Concetti Chiave
- Cesare sconfisse i pompeiani a Tapso nel 46 a.C., consolidando il suo dominio con una profonda attività spionistica e una serie di trionfi contro re stranieri.
- Con la vittoria a Munda nel 45 a.C., Cesare eliminò Gneo Pompeo, affermandosi come il nuovo padrone di Roma e celebrando un trionfo contro un romano.
- Nonostante il suo successo militare, Cesare non riuscì a definire istituzionalmente il suo potere, causando insoddisfazione tra i ceti importanti di Roma.
- Cesare si fece eleggere console e dittatore per diverse volte, ma la dittatura a vita lo distanziò dall'idea di essere incoronato re.
- Durante i Lupercali, Marco Antonio tentò di incoronare Cesare, dimostrando il suo tentativo di tastare l'umore della folla e la sua importanza nel determinare il destino politico.
Indice
La vittoria di Cesare a Tapso
Dopo Zela, a Tapso (lungo la costa della Tunisia) Cesare sconfisse alcuni pompeiani riorganizzati, nel 46 a.C.
Il trionfo di Cesare a Roma
Dal Ponto, infatti, rientrò a Roma, dove riorganizzò l’offensiva finale contro i pompeiani (che aveva già sconfitto in Spagna prima di partire contro Pompeo), i quali cercavano di trovare rinforzi in Oriente, sicché avevano raggiunto la Tunisia; Cesare, grazie ad una profonda attività spionistica, aveva capito che essi avevano l’appoggio di Giuba (il re numida), quindi riuscì a raggirare questa manovra con cui tentavano di stritolarlo e nel 46 elimina gli ultimi pompeiani.
A questo punto può celebrare i quattro trionfi consecutivi, per le vittorie riportate su Tolomeo, Farnace e Giuba (quindi, ad essere vinti sono tutti re stranieri); dalla Tunisia Cesare passa in Spagna e Munda, nel 45 a.C., fa fuori Gneo Pompeo, figlio di Pompeo, che è il primo trionfo contro un romano: con queste battaglie Cesare era il nuovo padrone di Roma.L'incertezza istituzionale di Cesare
Cesare fu ucciso, mentre Augusto riuscì a fare ciò che suo padre adottivo non fece, per la incertezza con cui il suo grande genio politico e militare non riuscì a definire istituzionalmente la propria persona, una sorta di incertezza istituzionale che scontentò tutti: infatti, dal 49 a.C. al 44 a.C. si fece eleggere console quattro volte consecutive e, contemporaneamente, si fece nominare per cinque volte dittatore, dopodiché assunse la dittatura a vita, avendo capito che il popolo romano e l’aristocrazia senatoria non avrebbe amato incoronarlo re (la sua incertezza era legata agli umori dei ceti più importanti).
Il popolo di Roma e Cesare
Cesare tastò l’opinione della folla, perché contrariamente a Cicerone e a Pompeo capì molto bene che era il popolo di Roma, inteso anche come gruppo di tutti i soldati usciti e caduti in guerra il ceto più importante, quello che avrebbe determinato i destini di un generale e capo di governo; egli tastò l’umore della folla in occasione dei Lupercali, durante i quali era spettatore insieme al Senato, di fronte alla curia romana, su un palco, quando Antonio (il suo generale più importante), che correva nudo, arrivato sotto il palco di Cesare (secondo Plutarco) provò ad incoronarlo ponendogli la corona.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali vittorie di Cesare prima della sua uccisione?
- Perché Cesare non riuscì a definire istituzionalmente la propria persona?
- Come Cesare cercò di tastare l'opinione pubblica romana?
Cesare sconfisse i pompeiani a Tapso nel 46 a.C. e successivamente a Munda nel 45 a.C., consolidando il suo potere a Roma con vittorie su re stranieri e su Gneo Pompeo, figlio di Pompeo.
Cesare non riuscì a definire istituzionalmente la propria persona a causa dell'incertezza legata agli umori del popolo romano e dell'aristocrazia senatoria, che non avrebbero accettato di incoronarlo re.
Cesare cercò di tastare l'opinione pubblica durante i Lupercali, quando Antonio tentò di incoronarlo con una corona, per capire l'umore del popolo e la sua accettazione come leader.