ElisaC90
Ominide
8 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La guerra del Peloponneso fu scatenata dal rifiuto di Atene di revocare un decreto contro Megara, alleata di Sparta, ed ebbe luogo tra il 431 a.C. e il 404 a.C.
  • Il conflitto rappresentò uno scontro tra la democrazia ateniese e l'oligarchia spartana, con Atene che cercava di sfruttare il suo dominio marittimo.
  • La pace di Nicia del 421 a.C. pose temporaneamente fine alla guerra archidamica, ma le ostilità ripresero presto, culminando in eventi come la disfatta nella spedizione siciliana.
  • Alcibiade, figura controversa, giocò un ruolo cruciale, passando da Atene a Sparta, influenzando significativamente le sorti della guerra.
  • La sconfitta ateniese nella battaglia di Egospotami portò alla resa di Atene nel 404 a.C., con dure condizioni imposte da Sparta, incluso l'abbattimento delle Lunghe Mura.

Indice

  1. Tensioni tra Sparta e Atene
  2. Strategie e scontri iniziali
  3. La pace di Nicia e le sue conseguenze
  4. L'ascesa di Alcibiade
  5. La spedizione siciliana e il tradimento
  6. La sconfitta ateniese a Siracusa
  7. La guerra deceleica e la resistenza ateniese
  8. Il colpo di stato e la fine della guerra

Tensioni tra Sparta e Atene

Dopo la pace di Callia, le tensioni tra Sparta e Atene non si erano placate completamente; soprattutto Atene intervenne più di una volta negli affari di altre poleis legate a Sparta.

L'evento che scatenò la guerra tra le due città fu il rifiuto di Atene di ritirare un decreto che escludeva la città di Megara, alleata di Sparta, dai porti e dal mercato della Lega delio-attica. Questa guerra prese il nome di guerra del Pelopponeso e durò poco meno di trent'anni (431 a.C.-404a.C.). Questa guerra fu importante perché era lo scontro tra due forme di governo antagoniste: la democrazia di Atene e l'oligarchia spartana.

Strategie e scontri iniziali

Gli spartani e gli alleati della Lega del Pelopponeso invasero l'Attica e la devastarono. Pericle voleva evitare la battaglia campale e sfruttare invece il dominio sul mare; gli spartani, a lungo andare, non avrebbero avuto risorse per mantenere gli eserciti. Il piano di Pericle poteva rivelarsi corretto ma, solo dopo un anno di guerra, nel 430 a.C., scoppiò un'epidemia di peste ad Atene, morirono molti ateniesi tra i quali Pericle. Ad assumere il potere fu allora Cleone, un commerciante di pelli; egli fu fautore di una politica di intervento militare, seppe far leva sui bisogni immediati del popolo ma non ebbe la lungimiranza di Pericle.

Dopo il 429 a.C. gli eventi militari si susseguirono senza nessuna risoluzione definitiva: gli spartani saccheggiavano la campagna attica, gli ateniesi mantenevano il dominio sul mare.

Nel 425 a.C gli ateniesi occuparono l'isola di Sfacteria, gli spartani reagirono inviando l'esercito guidato dal generale Brasida che riuscì a conquistare alcune città coloniali ateniesi; nel 422 a.C. ad Anfipoli ci fu una battaglia che si risolse con nessun vero vincitore ma causò la morte di Brasida e Cleone.

La pace di Nicia e le sue conseguenze

Nel 421 a.C. allora, ad Atene, venne stipulata la pace di Nicia, si conluse così una prima fase della guerra chiamata guerra archidamica, dal nome di Archidamo, re di Sparta.

La pace durò pochi anni, Sparta provocò più di una vola Atene e uno degli atti più clamorosi fu la spedizione contro l'isola di Melo. Questa era una colonia spartana rimasta neutrale, gli ateniesi volevano che si alleasse con loro, quando i meli rifiutarono l'isola venne espugnata (415 a.C.).

L'ascesa di Alcibiade

Nel frattempo ad Atene si stava affermando un nuovo personaggio: Alcibiade. Era un parente di Pericle , era intelligente ma allo stesso tempo spregiudicato: preferiva seguire l'interesse personale piuttosto che quello comune.

La spedizione siciliana e il tradimento

Nel 416 a.C. Segesta, una città siciliana alleata con gli ateniesi, mandò una richiesta di aiuto contro Siracusa, che era alleata di Sparta. Alcibiade convinse l'assemblea a raccogliere la richiesta di aiuto; al comando della spedizione c'erano tre strateghi: Alcibiade, Nicia e Lamaco. Accadde però un imprevisto: pochi giorni prima della spedizione molte immagini sacre al dio Erme, le erme, furono trovate mutilate; questo evento fu visto come un presagio negativo e come un tentativo di rovesciare la democrazia. Venne fatto anche il nome Alcibiade, in questo modo i suoi oppositori volevano metterlo in cattiva luce. Si decise comunque di far partire Alcibiade con la spedizione per la Sicilia; dopo la sua partenza i suoi avversari continuarono ad alimentare l'indignazione popolare e inviarono una nave in Sicilia per far tornare Alcibiade in patria. Lo stratega, intuito il pericolo, decise di fuggire presso alcuni amici spartani, diventando egli stesso un prezioso consigliere politico di Sparta.

Non si venne mai a capo di questo fatto, le conseguenze però furono disastrose: senza Alcibiade la spedizione siciliana fu condotta con minore energia; si pensa, inoltre, che gli spartani vennero a conoscenza dei segreti militari dallo stesso Alcibiade.

La sconfitta ateniese a Siracusa

Gli ateniesi decisero di proseguire l'assedio di Siracusa sotto la guida di Nicia; nel 414 a.C. la città siciliana fu bloccata sia per terra che per mare, giunse però in aiuto un contingente spartano e una flotta d a Corinto, inoltre, nella pianura in cui erano accampati gli ateniesi si diffuse la malaria. Nel 413 a.C. arrivò in aiuto un contingente da Atene nella speranza di attaccare via terra, l'attacco fallì completamente.

Gli ateniesi decisero di ritirarsi a Catania, si verificò però un'eclissi di luna che gli indovini percepirono come un presagio negativo, si decise allora di posticipare la partenza di un mese. Questo indugio fu fatale perché i siracusani riuscirono a bloccare e sconfiggere le flotta ateniese. La sconfitta degli ateniesi fu totale: Nicia fu subito ucciso mentre gli altri ateniesi furono imprigionati nelle cave di pietra siracusane, le Latomìe.

La guerra deceleica e la resistenza ateniese

Gli spartani, data la sconfitta di Atene, decisero di riprendere le azioni militari; grazie al consiglio di Alcibiade fortificarono Decelea, una località in Attica, che divenne un presidio fisso. Atene era tenuta sotto assedio costante e le vie di comunicazione erano bloccate; quest'ultima fase della guerra è ricordata come guerra deceleica.

Molte città della lega delio-attica disertarono e i persiani si allearono con gli spartani. Gli ateniesi trovarono la forza di reagire: si decise di ricorrere al tesoro statale che Pericle aveva depositato per le emergenze, venne allestita una nuova flotta e la guerra proseguita.

Il colpo di stato e la fine della guerra

Nel 411 a.C. i conservatori presero il potere ad Atene con un colpo di stato e abolirono la costituzione democratica. Venne creato il consiglio dei Quattrocento. Essi volevano la pace immediata con Sparta, nel frattempo però, Alcibiade, si era riappacificato con Atene e la democrazia fu restaurata.

La guerra proseguì e le sue sorti si decisero in mare: gli ateniesi sconfissero la flotta spartana presso le isole Arginuse, dopo la battaglia si verificò una tempesta che causò gravi danni alla flotta ateniese. Nel 405 a.C. la flotta ateniese fu definitivamente sconfitta nella battaglia di Egospotami; nel 404 a.C. Atene fu costretta a chiedere la resa.

Le condizioni di resa furono dure: Atene avrebbe dovuto abbattere le Lunghe Mura, rinunciare alla flotta e all'egemonia marittima, abolire la costituzione democratica ed entrare come stato satellite nella Lega del Peloponneso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'evento scatenante della guerra del Peloponneso?
  2. L'evento scatenante della guerra del Peloponneso è stato il rifiuto di Atene di ritirare un decreto che escludeva Megara, alleata di Sparta, dai porti e dal mercato della Lega delio-attica.

  3. Quali furono le conseguenze dell'epidemia di peste ad Atene?
  4. L'epidemia di peste ad Atene nel 430 a.C. causò la morte di molti ateniesi, incluso Pericle, portando Cleone al potere, il quale adottò una politica di intervento militare meno lungimirante.

  5. Come si concluse la prima fase della guerra del Peloponneso?
  6. La prima fase della guerra del Peloponneso, chiamata guerra archidamica, si concluse con la pace di Nicia nel 421 a.C., che però durò solo pochi anni.

  7. Quali furono le conseguenze della spedizione ateniese in Sicilia?
  8. La spedizione ateniese in Sicilia si concluse con una sconfitta totale per Atene, con la morte di Nicia e la prigionia degli ateniesi nelle Latomìe, a causa di errori strategici e presagi negativi come l'eclissi di luna.

  9. Quali furono le condizioni di resa imposte ad Atene alla fine della guerra del Peloponneso?
  10. Alla fine della guerra del Peloponneso, Atene fu costretta a demolire le Lunghe Mura, rinunciare alla flotta e all'egemonia marittima, abolire la costituzione democratica ed entrare come stato satellite nella Lega del Peloponneso.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

ElisaC90 di Mauro_105

URGENTE (321112)

ElisaC90 di Lud_

domandina

ElisaC90 di Samantha Petrosino