Concetti Chiave
- Le fonti storiche greche sono divise in primarie e secondarie e possono essere scritte o non scritte, come monumenti o reperti materiali.
- Erodoto, considerato il padre della storiografia, ha narrato le Guerre Persiane con una prospettiva ellenocentrica, ma è ritenuto abbastanza imparziale da storici moderni.
- Tucidide è noto per il suo rigore nella selezione delle fonti e per l'analisi critica della Guerra del Peloponneso, arricchendo i suoi scritti con pathos ma mantenendo la fedeltà storica.
- Plutarco ha fornito biografie di figure chiave come Aristide e Temistocle, offrendo una prospettiva posteriore sulla politica e le tattiche militari dell'epoca.
- Le Guerre Persiane sono state rappresentate anche nell'arte teatrale, con opere come "I Persiani" di Eschilo, che esaltavano lo spirito patriottico greco.
• introduzione
• Erodoto
• Tucidide
• Ctesia di Cnido
• Plutarco
• Tucidide
• Plutarco
Gli storici nella ricostruzione del passato si avvalgono delle fonti, che possono essere di vario tipo:
• primarie, quando sono coeve all’epoca a cui fanno riferimento
• secondarie, quando sono posteriori al periodo in esame
Indice
Tipologie di fonti
Le fonti a loro volta si suddividono ulteriormente in:
• scritte, che possono essere letterarie, come romanzi, testi, iscrizioni, documenti dell’antichità, leggi o epigrafiche, ovvero varie tipologie di iscrizioni su argilla, ceramica, legno.
• non scritte, che possono essere monumentali, come templi ed edifici, iconografiche, quali le pitture rupestri e i dipinti o anche reperti materiali di vario tipo (monete, vasi, utensili).
Importanza delle fonti
Le fonti costituiscono una parte essenziale dell’operato dello storico, il quale deve provvedere a verificarne l’autenticità e l’attendibilità.
Molte delle nostre conoscenze relative al mondo greco sono state realizzate dai primi storici, che hanno cominciato ad interessarsi del racconto degli eventi passati sino a giungere a quelli a loro contemporanei. Il loro operato è stato di vitale importanza, perché ci ha permesso di informarci su alcuni episodi cruciali della storia come:
• Le Guerre Persiane
• Le Guerre del Peloponneso
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Visione ellenocentrica delle guerre
Le fonti sono spesso fortemente influenzate dal punto di vista e dai pensieri dell’autore, infatti, soprattutto per quanto riguarda il mondo greco, gli storici del passato erano spesso animati da un forte spirito patriottico, al punto che le Guerre Persiane, furono narrate dalle fonti greche con una visione ellenocentrica come una vera e propria guerra di civiltà, che vedeva scontrarsi un popolo civile, difensore degli ideali della poleis, ovvero quello greco e uno barbarico e con una monarchia fortemente accentrata, quello persiano.
Erodoto e le guerre persiane
Una delle principali fonti delle Guerre Persiane fu Erodoto (V sec, a.C.), che è considerato il padre della storiografia, poiché fu colui che pose le basi della ricerca storica. Molto importante fu l’opera “Indagini” realizzata tra il 440 e il 430 a.C., in cui egli ripercorre le origini delle Guerre Persiane e le “Storie” (dal greco Historia), in cui narra del conflitto. Fondamentale fu il fatto che gli eventi presi in esame erano quasi contemporanei ad Erodoto, perciò non troppo storicamente lontani, ma relativamente recenti, al punto che egli stesso potè raccogliere personalmente le testimonianze. Egli riteneva infatti che lo storico dovesse essere testimone diretto dei fatti, prendervi parte, o quando ciò non fosse possibile, almeno recarsi nei luoghi di cui si intendeva ricostruire le vicende.
Critiche a Erodoto
Erodoto subì numerose critiche, in particolare da Plutarco, che lo definì philobarbaros, cioè “a favore dei barbari”, per non avere sufficientemente esaltato il mondo greco nelle sue opere. Ciò può far presupporre che Erodoto abbia fornito una versione abbastanza imparziale dei fatti, motivo per cui le sue opere sono tenute in grande considerazione dagli storici attuali, seppur talvolta, proprio per esaltare la supremazia dell’Ellade abbia enfatizzato il numero dei soldati.
Tucidide e il metodo storico
Tucidide, altro grande storico del V sec. a.C, giudicò il metodo di Erodoto, che si basava principalmente sul criterio di raccogliere il maggior numero di fonti possibili, riportandole anche quando la veridicità non era accertata, dando maggior importanza alla conservazione rispetto alla critica. L’operato di Tucidide era invece più rigoroso e si basava su un’accurata selezione delle notizie, che venivano codificate solo in caso fossero ritenute attendibili. Tucidide comunque ritenne la narrazione di Erodoto sufficientemente precisa, al punto da usarla come punto di partenza per le proprie opere.
Guerre persiane nell'arte
Le Guerre Persiane, per l’importanza che assunsero nel mondo greco, trovarono espressione anche nell’arte, in particolar modo nel teatro, che permetteva di rivivere i grandi avvenimenti del passato e risvegliava lo spirito patriottico greco. Importante fu l’opera di Eschilo “i Persiani”, del 488 a.C circa, che costituisce la più antica opera teatrale pervenutaci. Seppur nel teatro gli avvenimenti fossero ancora maggiormente enfatizzati che nei racconti degli storici, le opere possono comunque permettere di comprendere il valore attribuito al conflitto e le tattiche militari usate in battaglia.
Ctesia di Cnido e Plutarco
Ctesia di Cnido fu uno storico e medico alla corte persiana di Artaserse II all’inizio del IV sec. a.C; della sua produzione si ricorda soprattutto l’opera Persika, in cui narra della storia dei Persiani, dalla loro fondazione sino al nono anno di storia greca.
Plutarco realizzò le bibliografie di Aristide, Temistocle, due importanti condottieri militari e politici ateniesi, seppur uno l’oppositore dell’altro, grazie alle quali è possibile apprendere numerosi aspetti della scena politica di Atene coeva alle Guerre Persiane e alle tattiche militari impiegate. Le due opere però, a differenza delle precedenti, sono considerate fonti secondarie, in quanto l’autore visse nel I sec. d.C, sotto la dominazione romana.
Guerra del Peloponneso secondo Tucidide
Essenziale nella narrazione della Guerra del Peloponneso fu l’opera di Tucidide “la Guerra del Peloponneso”, che narra dalla Pentecontaetia, ovvero il cinquantennio di pace antecedente al conflitto vero e proprio, sino al 411 a.C, quando ad Atene un colpo di stato portò all’instaurazione dell’oligarchia a danno della democrazia. Tucidide analizza con grande attenzione le cause che hanno portato alla guerra e fornisce un’ampia descrizione degli eventi bellici. Egli non si limitava alla descrizione degli eventi, ma arricchiva le sue opere di grande pathos, pur mantenendo la realtà storica come punto di riferimento.
Plutarco e la biografia di Cimone
Plutarco scrisse la biografia di Cimone, importante condottiero, che tento di stipulare un’alleanza tra Atene e Sparta, per avere un predominio militare sia navale, grazie alla flotta ateniese, sia terrestre con gli opliti spartani, tuttavia i suoi tentativi fallirono e venne ostracizzati nel 741 a.C.
A cura di Xavier Marchesi
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali fonti storiche per lo studio delle Guerre Persiane?
- In che modo Erodoto e Tucidide differiscono nel loro approccio alla storiografia?
- Qual è l'importanza dell'opera teatrale "I Persiani" di Eschilo nel contesto delle Guerre Persiane?
- Quali sono le caratteristiche principali dell'opera di Tucidide sulla Guerra del Peloponneso?
- Come contribuisce Plutarco alla comprensione delle Guerre Persiane e della Guerra del Peloponneso?
Le principali fonti storiche per le Guerre Persiane includono Erodoto, considerato il padre della storiografia, e la sua opera "Indagini". Anche Tucidide e Ctesia di Cnido forniscono importanti contributi, mentre Plutarco offre biografie di figure chiave come Aristide e Temistocle.
Erodoto si concentrava sulla raccolta di un ampio numero di fonti, anche se la loro veridicità non era sempre accertata, mentre Tucidide adottava un approccio più rigoroso, selezionando solo le notizie ritenute attendibili.
"I Persiani" di Eschilo, la più antica opera teatrale pervenutaci, enfatizza gli avvenimenti delle Guerre Persiane e risveglia lo spirito patriottico greco, offrendo una comprensione del valore attribuito al conflitto e delle tattiche militari usate.
L'opera di Tucidide sulla Guerra del Peloponneso analizza le cause del conflitto e descrive dettagliatamente gli eventi bellici, arricchendo la narrazione con pathos pur mantenendo la realtà storica come riferimento.
Plutarco contribuisce con biografie di figure chiave come Aristide, Temistocle e Cimone, offrendo dettagli sulla scena politica di Atene e sulle tattiche militari, sebbene le sue opere siano considerate fonti secondarie.