Concetti Chiave
- Il contatto con le popolazioni greche portò significativi cambiamenti nella società e cultura romana del III secolo a.C.
- Emersero nuovi criteri pedagogici con l'introduzione delle scuole pubbliche greche, riservate ai figli delle famiglie abbienti.
- Il cambiamento culturale si manifestò anche nella diffusione del teatro e della poesia, organizzati dagli edili cittadini.
- Si svilupparono nuovi riti religiosi, influenzati dalle tradizioni greche.
- L'ideale di Otium divenne popolare, enfatizzando il valore del tempo dedicato a interessi personali e al disimpegno politico.
Indice
Influenza della Magna Grecia
Il contatto con le popolazioni dell’Italia meridionale e della Magna Grecia porterà profondi mutamenti nella mentalità comune, nella società, nella cultura,o nell’educazione e nella religione.
Critiche e sostenitori del cambiamento
Questi mutamenti sono criticati dal gruppo dei tradizionalisti, il cui maggior esponente è Catone il Censore (Catone scrisse diverse opere, tra queste la sola che ci sia giunta completa è il De Agri cultura, un trattato nel quale sono raccolte le istruzioni per una razionale e proficua amministrazione della villa rustica); invece sono favoriti dal gruppo degli innovatori che si raduna intorno al cosiddetto “circolo degli Scipioni”. Il contatto con il mondo greco, modificherà profondamente la mentalità e il costume romano:
Mutamenti pedagogici e culturali
-Sostanziale mutamento dei criteri pedagogici: l’educazione dei giovani, che secondo il mos maiorum, il costume degli avi, era compito esclusivo dei genitori; bambini e bambine erano affidati fino a sette anni alle cure materne;
-Nuovi criteri educativi: la diffusione delle scuole pubbliche, gestite dai maestri greci e riservate per il loro costo ai figli delle famiglie abbienti tolse al pater familias il monopolio dell’educazione dei figli.
-La comparsa di nuovi riti religiosi
-Nuove scelte culturali:il teatro e la poesia ( A Roma l’organizzazione degli spettacoli teatrali fu sempre affidata ufficialmente agli edili, magistrati che si occupavano di vari aspetti della vita sociale della città
-Il nuovo ideale di Otium, concepito come il disimpegno politico, la conquista di uno spazio da dedicare a scelte private e personali