Concetti Chiave
- Il neoplatonismo, fondato da Plotino, è una filosofia che considera il mondo una copia sbiadita della vera realtà divina, promuovendo un ideale di vita ascetico e spirituale.
- La filosofia cristiana emerse quando i cristiani iniziarono a integrare la loro religione con la cultura greca, preservando elementi del paganesimo grazie ai Padri della Chiesa.
- La cittadinanza romana, concessa a soldati e popoli sottomessi, favorì la romanizzazione e creò una forte sintonia tra le classi dominanti e Roma.
- Il periodo imperiale vide una forte urbanizzazione con la creazione di nuove città dotate di infrastrutture romane e amministrate con una certa autonomia.
- La cultura classica si diffuse attraverso la letteratura e la filosofia greco-latina, con autori provenienti da diverse parti dell'impero e un forte legame con i modelli del passato.
Indice
Crisi spirituale e filosofia
Anche gli uomini colti erano stati colpiti da questa crisi spirituale, ma dato che erano ostili alle religioni, mostrarono interesse per la filosofia. Nei primi secoli dell’epoca imperiale era diffusa la filosofia stoica, ma dal III secolo si affermò un nuovo movimento filosofico fondato da un uomo dell’Egitto: Plotino. Nel 244 dC si trasferì a Roma e fondò una scuola. Il suo migliore allievo Porfirio mise assieme tutti i suoi scritti in 9 libri: “Enneadi”, che erano la base del suo pensiero: il neoplatonismo. Secondo questa filosofia, il mondo era una copia sbiadita della vera realtà (divina). Lo scopo era quello di liberarsi della materia per arrivare con l’anima purificata e pronta a ricongiunersi con il dio da quale era discesa. Proponeva un ideale di vita ascetico e spirituale. Inoltre, contribuì all’accettazione delle classi elevate del cristianesimo: alcuni aspetti cristiani iniziarono ad essere apprezzati da importanti personalità pagane, che erano state istruite al neoplatonismo.
Integrazione culturale cristiana
I cristiani, in un primo momento, rifiutarono ogni tipo di contatto con la cultura pagana. In seguito, i fedeli più acculturati compresero che, se il cristianesimo non voleva rimanere una religione per gente emarginata, dovevano integrarsi con la cultura greca. Dunque, i cristiani iniziarono a frequentare luoghi pagani e a tentare un unione fra la loro religione e la filosofia greca, così nacque la filosofia cristiana, grazie ai Padri della Chiesa (Clemente e Origene). Questo processo culturale fu di elevata importanza: la Chiesa garantì la preservazione del paganesimo e ne ereditò il ruolo.
Romanizzazione e urbanizzazione
Nei primi due secoli dell’epoca imperiale ci fu un processo chiamato romanizzazione: processo politico spesso ottenuto concedendo la cittadinanza ai popoli sottomessi. Essa veniva concessa: ai soldati, ai liberti o a intere regioni che se la meritavano. Infatti, essa offriva alcuni vantaggi non di poco conto: ad esempio il diritto a un regolare processo come San Paolo. Inoltre essa legò le classi dominanti dei popoli sottomessi a Roma e instaurò una eccezionale sintonia perché spesso imperatori e Senato erano originari di provincie romane.
Nello stesso periodo a Roma ci fu una forte urbanizzazione: si crearono nuove città soprattutto lungo il limes e i soldati contribuirono alla romanizzazione. Inoltre ci fu un abbandono delle campagne per trasferirsi in città, le quali aumentarono di popolazione. Esse erano inoltre piene di infrastrutture romane (terme, ginnasi, acquedotti, vespasiani, teatri...) ed erano amministrate da consigli formati da decurioni e godevano di una certa autonomia.
Cultura classica e autori
In questo periodo si diffuse anche la cultura classica, ovvero letteratura, filosofia e civiltà greco-latina. Infatti in Occidente la lingua comune era il latino, mentre in Oriente il greco, dunque l’impero era bilingue. Gli autori più importanti dell’epoca furono:
Plutarco→Vite parallele→paragone biografie personaggi romani e greci simili (A.Magno-Cesare, Demostene-Cicerone, Alcibiade-Catilina).
Gli autori inoltre provenivano da varie zone dell’impero:
- Seneca e Lucano→Spagna.
- Apuleio (Metamorfosi, L'asino d’oro (unicorni))→Tunisia.
- Luciano (ironico) e Elio Aristide→Mesopotamia/Asia Minore.
Tuttavia, in quest’epoca non si diffusero nuovi tipi di opere e pensieri ma si rimase molto legati a i modelli del passato.
In ambito della scienza abbiamo due personalità importanti:
- Claudio Tolomeo (capo biblioteca Alessandria)→modello geocentrico.
- Galeno di Pergamo→grande scoperte mediche.
Crisi italica e agricoltura
Nel II secolo dC si iniziarono a manifestare i primi segni di una crisi italica: calo agricoltura, popolazione e economia. Gli obblighi militari contribuivano al calo demografico: i soldati si stabilivano nei luoghi nei quali prestavano servizio militare, aumentando la popolazione nelle province e diminuendo quella italica. Alcuni imperatori tipo Traiano cercarono di limitare la crisi obbligando i senatori ad acquistare terreni in Italia, proibendo l’emigrazione, favorendo l’agricoltura e vietando di piantare vigneti fuori dall’Italia, ma fu solo un temporeggiamento. L’artigianato cittadino era poco ampio: Arezzo era celebre per il vasellame, Sorrento per i vetri, Capua per il bronzo e l’isola d’Elba per il ferro. Il commercio si basava sull’importazione di beni di lusso dall’Oriente (poca importanza alla qualità ma molta al costo).
Inizialmente l’agricoltura non era molto efficiente e una buona fonte di guadagno, anche perché era esposta a cattivi raccolti e eventi naturali. In un primo momento erano molto diffusi i latifondi, solo che essendo coltivati da schiavi (in calo con la pace e poco motivati), non davano la stessa rendita di quella delle aziende familiari. Dunque molti proprietari terrieri adottarono il sistema del colonato: i grandi appezzamenti furono divisi in piccoli lotti coltivati da contadini nullatenenti o schiavi in semilibertà, i quali tenevano metà del raccolto. Questo sistema durò per un intero secolo anche grazie ai controlli da parte dello Stato.
Domande da interrogazione
- Qual è il movimento filosofico fondato da Plotino?
- Qual è lo scopo del neoplatonismo?
- Chi sono i Padri della Chiesa che hanno contribuito alla nascita della filosofia cristiana?
- Cosa ha garantito la cittadinanza romana ai popoli sottomessi?
- Quali erano le lingue comuni nell'Impero Romano?
Il neoplatonismo.
Liberarsi della materia per arrivare con l'anima purificata e pronta a ricongiungersi con il dio da quale era discesa.
Clemente e Origene.
Vantaggi come il diritto a un regolare processo.
Il latino in Occidente e il greco in Oriente.