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Arte etrusca e romana - pittura e scultura
Nell’arte etrusca vigeva l’utilizzo della stereotomia, l’insieme delle conoscenze geometriche relative alla tracciatura e al taglio dei blocchi/conci in pietra da taglio, riconosciamo l’isodoma dove tutti i corsi hanno altezza uguale
Veniva usato l’arco nelle murature per i varchi, quello utilizzato era l’arco a tutto sesto: è un arco con la freccia = luce/2
I romani utilizzarono meglio la tecnica dell’arco rispetto agli etruschi.
Arco di Volterra
Ha la luce di 4 m e una altezza di 7 m.
Ha due diverso tipi di pietra: tufo nei piedritti e calcarea nell’arco.
I templi: sono fatti con legno (colonne e tetto) mattoni (pareti) e creta (decorazioni), per questo motivo tutt’oggi non sono ben conservati. Da quel che ci racconta Vitruvio: hanno una pianta rettangolare spesso posta su un alto podio, attraverso un’unica ripida scalinata frontale si individua l’entrata rivolta verso Oriente, l’area è divisa in due zone: posteriore, coperta formata da 3 celle uguali, dedicate ognuna a diverse divinità, e dalla parte anteriore, una porticata, che fa la funzione di pronao.
L’ordine tuscanico, riportato da Vitruvio dato che le colonne in legno non si sono conservate, deriva da Tuscia, che erano i territori romanizzati dell’antica Etruria, le colonne tuscaniche sono prive di scanalature, non poggiano direttamente sullo stilobate, il fusto è stremato verso l’alto ma privo di enfasi, capitello più modesto e meno massiccio di quello dorico, l’abaco non sporge dall’echino, motivi decorativi: antefisse e acroteri. (testa di Gorgone, Tempio del Portonaccio)
L’architettura funeraria
L’uomo, secondo gli etruschi, ha bisogno di un luogo nel quale la sua individualità possa continuare a vivere in un ambiente intimo e famigliare, dopo la morte, per questo le tombe erano spesso decorate. Esse erano raggruppate nelle necropoli, città dei morti, e nonostante ci siano diversi generi i principali sono:
- Tombe ipogee: essere erano completamente scavate sotto terra, un esempio di queste è l’ipogeo dei Volumni, vi si accede da una ripida scala e si entra nell’atrio, in linea con l’entrata c’è la camera principale, questo ricorda la struttura delle domus, troviamo altre 8 stanze che sono le camere secondarie
- Tumoli: le tombe a tumolo sono dette così perché una volta costruite vengono ricoperte da un tumolo di terra, essi sono sostenuti da strutture di vario tipo, appoggiate a una struttura cilindrica detta tamburo, questa tomba è una pseudocupola formata da lastroni sovrapposti in filari via via sempre più verso l’interno, questa struttura fa da sostegno. La tomba dei rilevi posta nella necropoli della Banditaccia è interamente coperta da rilievi molto realistici eseguiti in stucco dipinto, questi svariati oggetti casalinghi per risaltare un concetto domestico
- Edicole: tombe costruite esclusivamente fuori terra, erano realizzate in pietra forma di tempio in miniatura, esse venivano solitamente utilizzate da persone più povere
La pittura etrusca
Questa è principalmente di tipo funerario.
Assume una notevole importanza perché costituisce la prima e più importante testimonianza dell’arte figurativa occidentale di epoca preromana, i generi tipici sono l’affresco e la pittura vascolare.
L’affresco: consiste nel dipingere su una parete quando l’intonaco è ancora fresco, in questo modo i colori diventano parte del muro. I pigmenti utilizzati dagli etruschi sono sempre di origine minerale. La pittura etrusca non è una pittura realistica, ma è legata agli schemi propri della tradizione figurativa antica, presenta appunto somiglianze con quella egizia: colori, linea, disegno simili; l’occhio è raffigurato dal davanti mentre tutto il resto di profilo, non c’è il senso della proporzione e vengono usati colori diversi per distinguere il sesso. La maggior parte di queste pitture parietali vengono dalla ricca necropoli di Tarquinia:
Tomba delle Leonesse: camera ipogea dove sono raffigurate due leonesse dipinte con vivacità in corrispondenza del timpano della parete, troviamo poi due danzatori, quello di destra che è colto a slanciare la gamba per far un passo di danza perciò scarica l’intero peso sul sinistro (per questo è dilatato), tale accorgimento viene definito espressionista, inoltre le parti del corpo sono deformate volontariamente per indirizzare l’attenzione su ciò che si intende esprimere.
Tomba dei Leopardi: Nell’affresco viene risaltata l’importanza della donna e questo ha un aspetto dinamico.
Pittura vascolare: sappiamo che gli etruschi utilizzarono con destrezza l’arte delle figure nere su sfondo rosso e viceversa.
Scultura etrusca
La grandezza e l’importanza degli Etruschi sta nel loro aver gettato le basi per la formazione di un nuovo modo di intendere l’arte, non partendo dall’ideale, per arrivare al reale, ma viceversa, partendo dal reale per arrivare ad un nuovo ideale.
Scultura in terracotta e in bronzo:
Terracotta: costruzione di canopi, “vasi” con volto umano geometricamente simbolico, possono presentare oro e tratti umani (al posto delle anse), la loro funzione è mantenere le ceneri. Altro tipo è la costruzioni di sarcofagi dove in molti viene rappresentata la moglie, il sarcofago degli sposi è uno die più importanti: ha un coperchio scolpito, teneva le ceneri e non il defunto, era lungo due metri e c’è un equilibrio simbolico e tratti completamente etruschi: la rigidità dei volti del sorriso arcaico è greca, mentre i dettagli come il vestiario, gli stivaletti e il copricapo della donna sono interamente etruschi. Notiamo l’intimità affettiva dei due soggetti nell’uomo che abbraccia teneramente la sposa.
Bronzo: erano famosi degli etruschi i bronzetti, statue di piccole dimensioni (es. Ombra della sera- nome inventato da D’Annunzio, troviamo un idea del simbolo e un viso realistico), grande opera bronzea è la Chimera D’Arezzo, un leone con una coda da serpente (che è stata rifatta, prima era posta con il viso all’attacco) e una seconda testa da capra, in questa opera troviamo tratti geometrici (come la criniera del leone) ma un corpo molto realistico. Questa è stata realizzata con la tecnica della cera persa dove troviamo una struttura di terracotta e cera che si fa scaldare e questa si scioglie, al suo posto viene messo il bronzo.
Statue etrusche
Apollo di Veio: statua in terracotta, notiamo la raffinata esecuzione di alcuni elementi come la ricercata acconciatura dei capelli, la presenza del sorriso arcaico, il complesso panneggio della veste e il sostegno decorativo fanno pensare che potesse essere fatta da un greco, tuttavia vediamo la statua in uno stato di instabilità, una novità etrusca.
Apollo dello Scasato: evidenti flussi grechi vengono ritrovati nel busto dell’Apollo dello Scasato, esso è rivenuto in più frammenti ed è stato ricomposto, rappresenta il giovane Apollo dalla folta e mossa capigliatura, occhi incavati, labbra regolari e carnose, muscolatura ben modellata e l’inclinazione della schiena e la rotazione della testa nel senso opposto mostrano un certo senso di naturalezza.
Arringatore: è il ritratto bronzeo di Metello, è un eccellete esempio del fatto che in età tarda gli Etruschi concepiscono il realismo nella scultura, esso non possiede né le proporzioni ideali proprie della statuaria classica, né la raffinata tecnica scultorea ellenistica. Il suo movimento con un volto severo e serio da una sensazione di grande dignità e equilibrio morale
L’architettura romana
Basa i propri schemi costruttivi sul principio dell’arco e della volta, in tal modo i sostegni si fondono con la copertura creando un insieme uniforme, continuo e solido. Le volte e gli archi spingono i propri sostegni verticali verso l’esterno con il rischio di farli crollare, per questo le murature romane sono molto spesse. Qui il sistema archivoltato sostituì quello architravato, questo era formato da archi che fanno da fondamenta.
La volta e la cupola
Volta: sistema di architettura che si basa sul principio dell’arco, questa è composta da tanti conci, tipi di volta:
∙ Volta a botte: generata da un immaginario arco a tutto sesto che scorre per due rette parallele
∙ Volta anulare: un tipo di volta a botte che ha le generatrici costituite da due cerchi concentrici
∙ Volta a crociera: nasce dall’intersezione di due volte a botte, le direttrici stanno sui 4 lati dell’ambiente da ricoprire
∙ Volta a padiglione: ottenuta dall’intersezione di due volte a botte che hanno le linee di imposta sui lati opposti dell’ambiente da ricoprire
∙ Volta a vela: simile ad un “fazzoletto gonfiato”
Cupola: è, geometricamente, una superficie di “rotazione” si ottiene facendo girare un semicerchio attorno ad un asse verticale.
Costruendo tutto ciò i soffitti non erano più piani ma a forma di volta
L’architettura generale, in particolare la formazione di archi/volte, era dettata dall’utilizzo della centina: costruzioni in legno alle quali vengono appoggiati i conci, queste poi sono sommerse dalla malta
Malta e Calcestruzzo
La malta è formata da:
- Un legante, la calce
- Uno o più aggregati, sabbia o pozzolana (costruire in acqua)
- Acqua
Unendo la malta alla ghiaia/ piccole scaglie irregolari di pietra-mattone si otteneva il calcestruzzo che veniva posto all’interno, ad esempio, delle murature per risparmiare moltissimo materiale, queste si chiamano murature a sacco.
I parametri murari
Sono la superficie dei muri a vista, questi erano eseguiti con apparecchiature di conci che sono chiamate:
- Opus incertum: (opera incerta) muro formato da piccole pietre di forme svariate
- Opus reticulatum: (opera reticolata), muro formato da elementi di pietra di forma tronco-piramidale, queste sono affogate nel calcestruzzo dalla punta e ne vediamo solo la base
- Opus spicatum: (opera a spiga), venivano usate pietre sagomate o mattoni, il disegno è molto decorativo ed assomiglia ad una spiga di grano/lisca di pesce
La disposizione degli accampamenti militari a pianta quadrata e divisi in 4 settori da due strade fra loro ortogonali, cardo e decumano fu l’esempio che i romani seguirono nelle terre conquistate, il territorio era divisi in appezzamenti regolari, le centuriae, secondo linee parallele e perpendicolari alle strade principali e secondarie, questa operazione, centuriazione, ha disegnato incisivamente le nostre terre.
L’architettura dell’utile
Quella dei romani era detta architettura dell’utile, poiché essi costruivano solo ciò che serviva, ad esempio:
Strade: la strada romana era larga 3m, formata da 3 strati e avevano una profondità di 1,5m. Lo strato inferiore era formato da ciottoli, quello intermedio da un miscuglio di sabbia e ghiaia, mentre la pavimentazione era data da ciottoli arrotondati ben battuti sulla sabbia. Alla lastricatura veniva data una forma convessa, in questo modo le acque andavano nei margini della strada e passavano per dei canali.
Ponti: i ponti in muratura si compongono da:
∙ Pile: strutture verticali con fondazioni entro l’alveo del fiume, sono protette dai rostri e rinforzare da un contrafforte per l’intera altezza fino ai parapetti.
∙ Arcate: sono a tutto sesto fatte in conci di pietra, l’archivolto è spesso modanato, cioè sagomato a fini decorativi
∙ Spalle: sono le strutture d’appoggio sulle sponde
∙ Carreggiata: costituisce la parte percorribile del ponte
Acquedotti: ne furono costruiti circa 11 nel Lazio, il più spettacolare è l’Acquedotto Claudio
Terme: erano dedicate allo svago, esse erano grandi bagni pubblici, tra le più importanti troviamo le terme di Traiano, in esse troviamo grandi vasche. L’ingresso era dato dalla piscina, da essa si passava a vasche di diverse temperature, inoltre, attorno, troviamo anche palestre e giardini. Per scaldare l’acqua i romani usavano “L’Ipocausto delle terme”: creavano una intercapedine tra pavimento ì-base e muro-parete verticali, dalla quale usciva aria calda.
Fognature: veniva utilizzato anche qua l’arco.
Mura cittadine: sono poche le testimonianze rimasteci dell’architettura romana, le Mura serviane e quelle aureliane ne costituiscono il resto più importante, le prime sono precedute da un fossato, composte, inizialmente, da grandi blocchi di tufo posti uno sopra l’altro in maniera isodoma.
I Templi
Per quanto riguarda i templi i romani devono molto a greci ed etruschi, questi tuttavia presentono una novità: l’abside, uno spazio a pianta semicircolare che si colloca in corrispondenza del lato opposto all’ingresso. Il tempio romano si elevava su un alto podio con scale su uno dei lati brevi.
Ricordiamo:
Tempio circolare periptero, presenta un ordine corinzio, manca il crepidoma, troviamo 20 colonne scanalate, attualmente prive di trabeazione
Tempio pseudoperiptero, presenta un ordine ionico, manca il crepidoma, è tetrastilo, prostilo, pseudoperiptero
Pantheon- 120d.C.
Il Pantheon racchiude tutte le qualità ritenute da Vitruvio indispensabili:
• Bellezza, perché stupisce, entrando in esso si aveva una sorpresa
• Robustezza, perché lo spessore del cilindro ha 6m di profondità, esso è alleggerito all’interno da nicchie, all’interno della muratura ci sono dei vuoti, furono costruiti archi nel muro per scaricare il peso sovrastante.
h del tamburo = h della volta, perciò la copertura è una sfera perfetta fatta in calcestruzzo che presentava 5 file di cassettoni per funzioni estetiche e strutturali: alleggeriscono la struttura e ne danno solidità, infine, la cupola, andando verso l’imposta diventa sempre più grande e spessa, per resistere alle spinte
• Funzionale, sa contenere tante persone
Un tempo, quando si entrava nel pantheon, non ci si aspettava l’enorme struttura interna, vi era una stretta via porticata che portava alla cupola, oggi meno perché da fuori si vede la cupola.
Il pronao è composto da 4 file da 8 colonne corinzie a fusto liscio, si dice che la trabeazione del pronao fosse rivestita da bronzo, asportato nel 17esimo secolo, in realtà questo bronzo fu usato per costruire i baldacchini dei Bernini, cannoni posti a castel sant’Angelo
Nell’arte etrusca vigeva l’utilizzo della stereotomia, l’insieme delle conoscenze geometriche
relative alla tracciatura e al taglio dei blocchi/conci in pietra da taglio, riconosciamo l’isodoma
dove tutti i corsi hanno altezza uguale
Veniva usato l’arco nelle murature per i varchi, quello utilizzato era l’arco a tutto sesto:
È un arco con la freccia = luce/2
I romani utilizzarono meglio
La tecnica dell’arco rispetto
agli etruschi.
Arco di Volterra:
Ha la luce di 4m e una altezza di 7m
Ha due diverso tipi di pietra: tufo nei
piedritti e calcarea nell’arco
I templi: sono fatti con legno (colonne e tetto) mattoni (pareti) e creta (decorazioni), per
questo motivo tutt’oggi non sono ben conservati. Da quel che ci racconta Vitruvio: hanno
una pianta rettangolare spesso posta su un alto podio, attraverso un’unica ripida scalinata
frontale si individua l’entrata rivolta verso Oriente, l’area è divisa in due zone: posteriore,
coperta formata da 3 celle uguali, dedicate ognuna a diverse divinità, e dalla parte anteriore,
una porticata, che fa la funzione di pronao.
L’ordine tuscanico, riportato da Vitruvio dato che le colonne in legno
non si sono conservate, deriva da Tuscia, che erano i territori
romanizzati dell’antica Etruria, le colonne tuscaniche sono prive di
scanalature, non poggiano direttamente sullo stilobate, il fusto è
stremato verso l’alto ma privo di enfasi, capitello più modesto e meno
massiccio di quello dorico, l’abaco non sporge dall’echino, motivi
decorativi: antefisse e acroteri. (testa di Gorgone, Tempio del
Portonaccio)
L’architettura funeraria
L’uomo, secondo gli etruschi, ha bisogno di un luogo nel quale la sua individualità possa
continuare a vivere in un ambiente intimo e famigliare, dopo la morte, per questo le tombe
erano spesso decorate. Esse erano raggruppate nelle necropoli, città dei morti, e nonostante
ci siano diversi generi i principali sono:
Tombe ipogee: essere erano completamente scavate sotto terra, un esempio di
queste è l’ipogeo dei Volumni, vi si accede da una ripida scala e si entra nell’atrio, in
linea con l’entrata c’è la camera principale, questo ricorda la struttura delle domus,
troviamo altre 8 stanze che sono le camere secondarie
Tumoli: le tombe a tumolo sono dette così perché una volta costruite vengono
ricoperte da un tumolo di terra, essi sono sostenuti da strutture di vario tipo,
appoggiate a una struttura cilindrica detta tamburo, questa tomba è una pseudocupola
formata da lastroni sovrapposti in filari via via sempre più verso l’interno, questa
struttura fa da sostegno. La tomba dei rilevi posta nella necropoli della Banditaccia è
interamente coperta da rilievi molto realistici eseguiti in stucco dipinto, questi svariati
oggetti casalinghi per risaltare un concetto domestico
Edicole: tombe costruite esclusivamente fuori terra, erano realizzate in pietra forma di
tempio in miniatura, esse venivano solitamente utilizzate da persone più povere
La pittura etrusca
Questa è principalmente di tipo funerario.
Assume una notevole importanza perché costituisce la prima e più importante testimonianza
dell’arte figurativa occidentale di epoca preromana, i generi tipici sono l’affresco e la pittura
vascolare.
L’affresco: consiste nel dipingere su una parete quando l’intonaco è ancora fresco, in
questo modo i colori diventano parte del muro. I pigmenti utilizzati dagli etruschi sono
sempre di origine minerale. La pittura etrusca non è una pittura realistica, ma è legata
agli schemi propri della tradizione figurativa antica, presenta appunto somiglianze con
quella egizia: colori, linea, disegno simili; l’occhio è raffigurato dal davanti mentre tutto
il resto di profilo, non c’è il senso della proporzione e vengono usati colori diversi per
distinguere il sesso. La maggior parte di queste pitture parietali vengono dalla ricca
necropoli di Tarquinia:
Tomba delle Leonesse: camera ipogea dove sono raffigurate due leonesse
dipinte con vivacità in corrispondenza del timpano della parete, troviamo poi due
danzatori, quello di destra che è colto a slanciare la gamba per far un passo di
danza perciò scarica l’intero peso sul sinistro (per questo è dilatato), tale
accorgimento viene definito espressionista, inoltre le parti del corpo sono
deformate volontariamente per indirizzare l’attenzione su ciò che si intende
esprimere
Tomba dei Leopardi: Nell’affresco viene risaltata l’importanza della donna e
questo ha un aspetto dinamico
Pittura vascolare: sappiamo che gli etruschi utilizzarono con destrezza l’arte delle figure
nere su sfondo rosso e viceversa
Scultura etrusca
La grandezza e l’importanza degli Etruschi sta nel loro aver gettato le basi per la formazione
di un nuovo modo di intendere l’arte, non partendo dall’ideale, per arrivare al reale, ma
viceversa, partendo dal reale per arrivare ad un nuovo ideale.
Scultura in terracotta e in bronzo:
canopi,
Terracotta: costruzione di “vasi” con volto umano geometricamente simbolico,
possono presentare oro e tratti umani (al posto delle anse), la loro funzione è mantenere le
il
ceneri. Altro tipo è la costruzioni di sarcofagi dove in molti viene rappresentata la moglie,
sarcofago degli sposi è uno die più importanti: ha un coperchio scolpito, teneva le ceneri e
non il defunto, era lungo due metri e c’è un equilibrio simbolico e tratti completamente
etruschi: la rigidità dei volti del sorriso arcaico è greca, mentre i dettagli come il vestiario, gli
stivaletti e il copricapo della donna sono interamente etruschi. Notiamo l’intimità affettiva dei
due soggetti nell’uomo che abbraccia teneramente la sposa.
Bronzo: erano famosi degli etruschi i bronzetti, statue di piccole dimensioni (es. Ombra della
sera- nome inventato da D’Annunzio, troviamo un idea del simbolo e un viso realistico),
grande opera bronzea è la Chimera D’Arezzo, un leone con una coda da serpente (che è stata
rifatta, prima era posta con il viso all’attacco) e una seconda testa da capra, in questa opera
troviamo tratti geometrici (come la criniera del leone) ma un corpo molto realistico. Questa è
stata realizzata con la tecnica della cera persa dove troviamo una struttura di terracotta e
cera che si fa scaldare e questa si scioglie, al suo posto viene messo il bronzo
Statue etrusche
Apollo di Veio: statua in terracotta, notiamo la raffinata esecuzione di alcuni elementi come
la ricercata acconciatura dei capelli, la presenza del sorriso arcaico, il complesso panneggio
della veste e il sostegno decorativo fanno pensare che potesse essere fatta da un greco,
tuttavia vediamo la statua in uno stato di instabilità, una novità etrusca.
Apollo dello Scasato: evidenti flussi grechi vengono ritrovati nel busto dell’Apollo dello
Scasato, esso è rivenuto in più frammenti ed è stato ricomposto, rappresenta il giovane Apollo
dalla folta e mossa capigliatura, occhi incavati, labbra regolari e carnose, muscolatura ben
modellata e l’inclinazione della schiena e la rotazione della testa nel senso opposto mostrano
un certo senso di naturalezza.
Arringatore: è il ritratto bronzeo di Metello, è un eccellete esempio del fatto che in età tarda
gli Etruschi concepiscono il realismo nella scultura, esso non possiede né le proporzioni ideali
proprie della statuaria classica, né la raffinata tecnica scultorea ellenistica. Il suo movimento
con un volto severo e serio da una sensazione di grande dignità e equilibrio morale
L’architettura romana
Basa i propri schemi costruttivi sul principio dell’arco e della volta, in tal modo i sostegni si
fondono con la copertura creando un insieme uniforme, continuo e solido. Le volte e gli archi
spingono i propri sostegni verticali verso l’esterno con il rischio di farli crollare, per questo le
murature romane sono molto spesse. Qui il sistema archivoltato sostituì quello architravato,
questo era formato da archi che fanno da fondamenta.
La volta e la cupola
Volta: sistema di architettura che si basa sul principio dell’arco, questa è composta da tanti
conci, tipi di volta:
∙ Volta a botte: generata da un immaginario arco a tutto sesto che scorre per due rette
parallele
∙ Volta anulare: un tipo di volta a botte che ha le generatrici costituite da due cerchi
concentrici
∙ Volta a crociera: nasce dall’intersezione di due volte a botte, le direttrici stanno sui 4
lati dell’ambiente da ricoprire
∙ Volta a padiglione: ottenuta dall’intersezione di due volte a botte che hanno le linee di
imposta sui lati opposti dell’ambiente da ricoprire
∙ Volta a vela: simile ad un “fazzoletto gonfiato”
Cupola: è, geometricamente, una superficie di “rotazione” si ottiene facendo girare un
semicerchio attorno ad un asse verticale.
Costruendo tutto ciò i soffitti non erano più piani ma a forma di volta
L’architettura generale, in particolare la formazione di archi/volte, era dettata dall’utilizzo
della centina: costruzioni in legno alle quali vengono appoggiati i conci, queste poi sono
sommerse dalla malta
Malta e Calcestruzzo
La malta è formata da:
Un legante, la calce
o Uno o più aggregati, sabbia o pozzolana (costruire in acqua)
o Acqua
o
Unendo la malta alla ghiaia/ piccole scaglie irregolari di pietra-mattone si otteneva il
calcestruzzo che veniva posto all’interno, ad esempio, delle murature per risparmiare
moltissimo materiale, queste si chiamano murature a sacco.
I parametri murari
Sono la superficie dei muri a vista, questi erano eseguiti con apparecchiature di conci che
sono chiamate:
Opus incertum: (opera incerta) muro formato da piccole pietre di forme svariate
Opus reticulatum: (opera reticolata), muro formato da elementi di pietra di forma
tronco-piramidale, queste sono affogate nel calcestruzzo dalla punta e ne vediamo solo
la base
Opus spicatum: (opera a spiga), venivano usate pietre sagomate o mattoni, il disegno è
molto decorativo ed assomiglia ad una spiga di grano/lisca di pesce