Concetti Chiave
- In ancient Rome, there were two main types of houses: domus for the wealthy, characterized by single-story masonry with few external openings, and insulae, multi-story buildings for the general population.
- Roman painting initially focused on triumphal themes, but much of what is known today comes from Pompeii and Herculaneum, utilizing fresco techniques from the Etruscans.
- Roman painting is divided into four styles: structural, imitating marble; architectural perspective, creating illusionary spaces; real wall, ornamental with small figures; and fantastic, with complex and theatrical perspectives.
- Roman sculpture was influenced by Greek art, especially after the looting of Greek temples, integrating Greek traditions with Roman practices, notably in portraiture and historical reliefs.
- Portraiture was a central genre in Roman art, with private and official uses, reflecting traditional values and often idealizing subjects, while historical reliefs celebrated significant events and figures.
Abitazioni ai tempi dei romani
Nell’antica Roma esistevano due tipologie di case: le domus e le insulae.La domus, la casa destinata ai ceti più alti e nobili, era un edificio in muratura a un solo piano a pianta rettangolare con poche aperture verso l’esterno: infatti, un alto e compatto muro perimetrale la isolava dalla città. La domus è divisa in varie parti ed è certamente più articolata rispetto alle insulae, di cui tratteremo a breve. La domus doveva mostrare anche il prestigio del suo proprietario.
Le insulae, invece, erano dei veri e propri condomini, con poche stanze a disposizione e solitamente in affitto, destinate alla maggior parte della popolazione - anche agli appartenenti ai ceti medio-alti - contrariamente alle domus, questi edifici si ergevano su più piani, nati con la funzione di sfruttare al meglio tutto lo spazio possibile, infatti i vari fabbricati venivano spesso addossati l’uno all’altro. I piani più cari erano quelli più vicini al terreno, siccome, in caso di crollo, chi viveva in basso aveva molte più possibilità di salvarsi.
Il primo genere di pittura che si sviluppò a Roma fu
quella trionfale, destinata, cioè, a illustrare le impre-
se vittoriose dei suoi condottieri. Si tratta di dipinti
che non sono arrivati fino a oggi,
I grandi proprietari terrieri possedevano spesso, oltre alla domus cittadina, una o più ville in campagna, destinate al riposo e agli svaghi. La villa costituiva il punto di snodo dell’organizzazione produttiva dell’intero territorio che la circondava.
Ancora più grandiose erano le ville imperiali, quelle, cioè, commissionate dagli imperatori.
Sempre destinati agli imperatori erano i palazzi imperiali, distinti dai palazzi normali per magnificenza, dimensioni e ricchezza. Il più smisurato dei palazzi imperiali fu la Domus Aurea commissionata dall’imperatore Nerone.
La pittura
La prima pittura romana fu quella trionfale, ma questi dipinti non sono arrivati fino ad oggi. Molto di ciò che si conosce della pittura romana lo si deve agli scavi di Pompei ed Ercolano.La pittura la pittura pompeiana (e romana) si manifesta all’interno delle case e la tecnica utilizzata dal è quella dell’affresco, utilizzata già dagli Etruschi.
Possiamo dividere la pittura romana in 4 stili:
Stile strutturale: imita un rivestimento in lastre di marmo pregiato di specie diverse (il marmo era molto costoso). Le lastre sono simulate modellando dello stucco che veniva in seguito colorato;
Stile dell’architettura in prospettiva: simula sulle pareti delle architetture prospettiche che dilatano illusoriamente lo spazio tramite colonne, lesene, trabeazioni, archi, frontoni, porte, mure di cinta, parapetti;
Stile della parete reale: stile puramente ornamentale, talvolta presenta eccessi di ornamenti. Possiamo trovare pareti decorate con piccole figure, colonnine eteree e candelabri. Pareti dipinte a tinta unita;
Stile fantastico: conserva le stesse caratteristiche del III stile, ma le prospettive architettoniche, tuttavia, sono del tutto fantasiose ed estremamente teatrali: la prospettiva è virtuosistica, complessa e moltiplicata in profondità. Le pareti delle stanze paiono dilatarsi artificiosamente all’infinito.
La scultura
Con la spoliazione dei templi greci e l'accumulo di sculture greche a Roma (dal 212 a.C. dopo il saccheggio di Siracusa) l’arte greca condiziona i romani che tendono a mettere insieme tradizione e influssi greci. A esprimere in maniera originale i più tipici valori della civiltà romana furono il ritratto e il rilievo storico-celebrativo.Fra i generi artistici, quello che più di ogni altro risulta inscindibilmente legato alla mentalità romana, interpretandone il lato più caratteristico e tradizionale, è senza dubbio il ritratto.
Tutte le famiglie patrizie (le sole ad averne il diritto) erano solite conservare nell’atrio delle proprie domus le maschere di cera dei defunti, questa è chiamata “ritrattistica privata”.
Al contrario del ritratto a uso privato , a partire dall’età augustea la ritrattistica ufficiale è caratterizzata da un compromesso fra la statuaria greca e un’immagine più idealizzata del soggetto.
Un'ulteriore tipologia caratteristica dell’arte romana è quella del rilievo storico celebrativo, un rilievo, cioè, che ha funzione di ricordare un avvenimento storico o di celebrare le imprese di un determinato personaggio.
Domande da interrogazione
- Quali erano le due principali tipologie di abitazioni nell'antica Roma e quali caratteristiche le distinguevano?
- Come veniva espressa la pittura romana e quali sono i quattro stili principali identificati?
- Qual era il genere artistico più legato alla mentalità romana e come si manifestava?
- Qual era la funzione delle ville imperiali e come si distinguevano dai palazzi imperiali?
- Come influenzò l'arte greca la scultura romana e quali tipologie caratteristiche emergono in questo contesto?
Nell'antica Roma, le due principali tipologie di abitazioni erano le domus e le insulae. La domus era destinata ai ceti più alti e nobili, caratterizzata da un edificio in muratura a un solo piano con poche aperture verso l'esterno, mentre le insulae erano condomini su più piani destinati alla maggior parte della popolazione, con stanze in affitto.
La pittura romana si esprimeva principalmente attraverso l'affresco, conosciuto grazie agli scavi di Pompei ed Ercolano. I quattro stili principali sono: lo stile strutturale, che imita il marmo; lo stile dell'architettura in prospettiva, che simula architetture sulle pareti; lo stile della parete reale, puramente ornamentale; e lo stile fantastico, con prospettive architettoniche fantasiose.
Il genere artistico più legato alla mentalità romana era il ritratto, che interpretava il lato più caratteristico e tradizionale della civiltà romana. Si manifestava attraverso la conservazione delle maschere di cera dei defunti nelle domus patrizie e attraverso la ritrattistica ufficiale, che combinava la statuaria greca con un'immagine più idealizzata del soggetto.
Le ville imperiali, commissionate dagli imperatori, erano ancora più grandiose delle ville private e costituivano il punto di snodo dell’organizzazione produttiva del territorio circostante. Si distinguevano dai palazzi imperiali, che erano destinati agli imperatori e si differenziavano per magnificenza, dimensioni e ricchezza, con la Domus Aurea di Nerone come esempio di estrema smisuratezza.
L'arte greca influenzò profondamente la scultura romana a seguito della spoliazione dei templi greci e dell'accumulo di sculture greche a Roma dal 212 a.C. Le tipologie caratteristiche che emergono in questo contesto sono il ritratto, che esprimeva i valori tipici della civiltà romana, e il rilievo storico-celebrativo, che aveva la funzione di ricordare eventi storici o celebrare le imprese di determinati personaggi.