Concetti Chiave
- Dopo le guerre puniche, Roma si concentrò sull'espansione territoriale, occupando la Spagna e mirando a Oriente.
- Roma affrontò con successo i conflitti con Siria e Macedonia, trasformandoli in province romane dopo vittorie decisive.
- L'imperialismo romano diede origine a nuove esigenze economiche e politiche, modificando la politica estera di Roma.
- Per gestire i nuovi territori, Roma istituì ruoli come proconsoli e governatori, con amministrazione simile a un potere assoluto.
- Gli abitanti delle province erano soggetti a obblighi fiscali e militari distinti, con i tributi raccolti dai pubblicani.
Indice
Riorganizzazione dei territori conquistati
Terminate le guerre con Cartagine, Roma dovette riorganizzare i territori conquistati. Nel 197 a.C si occupó della spagna, che venne divisa in:
• Spagna ulteriore;
• Spagna citeriore.
Espansione verso Oriente
Il desiderio di Roma, infatti, era quello di mantenere i propri possedimenti cercando di espandersi anche verso Oriente, dove si trovavano i regni di Siria, Egitto e Macedonia.
L'occupazione di questi territori avvenne attraverso delle guerre che videro il successo di Roma.Conflitti in Siria e Macedonia
Il conflitto in Siria coinvolse anche le città greche perché il re siriano, Antioco III, penetrò con il suo esercito. Fu sconfitto nel 191 a.C dai romani alle Termopili. Con la guerre di Siria, dunque, diversi territori dell'Asia minore entrarono subito in possesso dei romani.
per quanto riguarda laMacedonia, vi furono tre guerre. L'ultima delle guerra, scoppiata nel 171 a.C, si concluse nel 168 a.C, con la vittoria dei romani a Pidna. Ci vollero 20 anni per sedare completamente le ribellioni e rendere anche la Macedonia una provincia romana. L'imperialismo romano dunque condusse a scelte politiche nuove che dovevano soddisfare nuove esigenze economiche. A Roma dunque la politica estera assunse un ruolo importante e, se prima delle tre guerre puniche, Roma dominava solo l'Italia centro meridionale, dopo poco più di un secolo aveva già ottenuto il dominio assoluto su tutto il mediterraneo.
Gestione delle nuove province
Per gestire i nuovi territori Roma creò gradualmente nuovi ruoli e nuovi incarichi in modo da gestire le province dal pinto di vista militare e politico. Le nuove province vennero affidare ai proconsoli e ai proprietari. Ogni governatore, infatti, doveva amministrare la giustizia, gli eserciti, l'economia fiscale con la riscossione dei tributi e aveva un mandato annuale che non poteva essere prorogato. Questo perché i proconsoli avevano una gestione che era molto simile ad un potere assoluto.
Amministrazione e obblighi delle province
La carica per governare dunque consentiva di prendere decisioni che non potevano essere messe in discussione neanche dai tribuni della plebe. Gli abitanti delle province erano considerati dei sudditi e avevano obblighi militari e fiscali diversi sia dai romani che dai cittadini italici. Ogni provinciale, infatti, doveva pagare un'imposta fondiaria che riguardava tutti coloro che avevano proprietà terriere, dovevano pagare le imposte indirette la dove sfruttassero miniere, cave o terreni che appartenevano al demanio. Per quanto riguarda la discussione dei tributi il ruolo successivamente venne affidato ai pubblicani, che erano dei veri e propri esattori.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle guerre con Cartagine per Roma?
- Come Roma gestiva le nuove province conquistate?
- Quali obblighi avevano gli abitanti delle province romane?
Dopo le guerre con Cartagine, Roma dovette riorganizzare i territori conquistati, espandendosi verso Oriente e gestendo nuove province attraverso proconsoli e proprietari.
Roma creò nuovi ruoli e incarichi per gestire le province dal punto di vista militare e politico, affidandole a proconsoli e proprietari con un mandato annuale.
Gli abitanti delle province erano considerati sudditi e dovevano pagare imposte fondiarie e indirette, con la riscossione dei tributi affidata ai pubblicani.