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Concetti Chiave

  • Le ostilità verso i cristiani iniziarono a causa della loro identità misteriosa e delle pratiche religiose sconosciute.
  • Lo scontro tra cristiani e romani si concentrò su questioni politiche e sulla distinzione tra autorità religiosa e statale.
  • I cristiani furono criticati per la loro opposizione al militarismo e ad alcune professioni considerate vitali.
  • Le persecuzioni iniziarono per motivi politici e di ordine pubblico, con episodi occasionali di violenza.
  • Imperatori come Nerone e Domiziano utilizzarono i cristiani come capro espiatorio per disordini e calamità, spesso condannandoli pubblicamente.

Indice

  1. Prime ostilità verso i cristiani
  2. Scontro politico tra cristiani e romani
  3. Persecuzioni e accuse contro i cristiani

Prime ostilità verso i cristiani

Nacquero così le prime ostilità verso i cristiani, quegli strani individui che si riconoscevano attraverso segni convenuti e che non si sapeva cosa facessero nelle loro riunioni.

Scontro politico tra cristiani e romani

Successivamente lo scontro fra le due comunità, quella cristiana e quella romana, avvenne sul terreno politico;il monito di Cristo,"date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio",era sì una riconoscimento della legge e dello Stato romani,ma esprimeva anche la volontà di affermare la superiorità della legge morale e religiosa sulle altre e l'esigenza di fare una distinzione tra Cesare e Dio,cosa certo difficile da accettare per chi adorava la divinità dell'imperatore.

Persecuzioni e accuse contro i cristiani

Come se non bastasse, la nuova religione osteggiò il militarismo e alcune delle professioni vitali, come l'insegnamento.

Per questo l'ostilità crebbe sempre più, al punto che i cristiani furono considerati colpevoli di sciagure e calamità collettive e spesso oggetto di persecuzioni.

I primi episodi di persecuzione, occasionali, furono motivati da opportunismo politico e da questioni di ordine pubblico.

Nerone ritorse sui cristiani l'accusa a lui mossa dell'incendio di Roma (luglio del 64 d.C.

).

Prima di lui, l'imperatore Claudio cacciò i cristiani da Roma perché la loro predicazione turbava la tranquillità della comunità ebraica.

L'imperatore Domiziano fece condannare con l'accusa di essere cristiani alcuni aristocratici a lui ostili. Nei momenti difficili (di carestia, di calamità naturali ecc.), la gente se la prendeva con i cristiani e li trascinava in tribunale per farli condannare. I governatori, per convinzione o per quieto vivere, placavano la folla con qualche esecuzione, altre volte era il popolo inferocito a fare giustizia sommaria.

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