Concetti Chiave
- L'Arco di Orange, eretto tra il 10 e il 20 d.C., simboleggia l'influenza urbana romana in Provenza.
- Posizionato fuori dalle mura nord della città, l'arco serviva a enfatizzare la presenza e il potere di Orange.
- Caratterizzato da tre fornici e colonne corinzie, con decorazioni che celebrano le vittorie di Cesare e Tiberio.
- Il secondo attico, aggiunto successivamente, potrebbe commemorare Germanico, generale trionfatore morto nel 19 d.C.
- Decorazioni belliche e motivi ellenistici sottolineano la sconfitta dei Galli e l'instaurazione della pax romana.
Indice
L'arco trionfale di Orange
Uno dei simboli della diffusione del modello urbano romano in tutto l’impero era l’arco trionfale, come dimostra la collocazione di quello eretto nella colonia romana di Orange in Provenza da Augusto o da Tiberio, tra il 10 e il 20 d.C. L’arco fu infatti innalzato a circa 100 metri all’esterno della porta nord delle mura cittadine, con una funzione prolettica 8 di anticipazione): la sua presenza e la sua forza simbolica dovevano segnalare quella della città.
Caratteristiche architettoniche e simboliche
L’arco ha tre fornici e colonne con capitelli corinzi; solo il fornice centrale è sovrastato dal frontone. Il secondo attico, al centro del quale è raffigurata una scena di battaglia, ha fatto pensare a un’aggiunta di poco successiva alla costruzione, forse per ricordare la scomparsa di Germanico, nipote di Augusto e generale trionfatore morto nel 19 d.C.
Decorazione e significato storico
La decorazione ha un contenuto esclusivamente bellico e commemora le vittorie di Cesare, Druso Maggiore e Tiberio e poi forse Germanico: tutto lo spazio disponibile è occupato con una sovrabbondanza ornamentale che comprende fregi d’armi ( ossia fregio raffigurante serie di armi diverse, di solito quelle del nemico sconfitto) , scene di battaglia e rilievi con cataste di armi, tutti motivi di tradizione ellenistica, ai quali sono aggiunti elementi dell’armamento gallico per chiarire l’identità dei nemici sconfitti. Il messaggio connesso alla collocazione extraurbana dell’arco è dunque chiaro: esso doveva commemorare e ricordare a chiunque entrasse in città la sconfitta gallica e la pax romana stabilita nella regione.