Concetti Chiave
- L'alimentazione romana arcaica e repubblicana era semplice, basata su legumi, cereali e frutta, con pasti frugali per i poveri.
- La conquista dell'Oriente portò nuovi ingredienti, come ciliegie, albicocche, pesche e spezie, arricchendo le tavole dei ricchi.
- Nei banchetti imperiali si servivano piatti elaborati, apprezzati erano le uova di anitra e pesce, spesso accompagnati dal garum.
- La carne era meno comune nella dieta romana, con una preferenza per maiale, insaccati e carne di volatili.
- La cucina romana era caratterizzata dall'accostamento di sapori opposti, come il piccante con il dolce.
Indice
Alimentazione romana arcaica e repubblicana
Ma che cosa mangiavano i romani? L'alimentazione di epoca arcaica e repubblicana era sobria, basata su legumi (in particolare lupini, lenticchie, ceci fave), cereali, formaggio, ortaggi (lattughe, cavoli porri) e frutta (fichi, mele pere).
Influenza orientale e banchetti imperiali
Con la conquista dell'Oriente, almeno sulle mense dei ricchi arrivarono nuovi ingredienti: le ciliegie, importate per la prima volta dall'Oriente da Lucullo, le albicocche, le pesche, gli agrumi e soprattutto le spezie. Tuttavia il romano povero non aveva accesso ai cibi costosi. I suoi pasti erano frugali ed economici, costituiti da radici, cipolle, lattuga, porri, fave, ceci, lupino, sesamo e cerali.
A volte pesce, conservato in salamoia; la carne era invece rara. Nelle case dei ricchi, specie in epoca imperiale, erano invece frequenti sontuosi banchetti, offerti a decine di amici. I cibi erano tanti e cucinati con cura, alcuni in modo molto elaborato, come si rivela dalle ricette tramandate dal cuoco Apicio. Molto apprezzate erano le uova di anitra, piccione e pernice, molto gradito il pesce, fresco o in salamoia. Tipico di Roma era un condimento a base di colatura di pesce, aceto e spezie, il garum, una delle salse più note dell'antichità; diffusissimo era anche l'olio d'oliva , importato soprattutto dalla Baetica (oggi Andalusia, in Spagna) e dall'Africa settentrionale, in quantità tali che le anfore in cui era trasportato formarono a Roma , in circa tre secoli, una vera e propria collinetta artificiale (il monte Testaccio, cioè "Monte dei cocci").
Carne e accostamenti culinari
I Romani mangiavano raramente carne di vitello, poi spesso di pecora e di capra, ma comuni erano anche il maiale e gli insaccati e molto apprezzata la carne di volatili, allevati nelle ville in campagna o cacciati nelle foreste insieme a selvaggina più grande (cinghiali, daini, cervi e caprioli).
Una delle caratteristiche fondamentali della cucina romana era l'accostamento di gusti opposti: il piccante con il dolce, il dolce con lo speziato.
Domande da interrogazione
- Quali erano gli alimenti principali nella dieta dei romani durante l'epoca arcaica e repubblicana?
- Quali ingredienti nuovi furono introdotti nella cucina romana con la conquista dell'Oriente?
- Qual era una delle salse più note dell'antichità nella cucina romana?
Durante l'epoca arcaica e repubblicana, la dieta dei romani era sobria e basata principalmente su legumi, cereali, formaggio, ortaggi e frutta.
Con la conquista dell'Oriente, furono introdotti ingredienti come ciliegie, albicocche, pesche, agrumi e spezie, almeno sulle mense dei ricchi.
Una delle salse più note dell'antichità nella cucina romana era il garum, un condimento a base di colatura di pesce, aceto e spezie.