Concetti Chiave
- L'anarchia militare nell'impero romano (235-284) vide pretoriani e legioni eleggere comandanti come imperatori, portando a conflitti interni tra più imperatori contemporanei.
- Durante l'anarchia militare, imperatori come Massimino il Trace, Valeriano e Aureliano furono figure chiave, con eventi significativi come persecuzioni cristiane, battaglie contro i persiani e costruzione di difese a Roma.
- Le minacce esterne all'impero romano includevano i persiani e tribù germaniche come goti, Alamanni e franchi, mentre all'interno si verificavano ribellioni e devastazioni nelle campagne.
- La crisi economica fu alimentata da spese militari, svalutazione della moneta, interruzioni commerciali e una pestilenza nel 250, aggravando la situazione fiscale e sociale.
- Nelle città, la crisi portò a riduzione di alimenti gratuiti e insicurezza, spingendo molti a trasferirsi in campagna, causando un declino dell'importanza urbana.
Indice
L'anarchia militare
L’anarchia nell'impero e durata dal 235 al 284, in questo periodo i pretoriani e le legioni stanziate nell’impero eleggevano come imperatori i propri comandanti.
Imperatori e conflitti
in certi periodi c'erano allo stesso tempo più di un imperatore eletto in diverse parti dell'impero e combattevano tra di loro per rimanere al potere.
Figure chiave dell'anarchia
Tra i 40 imperatori che governarono durante l’anarchia militare i più importanti furono:
Massimino il Trace che fu il primo imperatore di origine barbare, nei suoi anni di regno difese i confini settentrionali, non mise mai piede a Roma e avviò la prima persecuzione sistematica dei cristiani, fu ucciso nel 238 dopo una rivolta.
Valeriano che divise il regno con il suo figlio Gallieno avendo per lui la parte orientale e per suo figlio la parte occidentale, Valeriano combatté contro i persiani ma fu sconfitto e fatto prigioniero, morì nel 260.
Aureliano che fece costruire una nuova cinta di mura intorno a Roma perché le minacce di altri popoli erano più grandi, poi si impegnò a difendere il culto del sole, Valeriano morì nel 275.
Minacce esterne e interne
Durante questo periodo i persiani riuscirono a ricostruire il loro impero e minacciavano continuamente i confini dell’impero romano.
oltre ai persiani c’erano anche tribù germaniche che minacciavano il nord dell’impero tra cui i goti, gli Alamanni e i franchi.
A sud invece, sia le tribù non romanizzate dell'interno, sia i contadini e persino i proprietari terrieri erano sconvolti, perché venivano chieste tasse sempre più pesanti.
Crisi economica e sociale
All’interno dell'impero sulle campagne, c’erano dei saccheggi, razzie e devastazioni per le guerre civili, poi i contadini cominciarono a ribellarsi per appoggiare i proprietari in lotta contro il potere.
nell’impero le spese aumentavano continuamente perché gli imperatori erano costretti a elargire donativi agli eserciti per fronteggiare i pericoli esterni e come non c’era abbastanza denaro gli imperatori ricorrevano alla svalutazione della moneta.
I conflitti spesso interruppero le vie di comunicazioni e ostacolarono i traffici e le relazioni commerciali.
Il prelievo fiscale gravò sui ceti produttivi
Ci fu anche una pestilenza (250) che aggravò la situazione
Declino delle città
Nelle città le distribuzione di alimento gratuito vennero ridotti per la crisi, per questo molti decisero di spostarsi in campagna a cercare lavoro nelle ville aristocratiche, un’altra ragione era che le città erano insicure e questo causò la fuga dei proprietari terrieri e senza questi finanziatori le città persero la sua importanza.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali conseguenze dell'anarchia militare nell'impero romano?
- Quali furono le cause principali della crisi economica nell'impero romano?
- Come influì la crisi economica sulla vita nelle città romane?
- Chi furono alcuni degli imperatori più significativi durante l'anarchia militare e quali furono le loro azioni principali?
Durante l'anarchia militare, l'impero romano fu caratterizzato da instabilità politica con più imperatori eletti contemporaneamente in diverse regioni, portando a conflitti interni. Inoltre, le minacce esterne da parte dei persiani e delle tribù germaniche aumentarono, mentre all'interno dell'impero si verificarono saccheggi e ribellioni.
La crisi economica fu causata dall'aumento delle spese per mantenere gli eserciti, la svalutazione della moneta, l'interruzione delle vie di comunicazione a causa dei conflitti, e una pestilenza che peggiorò ulteriormente la situazione economica.
La crisi economica portò alla riduzione della distribuzione gratuita di alimenti nelle città, spingendo molti a trasferirsi in campagna per cercare lavoro. L'insicurezza nelle città causò la fuga dei proprietari terrieri, riducendo l'importanza delle città stesse.
Tra gli imperatori più significativi ci furono Massimino il Trace, che difese i confini settentrionali e perseguitò i cristiani, Valeriano, che combatté contro i persiani e fu fatto prigioniero, e Aureliano, che costruì nuove mura intorno a Roma e difese il culto del sole.