Concetti Chiave
- Severo Alessandro cercò di rafforzare il Senato e migliorare l'amministrazione dell'Impero, ma fallì nelle guerre contro i Parti e gli Armanni.
- La dinastia dei Severi terminò con l'assassinio di Severo Alessandro, probabilmente orchestrato da Massimino il Trace.
- Decio emise un editto che richiedeva a tutti i cittadini dell'Impero di sacrificare agli dèi e all'imperatore per ottenere un libellus, certificando il culto.
- L'editto di Decio non era intenzionalmente persecutorio verso i cristiani, ma molti furono incarcerati e martirizzati per aver rifiutato di sacrificare.
- La persecuzione di Decio fu significativa nella storia cristiana, con i primi martiri che emersero per il loro rifiuto di partecipare al culto pagano.
Indice
La fine di Severo Alessandro
Nel 222 d.C. i pretoriani uccisero l’imperatore, la madre e il corpo del sovrano fu gettato nel Tevere; il cugino del defunto sovrano, Severo Alessandro (222-235 d.C.), guidato dalla madre Mamea, cercò di restituire vita al Senato e di garantire ai sudditi una buona amministrazione.
Le campagne militari di Severo Alessandro
Anche lui si fece tentare dalla grande impresa partica (nel 227 Artabano V re dei Parti era stato vinto ed ucciso da Ardashir, della dinastia dei sasanidi, che divennero ancora più aggressivi nei confronti dello Stato romano); Severo Alessandro, sebbene non riuscì a concludere questa guerra, celebrò un grande trionfo e nel 234 fece una campagna contro gli Armanni, con risultati deludenti, per cui fu fatto fuori dai propri soldati.
Con Alessandro Severo finisce la dinastia dei Severi; sembra, ma non è certo, che ad organizzare la congiura contro Alessandro Severo sia stato Massimino il Trace (235-238 d.C.).La persecuzione sotto Decio
Decio (249-251 d.C.) proclamò il primo editto di persecuzione, che ebbe delle ripercussioni molto rilevanti anche all’interno delle comunità cristiane: neanche il suo fu un vero e proprio editto di persecuzione, in quanto venne richiesto che tutti i cittadini dell’Impero facessero un sacrificio solenne agli dèi e all’imperatore perché gli dèi fossero propizi verso l’Impero, che viveva in condizioni drammatiche. Le motivazioni non erano dunque di ordine persecutorio contro i cristiani, ma per chiamare tutti i cittadini ad offrire il culto dovuto agli dèi: il problema era che lui già sapeva che in molti non avrebbero risposto e quindi chiese che il culto tributato all’imperatore e agli dèi fosse certificato, quindi che tutti i cittadini si recassero di fronte a funzionari locali per esprimere il proprio culto agli dèi, avendo in cambio un libellus in cui una firma attestava che questo culto era stato tributato; molti cristiani, rifiutando un gesto ufficiale e pubblico che mai era stato richiesto sino ad allora, furono messi in carcere e martirizzati: i primi veri martiri risalgono alla persecuzione di Decio e furono coloro che si rifiutarono di sacrificare agli dèi per ottenere il libellus richiesto da Decio.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni principali di Severo Alessandro durante il suo regno?
- Qual era l'obiettivo dell'editto di Decio e quali furono le sue conseguenze?
- Chi potrebbe aver organizzato la congiura contro Severo Alessandro?
Severo Alessandro cercò di rivitalizzare il Senato e garantire una buona amministrazione, tentò una grande impresa contro i Parti e condusse una campagna contro gli Armanni, ma fu infine ucciso dai suoi soldati.
L'editto di Decio richiedeva che tutti i cittadini dell'Impero facessero un sacrificio solenne agli dèi e all'imperatore per ottenere un libellus, ma molti cristiani rifiutarono e furono imprigionati o martirizzati.
Si sospetta, ma non è certo, che Massimino il Trace abbia organizzato la congiura contro Severo Alessandro.