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Concetti Chiave

  • L'istituto della clientela era caratteristico del mondo romano, con famiglie libere che sceglievano protettori patrizi per ottenere sostegno economico e politico.
  • Nell'epoca imperiale, i liberti guadagnarono importanza sociale, assumendo ruoli significativi nella burocrazia e accumulando ricchezze.
  • Le élite provinciali, grazie allo sviluppo economico delle province, acquisirono potere politico e posti nel Senato di Roma, influenzando l'impero.
  • L'esercito romano si trasformò da leva cittadina a forza professionale, diventando una via d'uscita dalla povertà e uno strumento politico per i comandanti.
  • L'esercito imperiale divenne cruciale negli equilibri politici, con la capacità di destituire o nominare imperatori.

Le particolarità della Roma imperiale Proprio del mondo romano è l’istituto della clientela: famiglie libere si sceglievano dei protettori patrizi cui assicuravano favori (in origine aiuti di tipo militare nella creazione di milizie familiari); in epoca repubblicana voti in occasione di elezioni politiche o coperture in attività economiche ufficialmente precluse ai patrizi, in cambio di sostegno economico, protezione politica o patronato giudiziario. La possibilità di diventare clienti venne presto estesa anche alle famiglie extraurbane e italiche, in cerca di protezione a Roma o desiderose di essere iscritte nelle tribù cittadine.
Fenomeno proprio dell’epoca imperiale è invece l’affermazione sociale dei liberti, gli schiavi liberati: essi giunsero a ricoprire importanti cariche nella burocrazia e a corte e ad accumulare patrimoni personali talvolta ben più consistenti di quelli di molti senatori che erano legati a forme di latifondismo poco produttivo e indebolito dalla concorrenza provinciale.
Sono, infatti, le élite provinciali le grandi protagoniste della fase imperiale più matura: lo sviluppo economico delle province, tanto nella produzione di materie prime e nella lavorazione di manifatture quanto nello sfruttamento di sconfinate tenute agricole, insieme alla conseguente crescita dei commerci mediterranei arricchirono le famiglie aristocratiche galliche, spagnole e africane, che acquisirono posti importanti nella burocrazia statale, divenendo sempre più numerose nel Senato di Roma e giungendo anche al soglio imperiale.
Un processo analogo di crescita di centralità politica fu proprio dell’esercito. Originariamente da cittadini di leva, si trasformò in un esercito professionale, diventando una valvola di sfogo alla povertà del sottoproletariato urbano. Sfuggito al controllo delle grandi famiglie senatorie, l’esercito divenne strumento di pressione politica da parte dei comandanti che ne guidavano le campagne, per divenire infine, in epoca imperiale, l’ago della bilancia negli equilibri politici, fino a destituire o nominare gli stessi imperatori.

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