Concetti Chiave
- Il ruolo del pretore si evolve con l'aumento delle province, svolgendo funzioni giudiziarie, politiche e militari.
- Gli edili gestiscono mercati, infrastrutture urbane e archivi, oltre a organizzare giochi pubblici.
- La questura si espande da carica economica a parte integrante del Senato sotto Silla, con un numero crescente di questori.
- Marco Livio Druso propose riforme per bilanciare il potere tra senatori ed equites, aumentando il numero di senatori e redistribuendo terre.
- Le riforme di Druso incontrarono resistenza, culminando nel suo assassinio e nell'inizio di tensioni con gli alleati italici.
Indice
Ruolo dei pretori e degli edili
Fino a Silla, il pretore aveva competenze giudiziarie e politiche (comandava gli eserciti e, in qualità di pro-pretore, poteva governare le province). Con l'aumento del numero delle province, il numero dei pretori cresceva. L’unico modo per Roma di non ampliare la propria classe dirigente era di non creare nuovi magistrati, ma semmai di aumentare i pretori.
Gli edili (in origine quattro) si occupano della cura dei mercati, della viabilità, dell’approvvigionamento delle città e, da quando sono nati, custodiscono gli archivi. Si occupano anche dell’organizzazione dei giochi pubblici.
Evoluzione della questura
La questura, carica che solo a partire da Silla dava accesso al Senato, era essenzialmente una carica economica. I questori si occupavano della gestione del tesoro. All’inizio erano in due, ma il loro numero crebbe fino a 40 all’epoca di Cesare. Questo perché affiancavano i governatori delle province per controllarne la gestione economica. Inoltre, questo permetteva un allargamento di metà della classe dirigente senatoria.
Il Senato, un organo sostanzialmente omogeneo, già dopo la Seconda Guerra Punica, cominciò ad avere ingenti capitali economici e, di conseguenza, vedute, atteggiamenti e ideologie molto diverse.
Riforme di Marco Druso
Nel 91 a.C., Marco Livio Druso, figlio dell’omonimo e acerrimo nemico di Tiberio Gracco, divenne tribuno e presentò una serie di riforme che miravano a ricreare un nuovo assetto politico. Il pacchetto legislativo includeva una serie di provvedimenti per soddisfare diverse fazioni politiche e ottenere l'approvazione generale.
- I tribunali, che per la legge giudiziaria erano stati affidati agli equites, sarebbero dovuti tornare ai senatori.
- Gli equites sarebbero stati inclusi nel Senato, anche senza aver ricoperto magistrature. Così, il Senato sarebbe passato da 300 a 600 membri.
- Era prevista una redistribuzione di terra e la fondazione di colonie per soddisfare le esigenze della plebe urbana.
- Gli alleati italici, i cui territori sarebbero stati colpiti dalle confische necessarie per la redistribuzione delle terre, avrebbero ottenuto la cittadinanza romana.
Conseguenze della morte di Druso
Le proposte di Druso incontrarono forti resistenze, ma egli riuscì ad ottenere il favore della maggioranza dei senatori. A quel punto, tuttavia, Druso venne assassinato da un sicario che lo pugnalò. La sua morte, anche se le cause risalivano molto indietro (al 125 a.C., quando venne ucciso Fulvio Flacco), segnò un punto di rottura. Per gli Italici, la morte di Druso dimostrò che l’unico modo per far valere i propri diritti era l’uso della forza.
Domande da interrogazione
- Quali erano le competenze del pretore a Roma prima delle riforme di Silla?
- Quali erano le principali riforme proposte da Marco Livio Druso nel 91 a.C.?
- Quale fu la conseguenza della morte di Marco Livio Druso per gli alleati italici?
Fino a Silla, il pretore aveva competenze giudiziarie e politiche, comandava gli eserciti e, come pro-pretore, poteva governare le province.
Druso propose riforme che includevano il ritorno dei tribunali ai senatori, l'inclusione degli equites nel Senato, la ridistribuzione di terra, la fondazione di colonie e la concessione della cittadinanza romana agli alleati italici.
La morte di Druso fece capire agli Italici che l'unico modo per far valere i propri diritti era l'uso della forza.