Concetti Chiave
- Augusto mantenne le istituzioni esistenti, riducendo i Senatori da 1000 a 600, ma aumentando il potere del Senato, incluso l'elezione dei magistrati.
- La riforma creò una diarchia tra il principe e il Senato, potenziando la classe equestre con nuovi incarichi e magistrature, come i prefetti.
- I pretoriani, unico esercito stanziale a Roma, erano 9000 uomini scelti, guidati da un prefetto nominato dal principe.
- Augusto divise le province in 'populi' e 'Caesaris', quest'ultime sotto controllo fiduciario per garantire ordine e riformare il fisco.
- La riforma militare ridusse le legioni a 25, ognuna con 6000 uomini, e introdusse una carriera di 20 anni con ricompensa in terre.
Indice
Riforme istituzionali di Augusto
Augusto rispettò tutte le istituzioni già esistenti. Riduce il numero dei Senatori da 1000 a 600 ma contemporaneamente da al Senato il potere di eleggere i magistrati compresi i tribuni della plebe, dunque lui accresce il potere del Senato, a scapito dei comizi, che ha anche il potere legislativo. Questa non fu una monarchia ma una diarchia, ovvero una monarchia a due, il principe e il Senato.
Ruolo dei pretoriani
Potenzierà la classe equestre conferendo ad alcuni membri di questa classe nuovi incarichi. I pretoriani erano gli unici che potevano stare a Roma (l’unico esercito), il loro quartier generale era il Castro Pretorio. Il corpo dei pretoriani era formato da 9 coorti da 10 uomini e quindi 9000 uomini e ed era composto dagli uomini più capaci.
Il loro capo si chiamava il prefetto del pretorio e quindi una nuova figura nominata direttamente dal principe. Ottaviano crea altre magistrati che si chiamano prefetti e li affida alla classe senatoria ma anche a quella equestre.
- Prefetto del pretorio
- Prefetto dell'annona
- Prefetto urbano, incaricato di mantenere l’ordine pubblico inizialmente quando il principe non c’era ma poi divenne sempre presente
- Prefetto dei vigili, interveniva in caso di incendi o comunque di notte e il piccolo esercito era formato in
Divisione delle province romane
Le province romane vengono divise in due categorie
1. Province populi, province pacate
2. Province Caesaris, erano affidate a un uomo di fiducia di Augusto che veniva chiamato legato (ambasciatore) ed erano le province non pacatae, non pacificate e quindi quelle più turbolente (Spagna, Sicilia, Egitto (possedimento personale del principe), Siria)
Riforma fiscale e militare
Così Augusto teneva sotto controllo le province più turbolente e serviva anche per la riforma del fisco (i tributi riscossi dalle province Caesaris venivano deposti in una cassa (fiscus) personale del principe mentre nel aerarium i tributi delle provincie populi).
Le tasse erano o l’imposta fondiaria (tributum soli) o l’imposta sulla persona. (tributum capitis)
Diminuisce il numero delle legioni fino a 25, ogni legioni era composta da 6000 uomini.
Carriera 20 anni, appezzamento di terreno. (dove avevano combattuto)
Creazione dell’esercito dei pretoriani.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme istituzionali attuate da Augusto?
- Come Augusto gestì le province romane?
- Quali cambiamenti apportò Augusto alla struttura militare?
Augusto ridusse il numero dei Senatori da 1000 a 600, ma aumentò il potere del Senato permettendogli di eleggere i magistrati. Creò nuove figure come i prefetti e potenziò la classe equestre.
Augusto divise le province in due categorie: le province populi, pacate, e le province Caesaris, più turbolente, affidate a uomini di fiducia. I tributi delle province Caesaris andavano nel fiscus personale del principe.
Augusto ridusse il numero delle legioni a 25, ciascuna composta da 6000 uomini, e istituì l'esercito dei pretoriani, un corpo d'élite di 9000 uomini con un prefetto nominato direttamente dal principe.