto meno casuale: gli avvenimenti più famosi e significativi si trovano in basso, visibili a tutti quanti. A differenza della colonna traiana, in quella aureliana scompare il concetto di dignità dei vinti: lo sconfitto viene trattato con durezza, è oggetto di scherno e rappresentato come perdente, il che ci fa capire che i Romani stessero cercando di ribadire la loro potenza alle altre popolazioni Notiamo anche che Giove Pluvio, ad un certo punto viene raffigurato un vecchio alato che apre le braccia e fa cascare l’acqua dannosa per il nemico, che permetterà loro di vincere la battaglia: per la prima volta nell’arte romana viene raffigurato un evento quasi miracoloso, e per la prima volta la forza dell’esercito romano non basta più.
Arco di Costantino
Fra il 312 e il 315 d.C., il Senato romano decreta la costruzione dell’ arco per la celebrazione del decennale di Costantino, che è stato il primo imperatore cristiano è colui che ha trasferito la capitale a Costantinopoli.Il monumento è un esempio di un edificio di spoglio, poiché formato da costruzioni preesistenti create per l’occasione. L’intera porzione dell’arco fino all’ altezza della cornice sopra risulta essere quella di un arco di trionfo dedicato ad Adriano.
La parte più significativa è quella dell’episodio della libertatis dell’ imperatore: l’imperatore è al centro di una composizione geometrica, seduto sul trono in posizione perfettamente frontale e immobile, circondato dai sudditi e dai consiglieri; questo è il momento in cui l'imperatore in assemblea nell’ Atheo distribuisce le terre a coloro che gli sono stati leali. Le figure sono trattate in maniera gerarchica: la dimensione con cui è rappresentato il personaggio è relativa alla sua importanza; individuiamo cinque differenti dimensioni: popolo (la più piccola), dignitari (suddivisi in tre dimensioni), e l’imperatore.
Domande da interrogazione
- Perché i Romani diventano intolleranti con l'arrivo del cristianesimo?
- Come viene rappresentato Marco Aurelio sulla Colonna Traiana?
- Qual è la differenza tra la Colonna Traiana e la Colonna Aureliana?
- Perché l'Arco di Costantino è considerato un edificio di spoglio?
- Cosa rappresenta l'episodio della libertatis dell'imperatore sull'Arco di Costantino?
I Romani diventano intolleranti con l'arrivo del cristianesimo perché la fede cristiana è monoteista e contrasta con il politeismo romano. Inoltre, gli insegnamenti del cristianesimo limitano le azioni dei Romani e minano le fondamenta dell'Impero.
Marco Aurelio viene rappresentato frontalmente sulla Colonna Traiana, mentre Traiano è raffigurato di profilo perché era già un personaggio conosciuto. La colonna presenta un rilievo marcato e profondo, che genera forti contrasti chiaroscurali.
A differenza della Colonna Traiana, sulla Colonna Aureliana scompare il concetto di dignità dei vinti. I Romani rappresentano lo sconfitto con durezza, oggetto di scherno e come perdente, per ribadire la loro potenza alle altre popolazioni.
L'Arco di Costantino è considerato un edificio di spoglio perché è formato da costruzioni preesistenti create per l'occasione. La parte più significativa dell'arco è quella dell'episodio della libertatis dell'imperatore, che è stata aggiunta al monumento.
L'episodio della libertatis dell'imperatore sull'Arco di Costantino rappresenta l'imperatore al centro di una composizione geometrica, seduto sul trono in posizione frontale e immobile. Questo momento rappresenta l'imperatore che distribuisce le terre a coloro che gli sono stati leali durante un'assemblea nell'Atheo.