Concetti Chiave
- Fino al IV secolo a.C., i Romani non avevano una marina militare, utilizzando le navi da guerra per la prima volta nel 338 a.C. dopo la conquista di Azio.
- La costruzione di una potente flotta militare divenne necessaria durante la prima guerra punica per contrastare Cartagine, portando alla vittoria a Milazzo nel 260 a.C.
- I Romani inizialmente imitarono le navi etrusche, greche e cartaginesi, apportando poi innovazioni come il "corvus" per facilitare gli arrembaggi.
- Le navi romane evolsero da quadriremi e quinqueremi più pesanti alle più agili biremi, che furono decisive nella vittoria di Augusto ad Azio nel 31 a.C.
- Tutte le navi erano dotate di rostri, robusti speroni di ferro a tre punte, utilizzati per speronare e danneggiare le navi nemiche.
L'origine della marina romana
Fino al IV secolo a.C., i Romani non ebbero una marina militare vera e propria. Essi usarono per la prima violta le navi da guerra nel 338 a.C., quando, conquistata Azio, portarono a Roma le prue (= rostra) di alcune navi nemiche per appenderle come ornamento della tribuna del Foro da cui gli oratori erano soliti arringare il popolo.
Per questo motivo, tale tribuna veniva chiamata “rostra”. Fu soltanto la prima guerra punica che rese necessaria la costruzione di una flotta militare potente, in grado da tener testa a quella cartaginese. La prima grande battaglia navale avvenne a Milazzo, nel 260 a.C. in cui Cartagine fu sconfitta e con essa iniziò la conquista del Mediterraneo che i Romani chiamarono orgogliosamente “Mare nostrum”.Innovazioni navali romane
Inizialmente le navi romane imitavano quelle etrusche, poi quelle greche ed infine quelle cartaginesi ed illiriche. Tuttavia, i Romani apportarono un’importante modifica: il “corvus” o “harpago”. Si trattava di un ponte levatoio girevole che permetteva ai soldati (=classarii) di andare all’0arrembaggio della nave avversaria dopo che quest’ultima era stata affiancata e agganciata dal robusto arpione del “corvus”. In questo era come se la lotta avvenisse sulla terra ferma, una modalità in cui le truppe romane erano molto esperte. Le navi più pesanti erano anche munite di torri (= naves turritae) che permettevano di s cagliare materiale bellico dall’alto. Dai Cartaginesi, i Romani imitarono le navi quadriremi e quinqueremi a cui, tuttavia, ben presto furono preferite le biremi, perché più agili e veloci. Fu proprio con le biremi (chiamate anche “liburnae” perché usate dai Liburni, un popolo illirico dedito alla pirateria) che Augusto sconfisse le pesanti navi da guerra dui Antonio e Cleopatra presso il promontorio di Azio, nel 31 a.C. Esistevano anche le “naves speculatorie” o navi da ricognizione, molto leggere e veloci.
Strategie e vittorie navali
Tutte le navi erano fornite di rostri, una specie di robusto sperone di ferro a tre punte, che serviva per speronare e squarciare le fiancate delle navi nemiche.
Domande da interrogazione
- Quando i Romani iniziarono a utilizzare una marina militare?
- Quale innovazione apportarono i Romani alle navi da guerra?
- Quali tipi di navi preferivano i Romani e perché?
I Romani iniziarono a utilizzare una marina militare nel 338 a.C., quando conquistarono Azio e portarono a Roma le prue di alcune navi nemiche.
I Romani introdussero il "corvus" o "harpago", un ponte levatoio girevole che permetteva ai soldati di abbordare le navi nemiche.
I Romani preferivano le biremi, chiamate anche "liburnae", perché erano più agili e veloci rispetto alle navi più pesanti come le quadriremi e quinqueremi.