Concetti Chiave
- L'età ellenistica segna la fine di un'era, riflessa nelle opere di Platone e nel passaggio all'epoca di Aristotele.
- La supremazia macedone sulle città-stato greche viene stabilita sotto Filippo II, contemporaneamente alla morte di Platone.
- Aristotele, su richiesta di Filippo II, educa il giovane Alessandro, destinato a diventare Alessandro Magno.
- Alessandro Magno crea un vasto impero, ma la sua morte prematura nel 323 a.C. porta al suo rapido declino.
- La politica imperiale di Alessandro trasforma le città-stato greche, introducendo pratiche orientali e modificando la società greca in sudditi.
La fine di un'era
In questi pochi decenni si consuma la fine di un mondo, del quale conserviamo un’amara quanto straordinaria testimonianza nelle opere di Platone,discepolo di Socrate: gran parte della sua riflessione politica trova in questo preciso contesto la sua ragion d’essere. Tradizionalmente è con Aristotele,suo allievo, che avvertiamo il passaggio all’epoca ellenistica. I macedoni, guidati prima da Filippo II impongono infatti la loro supremazia sulle città-stato greche negli anni in cui Platone muore (347 a.C.), mentre proprio ad Aristotele spetterà, dietro richiesta di Filippo, l’educazione del giovane Alessandro,il futuro Alessandro Magno.
L'ascesa di Alessandro Magno
Riportando una serie di celebri vittorie, Alessandro riunisce un impero (che andava dalla Grecia all’Egitto e dalla Persia fino al fiume Indo) che però non resiste alla morte prematura del suo sovrano avvenuta nel 323 a.C. La sua politica imperiale trasforma tuttavia in modo definitivo le città-stato
greche, introducendovi pratiche tipiche dell’Oriente precedentemente sconosciute, come il culto della persona del sovrano.
Trasformazioni culturali e sociali
Da cittadino libero, partecipante attivo alla vita politica e pronto alla difesa
dei suoi affari nei tribunali sempre affollati di dispute, l’uomo greco si andava trasformando in ciò che i suoi predecessori avevano tentato in ogni modo di scongiurare, ossia in un suddito. Questo mutamento della società greca ha un riflesso inevitabile sul piano culturale e morale, da cui trae origine
la civiltà ellenistica.