Concetti Chiave
- Il regime di Augusto concentrò i poteri repubblicani nel Principe, creando nuovi organi amministrativi derivati da lui.
- Sotto Augusto, le forme repubblicane furono mantenute, ma con i successori la monarchia si centralizzò e burocratizzò.
- Il Senato, pur mantenendo un ruolo legislativo formale, fu ridotto a un semplice consiglio municipale di Roma entro il III secolo.
- Augusto assunse titoli e poteri significativi, tra cui Imperator, Grande Pontefice, e Padre della Patria, consolidando il suo controllo totale.
- Il Consiglio del Principe, composto da collaboratori e funzionari, divenne gradualmente più influente del Senato nel governo imperiale.
Indice
Il regime di Augusto
Il regime instaurato a Roma da Augusto si basa su due fatti:
• concentrazione degli incarichi e dei poteri repubblicani nelle mani di un solo uomo, il Principe
• creazione di nuovi organi amministrativi, tutti derivati soltanto da lui
Di fatto, si trattò di una restaurazione del potere monarchico che tuttavia, cercò di conservare, per quanto possibile, le forme repubblicane. Tuttavia, sotto i successori di Augusto, la monarchia si consolidò, si centralizzò ancora di più e si burocratizzò ulteriormente per cui le parvenze repubblicane scomparvero definitivamente, una dopo l’altra.
La sopravvivenza della Repubblica
Durante l’ Impero, della Repubblica sopravvissero la Magistratura, i Comizi, il Senato
La Magistratura diventò impotente: i consoli venivano eletti per un massimo di 4 mesi e per la rimanente parte dell’anno subentravano i consoli suffecti. Il titolo di console rimase a lungo, ma solo con un valore onorifico (Clodoveo, re dei Franchi, per esempio, aveva il titolo di console). Gli edili ed i tribuni erano svuotati di ogni autorità. Il Cursus honorum inizia a 17 anni con l’incarico di vigintivirato.
Augusto continuò a convocare i Comizi, ma con Tiberio essi furono spogliati di ogni diritto deliberativo a vantaggio del Senato. Verso la fine del I secolo, i Comizi perdono anche il potere legislativo
Il potere del Senato
Il Senato risultava essere imbrigliato dal potere del Principe. Il Senato, formato da 600 Senatori, scelti dall’ Imperatore, deteneva il potere legislativo (tolto ai Comizi) e procedeva a creare i Magistrati. Anche se Augusto fa finta di condividere il proprio potere con il Senato, in realtà, quest’ultimo non si può più opporre alla volontà imperiale, eccetto dopo la morte dell’ Imperatore (= damnatio memoriae). Poco a poco il Senato fu ridotto ad un semplice consiglio municipale di Roma, ruolo che fu completato nel III secolo.
L'ascesa di Ottaviano Augusto
Ottaviano Augusto dette gradatamente la forma al potere imperiale, completato nell’anno 2 d.C. Innanzitutto si attribuì il nome di Imperator, poi è dichiarato inviolabile e quindi viene investito del potere dei tribuni della plebe senza alcun limite di durata. Successivamente si iscrisse in testa all’album senatoriale come il primo dei senatori anche se lungo fece vista di non considerarsi tale. Nelle provincie imperiali prende il titolo di proconsole che qualche anno più tardi è esteso alla totalità dell’Impero. Dopo essere nominato censore, diventò Grande Pontefice ed infine si fece proclamare Padre della Patria. Egli ebbe quindi poteri politici, militari, finanziari e religiosi. Nel governo si faceva aiutare dai collaboratori: alti funzionari, Cancelleria imperiale e Consiglio de Principe. Quest’ultimo organismo diventò sempre più importante fino a sostituire il Senato. L’ultima parola pronunciata da Augusto sul letto di morte fu: Acta est fabula = Lo spettacolo è finito.
Domande da interrogazione
- Quali furono i due pilastri fondamentali del regime instaurato da Augusto a Roma?
- Come si trasformò il ruolo del Senato sotto il regime imperiale?
- Quali furono i cambiamenti apportati alla Magistratura durante l'Impero?
- Quali titoli e poteri furono assunti da Ottaviano Augusto per consolidare il suo potere?
Il regime di Augusto si basava sulla concentrazione degli incarichi e dei poteri repubblicani nelle mani del Principe e sulla creazione di nuovi organi amministrativi derivati da lui.
Il Senato fu imbrigliato dal potere del Principe, perdendo la capacità di opporsi alla volontà imperiale e riducendosi gradualmente a un semplice consiglio municipale di Roma.
La Magistratura divenne impotente, con i consoli eletti per brevi periodi e le altre cariche come edili e tribuni svuotate di autorità, mantenendo solo un valore onorifico.
Augusto si attribuì il titolo di Imperator, fu dichiarato inviolabile, assunse il potere dei tribuni della plebe, divenne censore, Grande Pontefice, e infine Padre della Patria, accumulando poteri politici, militari, finanziari e religiosi.