Concetti Chiave
- Giuliano l’Apostata, ultimo imperatore pagano, tentò di frenare l'espansione del cristianesimo e ripristinare i culti pagani.
- Educato nei classici greci e nei culti pagani, Giuliano crebbe con una passione per la letteratura e i miti antichi.
- In Gallia, pacificò la provincia, rafforzò le difese del Reno e sconfisse gli Alemanni, mantenendo sempre la sua venerazione per gli dei pagani.
- Come imperatore, proclamò la libertà di culto, equiparando il paganesimo al cristianesimo e riducendo i privilegi della Chiesa.
- Giuliano fu una figura controversa, con opinioni discordanti su di lui a seconda che gli autori fossero pagani o cristiani.
Indice
Giuliano l'Apostata e il cristianesimo
Imperatore dal 360 al 363, Giuliano l’Apostata è passato alla storia per aver tentato di frenare l’espansione del cristianesimo e ripristinare i culti pagani.
Egli è stato l’ultimo imperatore pagano dell’Antichità. Per ironia della sorte, proprio l’ultimo discendente di Costantino I che con il suo Editto di Milano del 313 aveva aperto la strada alla diffusione del Cristianesimo.
Formazione e influenze culturali
Dopo un’infanzia vissuta nel terrore a cause di numerose tensioni familiari, egli ebbe dei maestri di rango che alimentarono in lui la passione per la letteratura classica greca e da cui imparò anche a rifugiarsi nell’universo dei miti e dei culti pagani e della letteratura greca classica. Inviato dall’imperatore Costanzo in Cappadocia, qui gli fu imposto lo studio dell’Antico e del Nuovo Testamento ed ebbe come maestro il vescovo ariani di Alessandria d’Egitto che però gli permise anche di leggere testi di autori non cristiani che egli conservava nella su ricchissima biblioteca. Già a20 anni era solito presentarsi in pubblico senza quell’alterigia che aveva sempre caratterizzato i personaggi di alto rango e comunque era sempre seguito dai suoi maestri,prevalentemente non cristiani.
Comunque in oriente, egli entrò in contatto con tanti pensieri filosofi o religiosi: il neoplatonismo, il mitraismo e la pratica mistica con la quale la divinità veniva incarnata in esseri animata, chiamata teurgia.
Successi militari e politiche religiose
A 24 anni, l’imperatore Costanzo lo inviò in Gallia e con grande sorpresa di tutti, Giuliano riuscì a pacificare l’intera provincia, liberò ventimila prigionieri romani che erano stati catturati dai Germani, rafforzò le difese della frontiera del Reno e nel 357 sconfisse gli Alemani a Strasburgo. Comunque, anche durante questa fase della sua vita non smise mai di venerare gli dei pagani.
Politiche religiose e morte
Alla morte di Costanzo, avvenuta nel 3161, Giuliano fece il suo ingresso trionfale a Costantinopoli da imperatore. Educato com’era all’austerità, egli provò disgusto perla corte di Bisanzio, frequentata da eunuchi, parassiti, prelati cristiani, confidenti e spie che badavano soprattutto ai propri interessi. Nel 362m emanò un editto con cui veniva proclamata la libertà di culto in tutto l’Impero: da questo momento il paganesimo aveva lo stesso valore del Cristianesimo e quest’ultimo perdeva i propri privilegi. Contemporaneamente, Giuliano fu designato Pontifex Maximus, cioè sacerdote supremo della religione pagana, restaurò i santuari pagani che erano stati utilizzati come cave di pietra e iniziò a predicare la necessità di praticare la pietas per far vedere che questo non era un valore soltanto cristiano. Successivamente egli mise in atto una politica contraria agli interessi della Chiesa: decise di abolire l’esenzione dai tributi ed altri privilegi conferiti al clero, appoggio gli ebrei, nemici dei Cristiani, promuovendo il loro culto e la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Inoltre, con un apposito editto vietò l’insegnamento della retorica ai retori cristiani. La motivazione era che giudicava assurdo che coloro chiamati a commentare gli autori classici ne disprezzassero gli dei da loro onorati. Giuliano cercò anche di istaurare il culto di Mitra, un credo religioso misterioso ellenistico basato su di una divinità di origine persiana. Tale culto sarà abolito definitivamente dall’imperatore Teodosio nel 391.
Giuliano l’Apostata morì soli 32 anni e le opinioni sulla sua personalità furono discordanti a seconda che si trattasse di autori pagani o cristiani.
Domande da interrogazione
- Chi era Giuliano l'Apostata e quale fu il suo obiettivo principale durante il suo impero?
- Quali influenze culturali e religiose ebbe Giuliano durante la sua formazione?
- Quali furono alcune delle azioni politiche di Giuliano contro la Chiesa cristiana?
- Come reagì Giuliano alla corte di Bisanzio dopo essere diventato imperatore?
- Quali furono le opinioni contrastanti sulla personalità di Giuliano dopo la sua morte?
Giuliano l'Apostata fu l'ultimo imperatore pagano dell'Antichità, noto per aver tentato di frenare l'espansione del cristianesimo e ripristinare i culti pagani.
Giuliano fu influenzato dalla letteratura classica greca, dal neoplatonismo, dal mitraismo e dalla teurgia, grazie ai suoi maestri prevalentemente non cristiani.
Giuliano abolì i privilegi del clero, appoggiò gli ebrei, vietò l'insegnamento della retorica ai retori cristiani e promosse il culto di Mitra.
Giuliano, educato all'austerità, provò disgusto per la corte di Bisanzio, frequentata da eunuchi, parassiti e prelati cristiani.
Le opinioni su Giuliano furono discordanti, variando tra autori pagani e cristiani, a causa delle sue politiche religiose e culturali.